Riqualificazione urbana in Germania, firmata da un team danese: 1100 ettari di aree miste, con residenze e servizi pubblici, per Neuperlach, uno dei quartieri più densamente popolati della capitale della Baviera nata come città satellite alla fine degli anni ’60. Ad aggiudicarsi la gara lo studio di architettura interdisciplinare ADEPT, con sede a Copenaghen e uffici a Guangzhou, specializzato in urbanistica e con particolare attenzione al disegno degli spazi pubblici. Il progetto, finanziato dal governo federale tedesco insieme alla regione della Baviera e al comune di Monaco, dovrebbe diventare realtà nei prossimi due anni.
Un’opera di recupero urbano che comprenderà sia la revisione del masterplan originario, che avrebbe dovuto comprendere più di 80mila unità abitative affiancate da servizi misti culturali e sociali (ma che non fu mai completato), sia ad intraprendere azioni atte a coinvolgere la cittadinanza. Tra le caratteristiche del quartiere, la struttura aperta tipica dell’urbanistica modernista e la presenza di spazi aperti, la cui scarsità ha reso Monaco una delle città con transazioni immobiliari tra le più care in Germania.
Da ADEPT, studio fondato nel 2006 dagli architetti Anders Lonka, Martin Krogh, Martin Laursen, dichiarano «il nostro motto è ‘Lo spazio sul costruito’, perché consideriamo la città come un organismo nato da sinergie tra persone, funzioni e luoghi. Il nostro scopo è quello di disegnare città ed edifici anti-iconici che possano lasciare spazio per un’evoluzione non programmata». Un principio che caratterizza anche gli altri lavori dello studio danese: tra i più recenti “The Healing City” a Shenzhen, in Cina, e Connected City ad Amburgo, sempre in Germania, progetto che lo scorso anno ha vinto il premio “Future Project of the Year” al World Architecture Festival. Una visione dell’architettura che pone quindi al centro la sostenibilità degli ambienti e l’integrazione nell’urbanistica esistente.
Riguardo al progetto specifico di Neueperlach, Martin Krogh, uno dei soci fondatori di ADEPT, continua, «questo progetto alzerà l’asticella per le città future in termini di sostenibilità. Da urbanisti danesi, possiamo offrire il nostro contributo con il nostro idealismo nordico, caratterizzato da un approccio forse più pratico rispetto a quello a cui sono abituati i tedeschi, ma possiamo anche far tesoro della preziosa esperienza dalla visione e della direzione che hanno indicato le autorità. È un eccellente esempio di una proficua inter-fertilizzazione tra competenze professionali e ambizione nazionale». Ed è già stata individuata un’area di 500 ettari dalla quale si partirà con il progetto preliminare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: città