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Tre mesi di tempo per rispondere al bando. I contenuti? Turismo, sport e offerta alberghiera

Alleanza con i privati. Agenzia del Demanio e Difesa Servizi mettono in affitto 20 fari

di Paola Pierotti | pubblicato: 16/09/2016
"I beni saranno valorizzati e sottratti al degrado attraverso la realizzazione di idee imprenditoriali capaci di creare valore economico e sociale"
Roberto Reggi
Alleanza con i privati. Agenzia del Demanio e Difesa Servizi mettono in affitto 20 fari
"I beni saranno valorizzati e sottratti al degrado attraverso la realizzazione di idee imprenditoriali capaci di creare valore economico e sociale"
Roberto Reggi

Venti fari, torri ed edifici costieri aspettano associazioni, imprese e singoli cittadini per iniziare una seconda vita. Agenzia del Demanio e Difesa Servizi hanno presentato ieri a Roma il secondo bando volto alla riqualificazione di 20 immobili del patrimonio pubblico che potranno essere affittati dai privati fino ad un massimo di 50 anni, a fronte di progetti sostenibili e di qualità. “Le proposte dovranno essere presentate entro il 19 dicembre e i criteri di valutazione peseranno per il 40% sul piano economico e finanziario (canone, investimento e tempo di concessione), mentre per il 60% sulla qualità del progetto”. Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia ha precisato che al bando potranno partecipare “imprese, ma anche singoli cittadini. I beni - ha spiegato - saranno valorizzati e sottratti al degrado attraverso la realizzazione di idee imprenditoriali capaci di creare valore economico e sociale con ricadute occupazionali per tutto il territorio. Anche per questa edizione sarà inoltre possibile presentare offerte per più di un bene”.

L’operazione “Valore Paese Fari” è un’iniziativa che esplicita la proficua partnership pubblico-privata. Dopo anni di investimento per regolarizzare le procedure, Agenzia del Demanio e Difesa Servizi ripropongono per il secondo anno consecutivo un bando volto a valorizzare gli immobili e a massimizzare la rendita, invece di generare un costo per lo Stato. L’intento è quello di promuovere un bando all’anno, nella consapevolezza che sono almeno 150 i fari potenzialmente interessanti per questo scopo. L’obiettivo strategico suggerito anche da Giorgio Palmucci, presidente AICA (Associazione Italiana Confindustria Alberghi) e da Lamberto Mancini, direttore generale di Touring Club Italiano, è quello di investire su una rete di strutture che possano rappresentare un’eccellenza per il Paese.

Il secondo bando dei fari riguarda otto regioni e la protagonista indiscussa è la Sicilia con nove beni. Dal Mef al Coni, sono numerosi i partner che si sono resi disponibili per far conoscere l’opportunità alla propria rete di interlocutori. Roberto Luongo dell’Ufficio Coordinamento Attrazione Investimenti Esteri ICE ha anticipato che i fari saranno inseriti nella vetrina InvestinItaly.com e verranno presentati come opportunità nelle fiere internazionali.

La sfida è impegnativa e “non si vince se non con un gioco di squadra” hanno ribadito i promotori e i partner del progetto. Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa Servizi ha sottolineato l’impegno e la volontà congiunta dei protagonisti istituzionali e ha contestualizzato l’adesione al progetto dei Fari in un cambio di rotta nella gestione dei beni immobiliari della Difesa. Alberto Miglietta, amministratore delegato di Coni Servizi, ha sottolineato l’opportunità di guardare allo sport in tutte le sue accezioni: non solo alle attività legate all’acqua, ma nella consapevolezza che lo “sport destrutturato” è il più diffuso per un turista che frequentando posti nuovi rimane colpito dalle diverse opportunità. “Lo sport è una calamita di interessi” ha sintetizzato Miglietta.

Partnership istituzionali riuscite e un tema affascinante che si comunica da solo. Un laboratorio italiano di successo? Le premesse ci sono, confermate dalle testimonianze di alcuni aggiudicatari del primo bando che hanno partecipato al lancio della seconda edizione. Tra loro ci sono Lorenzo Malafarina che si è aggiudicato provvisoriamente il Faro di Capo Gorsso nell’isola di Levanzo, nelle Egadi (Tp), proponendo un resort in cui ospitare workshop di cucina, fotografia, eventi, escursioni e attività legate alla vela, alla pesca e allo yoga. Il faro sarà inserito in un network turistico di livello internazionale. Sebastian Cortese, invece è un altro aggiudicatario, senza una società alle spalle, 29 anni appena compiuti. È lui che si è aggiudicato il faro di Murro di Porco a Siracusa proponendo un modello di business articolato su vari fronti: ristorazione, marketing, congressi, eventi e ben 14 posti letto tra suite e boutique apartment. 

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Tag: città; sport
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