Gli ex-cinema monosala stanno vivendo una nuova giovinezza. Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini ha stanziato oltre 120 milioni di euro per i prossimi 5 anni per la loro riapertura riconoscendoli come “presidi culturali di tante piccole comunità italiane”. A rivelare i segreti di questo elisir di lunga vita ci hanno pensato Alberto Bourlot e Mariagrazia Fanchi che hanno raccolto in una recente pubblicazione dal titolo “I nuovi cinema Paradiso” i risultati della ricerca condotta dall’Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) e redatta dall’Università Cattolica di Milano.
Tra responsabili delle sale di comunità e parroci sono state coinvolte oltre 400 persone in questo studio che fotografa nitidamente una realtà in profonda evoluzione: nonostante l’egemonia rappresentata dalle multisale, secondo il censimento del 2016, le sale di comunità sarebbero più di 800. Il 90% delle quali si trova nelle regioni del Nord, sebbene il trend di diffusione oggi coinvolga tutto il Paese, con l’11% delle sale aperte, o riaperte, nell’ultimo decennio. Tra gli aspetti positivi che emergono dalla ricerca, il legame solido con il territorio e la polifunzionalità. Questi cinema infatti non solo operano come organismi culturali che rammendano le periferie, ma, attraverso un vivace dialogo con gli altri animatori sociali presenti nel territorio, ne valorizzano la diversità attraverso la pluralità di attività promosse, dalle rappresentazioni teatrali ai concerti musicali, dalle conferenze alle mostre artistiche.
Tra gli esempi virtuosi c'è la rigenerazione del cinema PostModernissimo di Perugia, nato sulle ceneri della più antica sala della città: non solo hub culturale polifunzionale riaperto con il sostegno di una campagna di crowdfunding, ma anche vettore ispiratore per la rigenerazione di via della Viola dove sono fiorite anche altre iniziative commerciali. Puntano sul crowdfunding anche i gestori dell’ex arena Moderno di Bari, tra i partecipanti dell’ultima edizione del bando Culturability, per trasformarla in un polo artistico e ricreativo, non solo cinematografico. Il rilancio della settima arte è stata al centro sia dell’iniziativa di riconversione dell’ex cinema Apollo di Roma in un polo ricreativo e innovativo, sia delle politiche della Regione Lazio.
Sulla scia alla legge Franceschini per l’audiovisivo, con il nuovo dispositivo sulla rigenerazione urbana, la giunta Zingaretti punta, infatti, a recuperare le sale cinematografiche prevedendo una premialità di cubatura fino al 30% per le operazioni di demolizione e ricostruzione. Definire una nuova visione urbana per la città di Brescia anche attraverso il recupero delle architetture culturali dismesse, infine, è anche il proposito di Old Cinema che, in collaborazione con Luce Cinecittà e con l’associazione culturale Lucas Film, si è attivato per una mappatura e per la concreta rigenerazione di alcune sale.
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