Il Consiglio dei Ministri dell’energia lunedì 26 giugno definirà la posizione dei governi degli stati europei in relazione alle direttive sull’efficienza energetica. Si tratta di un incontro importante perché si capirà se verranno confermati gli ambiziosi obiettivi necessari per vincere la sfida del clima, aumentare l’occupazione, ridurre le bollette e le importazioni del gas. "E il ruolo del governo italiano sarà decisivo sull’esito finale. C’è infatti il rischio – ha dichiarato Gianni Silvestrini, presidente di Green Building Council Italia - che venga indebolita l’attuale formulazione che prevede un obiettivo legalmente vincolante di riduzione dei consumi del 30% al 2030 rispetto allo scenario di riferimento. Non solo, ma alcune proposte, se introdotte, indebolirebbero l’impianto delle direttive". Fra queste, va segnalata l’ipotesi di ridurre la quota dei risparmi annuali dall’1,5% all’1% dopo il 2025. "Il mantenimento di obiettivi ambiziosi è particolarmente importante per il mondo dell’edilizia - aggiunge Silvestrini Italia - a fronte di uno scenario chiaro e di lungo termine è infatti possibile avviare importanti investimenti per la riqualificazione spinta della porzione più inefficiente del parco edilizio europeo".
E’ il GBC Italia a lanciare il messaggio diretto in particolare al ministro Carlo Calenda perché si rispettino gli impegni presi alla COP21 di Parigi che mirano alla riqualificazione profonda dell'esistente, all'introduzione dei sistemi di certificazione per gli edifici e alla rigenerazione urbana. Silvestrini parla di "deep renovation" ricordando il recente documento presentato appunto dal ministro dello Sviluppo Economico dove questo messaggio (caro a Rebuild) è diventata una parola chiave. All'appello del GBC si è unita in queste ore la lettera aperta del Kyoto Club e Legambiente, firmata rispettivamente da Francesco Ferrante e Edoardo Zanchini.
Proprio in queste ore intanto il GBC Italia è pronto a cambiare guida: tra i candidati c'è Norbert Lantschner, ideatore di CasaClima ed esperto internazionale di energia, clima e sostenibilità, che punta a prendere l’eredità di Silvestrini e per sviluppare operativamente il tema della transizione energetica.
"In questi anni siamo riusciti a riunire costruttori e progettisti, alzando il livello di cultura in tema di energia ed efficienza. Ora la sfida – dice Silvestrini – sarà allargare i parametri di qualità energetica, ambientale e sanitaria ad una platea più vasta". Non solo detrazioni per cambiare finestre e caldaie, bisogna intervenire sull’intero edificio, ecco perché le direttive comunitarie sono determinanti. "È ora di passare dalle promesse e annunci alle azioni perché la crisi climatica non migliora con la volontà ma con il fare. Ed è propria l'edilizia che può, e deve, dare il più grande contributo per ridurre finalmente in modo cospicuo le emissioni di CO2”. Queste le parole di Lantschner: "Serve in questo momento particolare della transizione energetica un interlocutore competente e forte che spinge i temi dell'edilizia sostenibile coinvolgendo tutti gli attori che partecipano in questa missione. Il GBC ha le condizioni per svolgere questo ruolo e mi auguro che possa velocemente crescere in questa missione".
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