Trenta case cantoniere saranno i progetti pilota di 1200 case da recuperare in tempi stretti in tutto il Paese. Il 15 luglio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il bando per la concessione della gestione e valorizzazione delle prime 30 case: opportunità imprenditoriali rese possibili grazie alla collaborazione di Anas, Agenzia del Demanio, Ministero delle Infrastrutture e dei Beni Culturali.
“Il bando di gara – spiega Gian Vittorio Armani, presidente di Anas - si inserisce in una politica dell’Anas volta alla valorizzazione di quegli asset percepiti da anni come luoghi abbandonati. Vogliamo realizzare modelli per il turismo e la mobilità dolce, spazi multifunzionali che integrano servizi per i viaggiatori. Gli scopi? La tutela degli immobili, la creazione di nuove possibilità di sviluppo capaci di essere sostenibili nel tempo, l’offerta di servizi alla comunità e ancora la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Nei mesi scorsi Anas ha indetto una consultazione e ha ricevuto quasi cinquemila manifestazioni di interesse raccogliendo idee, suggerimenti su come impostare il bando. Stesso processo avviato dall’Agenzia del Demanio per l’affidamento in concessione di alcuni fari italiani.
Le prime 30 case si trovano in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia. La ristrutturazione degli immobili sarà a carico di Anas mentre il concessionario avrà il compito di sviluppare le attività imprenditoriali in coerenza con le linee guida del bando garantendo i servizi di base definiti: pernottamento, bar e ristoro, free wifi, postazione di ricarica per i veicoli elettrici e infopoint per l’informazione turistica. In questo senso Anas ha attivato una partnership con Tesla per l’introduzione di auto elettriche e con il Touring Club Italiano per garantire standard qualitativi unici e certi.
“Utilizzare la leva del riuso per rigenerare il nostro patrimonio immobiliare – ha commentato Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio – è un’occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico. Con il progetto delle case cantoniere si apriranno spazi di accoglienza in immobili oggi in disuso, lungo i percorsi turistici, religiosi e naturalistici del nostro Paese”.
Per il progetto Anas ha stanziato una somma di 7,5 milioni di euro in tre anni a partire a quello in corso, ecco perché sono già partiti i lavori nelle prime 30 case-pilota. Le concessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si procederà ad un nuovo bando di gara. Il concessionario, dall’aggiudicazione della gara, dovrà corrispondere un canone oltre ad un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attività imprenditoriale. I contraenti saranno individuati sulla base della sostenibilità del progetto e sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Le offerte digitali dovranno pervenire entro il 31 ottobre e l’obiettivo è quello di aprire la prima casa cantoniera a giugno 2017.
Tre le case campione. Lungo il Lago di Garda è stata scelta la Casa Cantoniera di Salò, con tetto a padiglione che prevede un appartamento per ogni piano e un piano interrato in pietra per locali da destinare a magazzini. La seconda casa cantoniera è quella di Monte Marino a Berceto che richiama la tipologia più grande delle case con cinque sezioni finestrate e una pianta di circa 160 mq (che per la sua simmetria ricorda le ville palladiane). Infine, la casa cantoniera di Altamura denominata Sabini si caratterizza per un corpo principale a due piani con tetto a padiglione e un fabbricato annesso laterale e uno posteriore. Per queste case-pilota presentate da Anas la progettista interna in Anas è l’architetto Tiziana Blasi, mentre per il supporto alla progettazione (direzione artistica, concept, arredi e complementi) ha collaborato Roberto Liorni.
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