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In cinque anni 1,7 milioni di visitatori nel museo di Roma, per il 2018 un programma di 10 mostre

Bilancio Maxxi? Nuove partnership, una sede a L’Aquila e più fondi

di Francesco Fantera | pubblicato: 26/01/2018
"Il MAXXI è un museo globale, un luogo che prende e dà molte energie"
Hou Hanru
Bilancio Maxxi? Nuove partnership, una sede a L’Aquila e più fondi
"Il MAXXI è un museo globale, un luogo che prende e dà molte energie"
Hou Hanru

Inizia con un video il racconto degli ultimi 5 anni delle attività del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, inaugurato nel 2010 a Roma. Si parte con i dati spiegando che dal 2012 al 2017 ad accedere alla struttura culturale di via Guido Reni sono stati 1,7 milioni di persone, pari agli abitanti dei comuni di Milano e Bologna insieme, e, solo nell’ultimo anno, sono stati registrati 430mila ingressi. A contribuire, oltre alla qualità dell’offerta, anche l’elevato numero di attività, 2.472, che da sole hanno coinvolto 60mila partecipanti, con 1.841 eventi che si sono svolti nell’area del museo. Cifre assolute significative per il panorama italiano, ma che non reggono il confronto con altri poli culturali analoghi a scala internazionale considerando che solo nel 2016 la Tate Modern di Londra ha accolto più di sei milioni di visitatori, il Reina Sofia di Madrid circa 3,8 milioni di persone o il Centre Pompidou di Parigi ne ha contate 3,3 milioni.

Nuove partnership, più risorse, un impegno costante nella ricerca e nell’integrazione di mostre e iniziative che sfumano anche oltre i confini propriamente riservati alle arti. “Il MAXXI è un museo globale, un luogo che prende e dà molte energie – ha sottolineato Hou Hanru, il direttore artistico –. Quando sono arrivato 4 anni fa volevo rendere il museo un vulcano che sarebbe periodicamente esploso di energia, dando vita ad un luogo creativo, democratico e ricco di contenuti. Nel 2018 continueremo nel nostro sforzo con diverse esposizioni. Fra queste mi piace ricordarne tre in particolare: Blackout, progetto di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla sulla condizione di Portorico. African Mētròpolis, che verrà inaugurata in occasione della Seconda Conferenza Italia Africa, nella quale saranno presentati i lavori di 40 artisti che riflettono sulle trasformazioni economiche e sociali in atto nel continente. Infine – ha concluso Hanru – The Street, dove verrà analizzata proprio la strada come manifesto in continua evoluzione della vita contemporanea”.

Illustrando il bilancio del lavoro fatto Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI riconfermata per altri 5 anni assieme allo staff dirigenziale, ha ricordato la nascita della prima sede distaccata a l’Aquila. I lavori di restauro di Palazzo Ardinghelli, il cui termine era previsto per il 2017, si concluderanno entro il 2018 grazie anche al finanziamento di 7 milioni da parte della Federazione russa e di 2 milioni stanziati dal Mibact per l’allestimento, permettendo così al museo di raddoppiare la sua presenza sul territorio nazionale. 

“Sei anni fa siamo partiti con un budget di sette milioni e nel 2018 chiuderemo con 14 milioni di euro. Il Mibact, ha creduto da subito nel progetto, ma abbiamo potuto contare anche sull’impegno costante nella ricerca di idee innovative per attirare visitatori. Dal 2012 ad oggi – ha evidenziato la Melandri –, abbiamo aumentato del 37,5% le risorse provenienti, fra le altre voci, da donazioni, sponsor, biglietti e royalties. Tutto ciò è sintomo non solo di un’offerta ricca e stimolante, ma anche di un sano rapporto fra pubblico e privato. Nell’ambito delle partnership si è rinnovato anche quest’anno il supporto di Enel e di altri soggetti fra cui EngeneeringGroupama e Sky Arte HD. In più si registra l’arrivo di Bulgari e Cassa Depositi e Prestiti, fondamentale per il progetto MAXXI L’Aquila”. 

C’è poi anche un altro ambito in cui il MAXXI sta facendo scuola nel panorama italiano: il suo essere ‘social’. Se in diversi convegni e seminari è stato fatto notare come il basso livello di digitalizzazione del nostro patrimonio rappresenti un problema da risolvere, prima di poter riuscire ad essere competitivi sulla scena globale, è giusto sottolineare che nel solo 2017 il museo ha ottenuto 550mila contatti sulle varie piattaforme online. Non si tratta però dell’unica strada individuata per restare al passo con i tempi e aumentare il bacino di utenza.

“Abbiamo seguito la scelta della gratuità per la collezione permanente dal martedì al venerdì – ha ricordato la Melandri –, con l’obiettivo di incuriosire e formare il pubblico e stiamo iniziando a vedere i risultati se è vero che al botteghino, in un anno, il gettito è cresciuto del 17%. Per capire l’impatto vero e proprio però non ci si può fermare al dato degli ingressi paganti. Decine di migliaia di persone non sono entrate pagando. Nostro fine deve essere quello di aumentare le quote di tessere MyMAXXI attraverso la leva dell’offerta culturale”.

Nel museo delle Arti del XXI secolo, che quest’anno ha spaziato da ‘Gravity’, a ’Nature Forever’, fino a ’The Japanese House’, troverà spazio anche l’ambiente del costruito. “Una grande mostra, a cura di Pippo Ciorra e Jean-Lousi Cohen, sarà dedicata a Bruno Zevi – ha ricordato Margherita Guccione, direttrice del MAXXI architettura –, figura centrale nel dibattito architettonico nostrano. Sarà una rassegna durante la quale sarà possibile apprezzare molti materiali inediti, anche per approfondire la sua figura e il suo ruolo come animatore della cultura italiana con le sue simpatie e idiosincrasie. Importanti anche altri due progetti: quello con Alcantara che, quest’anno, vedrà la designer Nanda Vigo interpretare la collezione di architettura del museo ispirandosi ai lavori di Paolo Soleri, e una monografia dedicata al famoso fotoreporter Paolo Pellegrin e ai suoi scatti realizzati in zone di conflitto o emergenze umanitarie”.

Il sostegno del museo ai giovani artisti emergenti si rinnoverà anche quest’anno grazie al ‘MAXXI-BULGARI Prize 2018’, evoluzione del Premio MAXXI. “Pensato per sostenere giovani artisti, italiani e non, con un forte legame con la Penisola, punta a gratificare uno dei trentenni selezionati da una giuria internazionale – ha precisato Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte –. Talia ChetritInvernomuto e Diego Marcon, questi i loro nomi, esporranno i propri lavori durante una mostra che verrà inaugurata il 30 maggio. Il vincitore avrà la sua opera inserita nella collezione permanente del museo”.

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Tag: arte; città; cultura; spazi pubblici
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