Torna il lusso nel centro storico di Torino. In un’epoca di grande fermento e riflessione sul cambiamento e la ri-funzionalizzazione degli spazi domestici, considerazioni accelerate anche dalla crisi sanitaria, il gruppo Building mette a segno un intervento di riqualificazione e rivisitazione di un immobile razionalista degli anni ’50, che le nuove richieste – ampiezza delle metrature, tecnologia, comfort e sostenibilità – potrebbe già racchiuderle in sé. Un progetto, quello per Domus Lascaris, firmato dallo studio in house di Building Boffa, Petrone & Partners, già autore di altri interventi nel capoluogo: dalla riqualificazione di Snodo, il polo enograstronomico delle Officine Grandi Riparazioni, nonché della Manica sud e degli esterni, oltre che di Number 6, un edificio storico residenziale di pregio situato all’interno del Palazzo Valperga Galleani di Canelli di Barbaresco, sempre nel centro di Torino, e risalente al 1663, che nel 2015 ha vinto il premio “Building of the Year” di ArchDaily per la categoria restauro.
Domus Lascaris si trova nelle adiacenze di piazza Solferino. Il progetto ha previsto la conservazione dello scheletro originale, mentre per l’involucro esterno sono state inserite delle nuove aperture, alcune rientrate a loggia ed altre sporgenti, che permettono una maggiore esposizione naturale degli interni. Undici gli appartamenti, tutti di ampia metratura – si va da un minimo di 127 ad un massimo di 247 mq – oltre a due attici, ai quali si va ad aggiungere un’area wellness a disposizione degli abitanti, comprensiva di una piscina, una spa e una palestra. Attenzione anche alla sostenibilità e alla tecnologia, con certificazioni di classe energetica alta e domotica installata in tutte le stanze.
Lusso anche nei materiali: si va dai marmi di Carrara all’essenza naturale dell’Ipe lapacho, elemento fornito dall’azienda bergamasca Déco, specializzata in rivestimenti in legno, che aveva già collaborato con Building sia per il progetto delle Ogr sia per un altro edificio del XIX secolo, Lagrange 12, situato in una delle vie pedonali più iconiche di Torino. Suo il rivestimento dei due terrazzi degli attici sul tetto di Domus Lascaris, realizzati con doghe di questo legno tipico del Sud America e che si caratterizza per durezza, compattezza e stabilità.
«Siamo da sempre impegnati nella salvaguardia e nel recupero dell’esistente – ha dichiarato Piero Boffa, presidente del gruppo Building, a proposito dell’apertura di Domus Lascaris – non solo per creare nuovo indotto, ma anche e soprattutto per restituire alla comunità un’architettura orientata dai valori dell’innovazione, della sostenibilità e dell’esaltazione dell’arte». A questo proposito, la galleria d’arte che troverà spazio al piano terra dell’edificio sarà aperta al pubblico.
Oltre a Domus Lascaris, sempre in questi giorni il gruppo Building ha presentato il cantiere di Uptown Torino, nuovo progetto in chiave sostenibile che questa volta sorgerà nella zona precollinare della città, dietro Gran Madre, e che si caratterizzerà anch’esso per un intervento di riconversione dello studentato che dal 1972 è sede dell’Ordine La Salle di Villa San Giuseppe. Un altro tassello che va ad aggiungersi ai 12 nuovi cantieri che Building ha in essere tra Piemonte, Lombardia e Liguria, tra i quali figura anche il nuovo progetto di lusso residenziale Gate Central alle Colonne di San Lorenzo a Milano, firmato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel. Cantieri che portano l’investimento complessivo del gruppo a 80 milioni di euro per il biennio 2020-2022.
Immagine di copertina: Ipe lapacho di Domus Lascaris ©Déco
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