Mancano solo tre giorni all’inizio del prossimo World Tunnel Congress di Napoli (WTC2019), evento annuale di rilevanza internazionale legato alle infrastrutture ipogee che, per la terza volta da quando è stato istituito, si svolgerà in una città italiana. Dal 3 al 9 maggio, presso la Mostra D’Oltremare e Palazzo Serra di Cassano, luoghi dove si svolgeranno buona parte delle sessioni di lavoro, si riuniranno massimi esperti del settore delle opere sotterranee, docenti e ricercatori universitari. Vista anche la presenza di un’ampia area espositiva, non mancheranno le grandi società di ingegneria, le committenze e i rappresentanti delle principali imprese di costruzione del comparto. A caratterizzare l’edizione italiana però, sarà un elemento di novità. Per la prima volta, infatti, si porrà l’accento sulla contaminazione positiva con discipline diverse e apparentemente distanti, che hanno invece un legame molto stretto con il sottosuolo: architettura in primis (previsti crediti formativi), ma anche archeologia e arte.
Il WTC2019. A promuovere la candidatura della città partenopea nel 2016 è stata la SIG (Società Italiana Gallerie), una scelta vincente visto che il capoluogo campano è riuscito a superare realtà importanti come, fra le altre, Londra. Parte del merito va proprio all’area di Napoli che ospita numerose infrastrutture in sotterraneo risalenti già all’epoca dell’antica Roma. Seguendo un ipotetico fil rouge si arriva, attraverso opere come il Tunnel Borbonico, fino alle rinomate “Stazioni dell’Arte” della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Una storia, quindi, che racconta non solo l’abilità di progettisti e ingegneri di valorizzare gli spazi attraverso la sintesi e la fusione di architettura, archeologia e arte, ma anche della continua ricerca di soluzioni innovative con cui sono stati affrontati gli scavi in galleria.
I casi. Non si parlerà solo di Italia, anzi. I partecipanti provenienti dal Beplaese, infatti, sono di poco superiori al 25% del totale, dato che conferma la rilevanza globale dell’appuntamento che si svolgerà a Napoli dal 3 al 9 maggio. Ad essere rappresentati saranno tutti i continenti, con iscrizioni che sono state effettuate dall’Australia al Brasile, passando per Giappone, Cina e Qatar. Questo, assieme alla presenza di 150 relatori, fra cui nomi importanti della progettazione come Dominique Perrault (Presidente giuria premio “Architetto italiano dell’anno”), permetterà di affrontare argomenti che spazieranno dalla teoria, alla pratica di cantieri di grandi opere infrastrutturali ipogee ancora aperti o conclusi di recente. Fra quelli che verranno trattati all’interno delle sessioni, ne abbiamo selezionati cinque per la loro rilevanza e il loro impatto sulla comunità del tunnelling.
Stockholm bypass. Sarà Aecom, multinazionale di ingegneria con oltre 85mila dipendenti in tutto il mondo, a parlare al WTC2019 della costruzione di questo grande progetto infrastrutturale nei pressi della capitale svedese. Ideato dalla società pubblica Swedish Transport Administration per ridurre i tempi di percorrenza e creare ulteriori opportunità in un’area a rapida crescita economica, il Förbifart Stockholm verrà utilizzato da circa 140mila veicoli ogni giorno. Oltre 17 dei suoi 21 kilometri verranno realizzati nel sottosuolo e, una volta completato sarà il secondo tunnel al mondo per lunghezza in prossimità di una città, dietro solo al Tunnel Yamato di Tokyo. I costi? 2,7 miliardi di euro.
Galleria di base del Gottardo. A raccontare gli effetti della costruzione del tunnel ferroviario ad alta velocità più lungo al mondo sarà la AlpTransit Gotthard, società affiliata al 100% alle Ferrovie federali svizzere. In particolare verranno analizzati gli aspetti vincenti che hanno portato al rispetto dei tempi, ad un alto livello qualitativo ed alla gestione ed alla condivisione dei rischi. Costata 8,81 miliardi di euro, l’opera è lunga 57 kilometri e sono serviti 23 anni, dalla mappatura ad ultrasuoni fino all’apertura al traffico ferroviario, per il suo completamento.
Enertun. A conferma di come in Italia operino numerose eccellenze nel settore del tunnelling, anche sotto il profilo della ricerca, sarà la presenza del Politecnico di Torino. Ricercatori dell’università piemontese racconteranno il processo che ha portato all’ideazione di una nuova infrastruttura di trasporto simile alla metropolitana, ma in grado di ottenere calore in inverno e fresco in estate. L’Enertun, già brevettato, sfrutta i principi della geotermia e la presenza nelle gallerie del concio, materiale già presente in tutti i tunnel scavati con le TBM (Tunnel Boring Machine). La sperimentazione è già stata effettuata nella tratta Lingotto – Bengasi della linea 1 della metro di Torino, tutt’ora in costruzione.
Tunnel sostenibili. Durante i giorni del WTC2019 si parlerà anche di un argomento quanto mai attuale, la sostenibilità, e dell’impatto che questa sta avendo sulle modalità costruttive degli spazi ipogei in tutto il mondo. Per questo troverà spazio anche un intervento sulla ricerca finanziata dall’UE in questo ambito. Da questa è emerso come non solo una pianificazione accurata della movimentazione dei materiali durante le operazioni di scavo permetta di risparmiare risorse minerarie, ma anche di evitare l’accumulo di rifiuti dal difficile smaltimento e risparmiare energia durante tutto il processo.
Napoli, linea 6. A raccontare l’andamento dei lavori di ampliamento e l’importanza dell’integrazione e dell’equilibrio con le altre infrastrutture cittadine per il trasporto pubblico, sarà Hitachi Rail Spa (ex Ansaldo STS). Una volta completata, la linea 6 raggiungerà una lunghezza complessiva di 5,5 kilometri con 8 fermate totali. Aperta nel 2007, l’infrastruttura era stata chiusa al pubblico dopo sei anni per il suo scarso utilizzo, dato dalla brevità del tracciato e dall’assenza di interscambi. Una volta completati i lavori, la linea 6 si incrocerà con la 1 presso la fermata Municipio.
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