Nexiar Italian Architecture è una rete di architettura, di ingegneria, consulenza e servizi che riunisce imprese, studi associati e singoli professionisti e che ha la sua base all’interno del parco tecnologico del Kilometro Rosso di Bergamo. Cento professionisti provenienti da 13 società. “A meno di un anno dalla sua creazione – racconta Matteo Fugazza, presidente di Nexiar - attraverso contatti con developer internazionali in Albania, Libia, Dubai, Oman, Qatar, Bahrain, Kuwait e Arabia Saudita, Nexiar è stata coinvolta in bandi e incarichi ai quali nessun professionista della rete da solo avrebbe avuto accesso”.
Nexiar (qui la pagina web) è un'associazione regolamentata, basata sul network di studi che lavorano quotidianamente nelle proprie città, a Milano, Firenze, Roma, Livorno, Brescia e Latina.
Nexiar è una squadra che al suo interno conta specialisti di building design, interior design, paesaggio, urbanistica e masterplanning, ingegneri strutturisti, esperti di infrastrutture e di idraulica, geologi, MEPengineering, operatori del mondo della comunicazione e degli eventi, della grafica 3D e multimediale e ancora esperti di mock-up e di bim. Un laboratorio innovativo che ha anticipato la forma giuridica delle Società tra Professionisti con l’obiettivo di raggiungere qualità, tempi e costi in tutta la filiera progettale e produttiva.
Il principio di base è che l’unione fa la forza, e Nexiar si impegna a valorizzare le singole specializzazioni e competenze “legittimando le singole società di servizi o lo studio professionale – spiegano i promotori – come referenti esclusivi su tutti i progetti futuri che richiederanno una precisa expertise”.
Per far parte del network si paga una quota, cifra che andrà a copertura dei costi di gestione della rete, condivisi e approvati dalle rete stessa all’inizio dell’anno di esercizio.
Nexiar punta all’internazionalizzazione e all’innovazione, e per raggiungere questo scopo si è affidata fin da subito all’uso del Bim su piattaforma Autodesk Revit. “Adottare un processo di Bim – spiegano i tecnici – significa costruire, visualizzare e simulare performance e coportamenti del progetto prima che esso sia realizzato. Grazie al Bim riusciamo a far comunicare tutte le discipline coinvolte nel processo di progettazione”.
L’idea di Nexiar è nata dalla consapevolezza di un gruppo di professionisti che si sono chiesti “come ritagliarsi una nicchia in un mercato che oggi vede la competizione di troppi tecnici, sovrapponendo architetti, geometri e ingegneri. In questo pesante stato di crisi – racconta Fugazza – si è parlato tanto di tariffe, per fare un esempio, noi abbiamo voluto puntare sul fare: su far capire quanto valiamo e sul motivare il costo del nostro lavoro”.
“Abbiamo iniziato a lavorare sul management, su un modello di business alternativo a quello dello studio associato che a nostro parere è di vecchio stampo perché imposta la sua forza su competenze identiche” racconta l’architetto Fugazza. Il metodo Nexiar prevede che dalla produzione lineare si passi a quella circolare: no al loop che prevede che un’architetto passi i disegni all’ingegnere che a sua volta li passa all’impiantista per poi ritornare all’architetto. Nexiar investe di responsabilità i singoli soci e fa della collaborazione la sua carta vincente. “Anche i clienti se ne accorgono – racconta il presidente – immettiamo idee diverse sullo stesso progetto, guardiano il problema da diversi punti di vista e poi proponiamo una soluzione unitaria”.
In un anno Nexiar ha preso in considerazione più di 200 contratti e “al momento sta sondando più di 40 opportunità. Grazie al nostro portfolio - conclude Fugazza - possiamo valutare progetti dell’ordine dei 100-150milioni di dollari”.
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