Ci sono voluti due anni e 10,5 milioni di euro per portare a termine i lavori di ristrutturazione e ampliamento della scuola musicale di Brunico, situata nella storica Casa Ragen, di fianco alla chiesa parrocchiale della città altoatesina. I nuovi spazi, disegnati dallo studio di architettura italo-spagnolo EBV Barozzi Veiga, sono stati realizzati grazie alla collaborazione da parte di 40 ditte locali e non.
Il progetto risale al 2012 quando il concept si è aggiudicato il primo premio nell’ambito di un concorso di idee internazionale bandito dal Comune. Dopo la procedura di selezione e assegnazione dell’incarico, nell’agosto del 2015 è stata posta la prima pietra per avviare i lavori di ammodernamento e ottimizzazione dell’edificio esistente, allo scopo di renderlo fruibile non solo agli studenti della scuola di musica, ma anche ad associazioni e istituzioni locali come sede di eventi culturali. Il progetto prevedeva anche un importante ampliamento: la crescita della popolazione e il costante aumento delle iscrizioni, ha infatti reso necessaria la creazione di una nuova ala nella quale è stato inserito anche un auditorium.
Trattandosi di un edificio storico della città altoatesina, ai progettisti si è chiesta una soluzione che prevedesse un’estensione significativa senza lo stravolgimento del profilo della Casa Ragen, e più in generale le tipologie delle strutture caratteristiche di Brunico. In sintesi l’obiettivo era quello di inserire un elemento moderno in un contesto consolidato, attraverso un’operazione di armonizzazione e valorizzazione dell’esistente.
La nuova ala è costituita da due piani, di cui uno risulta semi-interrato mentre l’altro circonda, dandogli forma, un ampio cortile interno. Proprio questo spazio aperto è il cuore del progetto, pensato come luogo adatto allo studio ma anche alle attività legate alla scuola di musica come concerti, spettacoli ed eventi in generale.
Le operazioni di riqualificazione di Casa Ragen, ovvero la vecchia sede della scuola, sono invece state caratterizzate da una trasformazione della configurazione preesistente, con l’inserimento di un tetto che ha modificato gli spazi sottostanti grazie ad un gioco di luci creato da specchi e lamelle regolabili. A contribuire, anche la scelta di dipingere le pareti di bianco, con il duplice obiettivo di garantire luminosità agli ambienti e trasmettere un senso di pace e tranquillità. Il fatto che l’edificio risulti soggetto a tutela, oltre alla necessità di garantire un’acustica adeguata, ha portato i progettisti a utilizzare materiali fonoassorbenti e dotare le aule di porte doppie e pavimentazioni lignee.
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