Il quadro giuridico, politiche per la centralità del progetto. Il terzo appuntamento dell’iniziativa “Verso una legge per l’architettura” organizzato al Museo Maxxi di Roma ha tenuto insieme le posizioni dell’Oice, attraverso la voce del presidente Gabriele Scicolone, di Luca Molinari che affianca diversi committenti privati, da San Pellegrino a Barilla, per lo sviluppo di concorsi volti a realizzare progetti di architettura e interventi di rigenerazione urbana, e di Edoardo Bianchi, vice-presidente Ance Nazionale. Un ingegnere, un architetto e un avvocato, in dialogo aperto con altri architetti professionisti, con un ruolo istituzionale, come Alessandro Cimenti della Fondazione per l’Architettura di Torino e Lorenzo Ricciarelli dell’Ordine degli Architetti di Lucca, e con Tommaso Dal Bosco di Ifel-Anci.
“Serve una cultura progettuale sofisticata – ha dichiarato Dal Bosco - bisogna tornare a mettere al centro il progetto e non chi lo firma. È necessario investire sulle politiche pubbliche che garantiscono il tema della qualità”. Qualità è la parola chiave anche per Molinari: “il progetto ha un valore culturale fondante, può essere fatto da architetti o da ingegneri, ma deve generare qualità diffusa e avere ricadute sulla vita delle persone”.
Discutendo sull’opportunità di una legge per l’architettura si focalizza l’attenzione sul ruolo del progetto, “da lì si parte per garantire un servizio intellettuale” commenta il critico milanese. Ed è sulla parola “servizio” che si apre il confronto. "Può l’architettura essere considerata un “servizio” al pari dell’ingegneria nel Codice dei Contratti?" Dai costruttori agli ingegneri, sono in tante le associazioni di categoria che hanno risposto alla call lanciata quest’estate dal Mit. Per l’architettura cosa si otterrà?
Dal dialogo tra i diversi attori della filiera si evince che per riportare al centro del processo il progetto, bisogna:
Scicolone precisa che il percorso per creare una cultura condivisa è lungo. “Parlando di architetto-regista e non possiamo dimenticare che per anni è stato un tabu ragionare sul processo che porta alla realizzazione, e quindi sul project management. Oggi è inserito come competenza richiesta ai Rup. Non era codificato da nessuna parte, a questo punto è una linea guida, seppur non vincolante, che fa parte dell’impianto normativo”.
I tre professionisti romani, motori degli incontri al Museo Maxxi di Roma, Maria Claudia Clemente (Labics), Simone Capra (Startt) e Alberto Iacovoni (Ma0), insieme al direttore del Maxxi Architettura Margherita Guccione accendono un faro sull’urgenza di un disegno culturale ampio e della sua traduzione in uno strumento normativo.
Non convince ai professionisti la soluzione del “servizio di architettura” che di fatto può essere svolto da un’ampia platea di attori, dai geometri agli ingegneri, “è un’opera di ingegno, come accade in Francia e Spagna”, con ricadute dirette sul procurement. Luca Molinari porta l’esempio delle “grandi firme internazionali che oggi incorporano servizi di architettura, ingegneria, finanza, marketing e comunicazione e che producono servizi per l’architettura”. Attività integrate. Tratteggiando un affresco completo (e complesso) non si può dimenticare l’esistenza di classifiche che, guardando al fatturato delle società di architettura, mettono nelle prime posizioni realtà come One Works, Lombardini 22, Progetto Cmr: team con decine di professionisti che riescono ad assorbire importanti fette di mercato, e che ad oggi intercettano opportunità precluse alla gran parte di professionisti italiani (che in media hanno studi di taglia piccola, di una o due persone).
Sul tema delle competenze si discute in queste ore anche con diretto riferimento al Ponte Morandi, e in occasione dell’incontro è stata commenta la notizia arrivata in diretta: "Il progetto è pronto, quello di Renzo Piano, già ingegnerizzato. Se ci danno l'ok possiamo partire in 7-10 giorni". Dichiarazione del sindaco di Genova, Marco Bucci.
Non sarebbe il caso di accelerare i tempi per una norma che rimette al centro il progetto, e considera la complessità del processo, a maggior ragione in occasione di eventi che richiedono particolari competenze e attenzioni specialistiche?
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