Nella settimana in cui si è vista la partecipazione degli architetti agli Stati Generali del Governo Conte – con l’archistar Stefano Boeri che ha sottolineato quanto il rilancio dei borghi storici italiani sia una proposta cardine per il rilancio del Paese nel post-pandemia – nel piccolo comune di Riesi, in provincia di Caltanissetta, diverse realtà stanno cercando di mettere in pratica un progetto di rilancio e di rigenerazione di un bene confiscato alla mafia.
Si tratta di un intervento ad ampio spettro presentato in una conferenza stampa digitale che si articola in una call internazionale per la partecipazione alla summer school del Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale (LURT), in programma nel paese siciliano dal 22 al 30 agosto. Un progetto nato dalla sinergia tra il Servizio Cristiano, un’opera diaconale della Chiesa Valdese che dagli anni ’60 porta avanti progetti culturali, sociali e di contrasto all’illegalità a Riesi, e l’associazione culturale plug_in, coordinato da Emanuele Piccardo con i giovani architetti Orizzontale+Flora La Sita, e che prevede il recupero di una palazzina di tre piani frutto della speculazione edilizia degli anni Ottanta. L’obiettivo è realizzare un centro di orientamento rivolto alla comunità residente per formare giovani tra i 18 e i 30 anni permettere loro di costruire un futuro. Un’iniziativa innovativa che si sviluppa in due fasi «una progettuale e l’altra di cantiere – spiega Piccardo –, per realizzare in tempo reale le idee che scaturiranno dal confronto tra i partecipanti e i tutor del collettivo Orizzontale+Flora La Sita.»
«Sarà una scuola diversa rispetto alla tradizione delle scuole estive – continua – che non è solo un progetto sulla carta, ma che vedrà la sua realizzazione nel tema dell’auto-costruzione, che sia Flora La Sita che il collettivo Orizzontale hanno nel loro background culturale e nella loro pratica quotidiana.» Un’architettura che si riappropria quindi del valore del senso civico, affinché possa tornare ad essere strumento concreto per migliorare la vita delle persone. Ed è da qui che è scaturita la definizione di Laboratorio “umano” e che non riguarda solo l'edilizia perché, come ha spiegato Gianluca Fiusco, direttore del Servizio Cristiano, «questa sarà un’operazione di riconciliazione della memoria. Si cercherà di recuperare la dimensione familiare di quell’immobile, dove effettivamente si è svolta anche la vita di una famiglia.»
Rigenerazione, riconciliazione e restituzione al pubblico: queste saranno le tre parole chiave del progetto. Infatti, la casa, da bene privato neppure segnalato sulla strada, verrà riconsegnato nelle mani della cittadinanza, come simbolo di speranza verso i giovani che sono spesso costretti a emigrare da questa terra martoriata per mancanza di opportunità. «Sarà una ristrutturazione etica – aggiunge Giuseppe Grant di Orizzontale – ma anche dialettica e di racconto, sul processo, sulla ricostruzione, sull’utilizzo dell’immobile nelle varie fasce temporali.» Nella speranza che iniziative di questo tipo, che si tengono in aree interne colpite dallo spopolamento, dalla crisi e dalla mancanza di servizi e infrastrutture, possano aiutare a rigenerare la comunità intera, creando nuove occasioni di riscatto sociale ed economico, anche grazie all’attività turistica.
LURT Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale si terrà a Riesi dal 22 al 30 agosto 2020 al Villaggio Monte degli Ulivi, realizzato negli anni Sessanta dall’architetto Leonardo Ricci su incarico dell’amico e pastore valdese Tullio Vinay, già senatore della Repubblica. Le candidature (massimo 20 studenti italiani e stranieri e progettisti under 40) devono pervenire entro il 15 luglio a questo link. L’esito della selezione sarà comunicato il 20 luglio.
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