Dopo il Coronavirus, oltre la digitalizzazione, attenzione a spazi, materiali e colori

Back to the office. Il mondo dell’ufficio e dell’interior design sotto la lente di Vitra

di Paola Pierotti | pubblicato: 19/05/2020
«Un buon ambiente fisico in ufficio assume un'importanza maggiore in tempi di crisi: diventa un luogo d'incontro e interazione sociale, un luogo che riflette i valori culturali dell'azienda»
Nora Fehlbaum
Back to the office. Il mondo dell’ufficio e dell’interior design sotto la lente di Vitra
«Un buon ambiente fisico in ufficio assume un'importanza maggiore in tempi di crisi: diventa un luogo d'incontro e interazione sociale, un luogo che riflette i valori culturali dell'azienda»
Nora Fehlbaum

Sulla base di una lunga esperienza nello sviluppo e nella progettazione di soluzioni per gli ambienti per l’abitare e per il lavoro, Vitra ha condiviso alcune riflessioni che, passata l’emergenza sanitaria, andranno oltre il concetto di temporaneità e daranno una risposta concreta alle nuove abitudini acquisite.  Dopo la crisi, infatti, l'ufficio dovrà dare un senso di comfort, protezione e sicurezza, e per le riunioni e i lavori in squadra bisognerà innalzare gli standard igienici: emergeranno nuovi materiali, colori e forme. L'ondata di innovazione associata al Coronavirus finora è stata principalmente digitale e, dunque, invisibile, proprio come il virus, «valori e oggetti sicuri e familiari – raccontano da Vitra – diventeranno più importanti, come i prodotti intramontabili che sono serviti ai nostri genitori e nonni prima di noi».

Negli spazi di lavoro l’elevazione degli standard igienici sarà mantenuta perché la salute del personale è diventata un valore aziendale. Non solo, il telelavoro diventerà prevalente e cambieranno le modalità e i luoghi di riunione. E ancora, verranno elaborate nuove norme per gli spazi condivisi. Queste alcune precondizioni sulle quali l’azienda ha impostato la sua ricerca mettendo a fuoco la relazione tra funzionalità ed estetica, indagando le nuove frontiere che riguardano ad esempio le superfici, le maniglie, i bagni e le aree delle sedute. 

«I tessuti e le imbottiture potranno diventare meno allettanti, mentre materiali quali la pelle, la similpelle e la plastica, facili da pulire, acquisiranno maggior rilievo. Anche il legno – spiegano da Vitra – si può considerare un'opzione valida, un materiale naturale, caldo, confortevole al tatto, comunque igienico e facile da pulire».

Molti ora lavorano da casa e questo esperimento, involontario, ha dimostrato la disponibilità di tecnologie che funzionano e la possibilità di un lavoro produttivo. Ecco che nella realtà successiva al Coronavirus, si porrà la domanda sull'eventualità e sulle modalità degli incontri. «Molti eventi e riunioni – commentano dall’azienda – verranno trasferiti su piattaforme digitali. La frequenza degli incontri che avverranno di persona dovrebbe diminuire: ci riuniremo solo quando sarà strettamente necessario». Con la fase 2 e la fase 3, ritornando nei nostri uffici dopo la crisi, verranno messi in discussione i luoghi di lavoro affollati o il trasferimento in un luogo di lavoro diversi non territoriali. «Tuttavia – dicono da Vitra – questo non implica necessariamente la ricomparsa di stanzini o scompartimenti di lavoro: le imprese dovranno assicurare il distanziamento fisico tra i dipendenti e ridurre l'impiego condiviso di spazi e oggetti». Ma utilizzando anche la leva del design per rendere gli spazi accoglienti e confortevoli, proseguendo con una sfida che da anni porta risultati innovativi e sperimentali. «Un buon ambiente fisico in ufficio assume un'importanza maggiore in tempi di crisi: diventa un luogo d'incontro e interazione sociale, un luogo che riflette i valori culturali dell'azienda», dichiara Nora Fehlbaum, Ceo di Vitra.

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Tag: uffici
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