Investimento di 1,5 miliardi, si parte con 28 strutture, spazio anche ai concorsi

Architetti e ingegneri al fianco dell’Esercito. Al via il piano Caserme verdi

di Federica Maria | pubblicato: 15/07/2020
«Per rispondere alle esigenze dell’Esercito è necessario incrementare le risorse per il mantenimento delle caserme italiane, arrestando lo stato di degrado; ripristinare il loro stato di efficienza attraverso interventi di ammodernamento e rinnovamento e nel lungo periodo ammodernare il parco, realizzando basi militari di nuova generazione»
Gen. Vasco Angelotti
Architetti e ingegneri al fianco dell’Esercito. Al via il piano Caserme verdi
«Per rispondere alle esigenze dell’Esercito è necessario incrementare le risorse per il mantenimento delle caserme italiane, arrestando lo stato di degrado; ripristinare il loro stato di efficienza attraverso interventi di ammodernamento e rinnovamento e nel lungo periodo ammodernare il parco, realizzando basi militari di nuova generazione»
Gen. Vasco Angelotti

Una riqualificazione “green” per 28 caserme presenti sul territorio italiano, questo il tema del dibattito tecnico-ideologico tenutosi il 14 luglio presso la Biblioteca Militare Centrale del Palazzo dell’Esercito a Roma che ha visto l’intervento di alcune tra le personalità di spicco del mondo dell’architettura e dell’ingegneria italiana, insieme al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Salvatore Farina e il Generale di Divisione Vasco Angelotti, Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito.

L’investimento necessario per le caserme italiane è stimato in circa 1,5 miliardi, e permetterà di rinnovare in vent’anni il patrimonio immobiliare dell’Esercito, realizzando basi militari di nuova generazione, e moltiplicando le interazioni tra caserme e territori locali. 
I relatori –  ingegnere Massimo Cerri, vice presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, l’architetto Flavio Mangione, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, l’architetto Giuseppe Capocchin, Presidente del Cnappc, gli ingegneri Armando Zambrano e Giovanni Cardinale, rispettivamente presidente e vice presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri – hanno esposto le proprie idee al fine di avviare un percorso comune per la progettualità dei nuovi edifici che sorgeranno in sostituzione degli esistenti sul territorio italiano.
All’incontro hanno partecipato anche Stefano Boeri, Livio De Santoli e Domenico De Masi.

Come ha osservato il Generale Angelotti, l’intero parco infrastrutturale dell’Esercito è attualmente obsoleto, inadatto a un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso. Le linee guida stilate nello “Studio Caserme Verdi” per la costruzione dei nuovi edifici – delle quali si era parlato anche nell’ambito della prima edizione di SPAM, il festival dell’architettura promosso dall’OAR – prevedono che questi siano concepiti secondo standard moderni che consentano nel tempo una sostanziale riduzione dei costi di mantenimento e gestione (partendo da criteri di costruzione che garantiscano un basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica), siano sicuri e antisismici, aperti alla cittadinanza, funzionali e aderenti alle esigenze di un Corpo Militare ormai evoluto rispetto al passato, nonché adatti a garantire il benessere e la qualità di vita del personale militare e delle rispettive famiglie.

Gli spazi di Roma-Cecchignola Pordenone-La Comina, Foggia-Sernia e Pedone e Persano-Comprensorio militare sono stati designati come progetti pilota, ma il ricorso a strutture semplici e modulari permetterà di estendere l’iniziativa anche ad altri impianti dell’Esercito.

«Per rispondere alle esigenze dell’Esercito è necessario incrementare le risorse per il mantenimento delle caserme italiane, arrestando lo stato di degrado; ripristinare il loro stato di efficienza attraverso interventi di ammodernamento e rinnovamento e nel lungo periodo ammodernare il parco, realizzando basi militari di nuova generazione» sottolinea il Generale Vasco Angelotti.

Gli interventi dell’architetto Boeri e dell’ingegnere Santoli si sono concentrati sull’importanza dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili che possano rendere questi edifici luoghi per la produzione e lo stoccaggio di energia sostenibile (ad esempio attraverso l’impiego di idrogeno), offrendo da esempio per l’intera comunità e fungendo, come sostiene Boeri, da «luoghi innovativi che consentano un equilibrio tra sfera vegetale e umana». «Gli interventi energetici devono essere recepiti e non possono più essere rimandati, bisogna iniziare da oggi, con approccio multidisciplinare e una chiara visione di insieme», ha commentato Santoli.

Giovanni Cardinale ha sottolineato l’importanza di un’analisi “diagnostica” degli edifici, sia in fase di restauro che nella costruzione, ribadendo come il dialogo tra norme e progettazione sia necessario: «La progettazione non è un processo da intendersi in forma chiusa; la multidisciplinarietà è la chiave per affrontare la complessità di ogni progetto che ci troviamo di fronte, è importante dare indirizzi e norme, ma anche applicarli riconoscendo la specificità di ogni progetto»

Capocchin, presidente degli Architetti italiani, ha ribadito anche nella progettazione delle caserme l’importanza della procedura concorsuale a due gradi, che oltre a permettere un maggiore controllo dei tempi e una trasparenza delle procedure «consente di premiare al contempo il progetto e il progettista».
Il rinnovamento di questi edifici può diventare un punto fermo per la rigenerazione delle città e per dimostrare ciò che l’Italia è in grado di fare, ha sottolineato il Presidente del Cni. «Le caserme sono state per anni un luogo chiuso per noi cittadini, legato unicamente alle celebrazioni del 2 giugno. Ma possono essere luoghi di cultura, aggregazione e svago, posti al centro delle città», ricorda Zambrano. «I progetti per questi edifici sono tanti, così come sono numerosi gli organi coinvolti: dagli Ordini di architetti e ingegneri, ai Consigli nazionali, senza dimenticare il supporto dell’Esercito: riscontriamo una sinergia di idee e proposte e attivato una “squadra” che non vede l’ora di cominciare realmente a lavorare. Abbiamo bisogno di progetti che siano attuali, concreti, sostenibili, in questo come in tutti gli altri campi».

«Tante le strutture da riqualificare. Armonizzazione e coordinamento dei progetti saranno delle priorità entro fine mese. Essenziale avviare questo processo da ora e cooperare con le comunità locali», ha concluso il Generale di Corpo d’Armata Farina.

Foto in copertina: locandina "Caserme verdi" © Esercito 

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