Il tema, i curatori e i protagonisti della mostra britannica promossa dal British Council

A Clockwork Jerusalem, ecco come è nato il padiglione di FAT e Crimson

di Paola Pierotti | pubblicato: 02/06/2014
La mostra focalizza lo sviluppo del Modernismo britannico nel momento in cui era al massimo della sua ambizione sociale, politica e architettonica, ma anche in quello che ha visto il suo cedimento. I progetti raccontano come l'architettura sia stata al centro di una nuova visione della società, a livelli inconcepibili nella Gran Bretagna di oggi.
A Clockwork Jerusalem, ecco come è nato il padiglione di FAT e Crimson
La mostra focalizza lo sviluppo del Modernismo britannico nel momento in cui era al massimo della sua ambizione sociale, politica e architettonica, ma anche in quello che ha visto il suo cedimento. I progetti raccontano come l'architettura sia stata al centro di una nuova visione della società, a livelli inconcepibili nella Gran Bretagna di oggi.

A Clockwork Jerusalem è il tema del padiglione britannico curato per la 14 Mostra di Architettura della Biennale da FAT Architecture e Crimson Architectural Historians e promosso dal British Council con il commissario Vicky Richardson. A Venezia nel 2014 la Gran Bretagna esplora come le influenze internazionali del Modernismo si siano mescolate con le tradizionali sensibilità britanniche - dal romantico, al sublime e al pastorale, fino agli interessi nella tecnologia e nella narrativa scientifica - e siano state assorbite in modo da creare una specifica forma di Modernismo britannico.

A Clockwork Jerusalem è la risposta made in Britain del tema 'Absorbing modernity: 1914-2014' suggerito da Rem Koolhaas per lo sviluppo dei padiglioni nazionali, nell’ambito della sua mostra dedicata ai Fondamentali. La mostra curata da FAT e Crimson si focalizza sul completo sviluppo del Modernismo britannico nel momento in cui esso era al massimo della sua ambizione sociale, politica e architettonica, ma anche in quello che ha visto il suo cedimento. Una varietà di progetti su vasta scala racconta come l'architettura sia stata al centro di una nuova visione della società, a livelli inconcepibili nella Gran Bretagna di oggi.

Il lavoro di ricerca dei curatori arriva ad esplorare come il moderno futuro della Gran Bretagna sia stato strutturato su una improbabile combinazione di interessi, e mostra come questi progetti abbiano cambiato il paesaggio fisico e immaginario.

I curatori.

FAT è uno studio fondato da Sam Jacobs, Sean Griffiths e Charles Holland. FAT architecture  è stata concepita negli anni ’90 per sviluppare la cultura architettonica attraverso il design, la ricerca e l’insegnamento. A Venezia, per la Biennale 2014 FAT Architecture è stato coinvolto per esprimere il suo un approccio altamente concettuale, combinando la richiesta pratica dell’architettura, con un pensiero critico e provocatorio.

Tra i committenti di FAT ci sono la BBC, Selfridges and Living Architecture. “We are always committed to developing our clients briefs into extraordinary projects” si legge sulla pagina web dei professionisti. Il Financial Times ha detto di loro “True originals who are creating some of the most striking and different contemporary architecture”. Fashion Architecture Taste (FAT) è un team che coniuga arte e architettura. Il lavoro di FAT si cala ampiamente nella categoria del post modern con influenze della cultura pop. Il gruppo è stato descritto come “very young” e “very controversial” e il loro lavoro recentemente ha avuto un ampio apprezzamento di pubblico e da parte della critica, in Gran Bretagna e all’estero.

Crimson Architectural Historians è uno studio con base a Rotterdam che funziona come una struttura ibrida per la progettazione, il design e la ricerca. Da quando ha contribuito al progetto per l’estensione della ferrovia e del quartiere di Leidse Rijn a Utrecht, Crimson è stato coinvolto nella produzione di numerosi libri e pubblicazioni sulla pianificazione urbana.

Simone Rots, una dei soci, è stata recentemente protagonista a Roma, al Museo Maxxi nell’ambito di un convegno dedicato a Comunicare l’Architettura per raccontare la sua esperienza come storico e curatore di architettura e l’attività svolta da Crimson Architectural Historians.

Gli appuntamenti a Venezia. Ai Giardini della Biennale per il vernissage il 6 giugno, e poi per partecipare a due Talks at the British Pavilion:

A Clockwork Jeruselam? 12.00 – 13.00, British Pavilion. ?Da Stonehenge alle case popolari, da Ebenezer Howard a Cliff Richard, dalle rovine della distruzione alle fantasticherie rurali del voler tornare alla natura, il tutto attraverso architettura, dischi, libri e annunci. Sam Jacob (FAT Architecture) e Wouter Vanstiphout (Crimson Architectural Historians) presentano A Clockwork Jerusalem. ?Condotto da Alastair Donald (British Council) ?L’incontro è gratuito, ma lo spazio è limitato. Accesso fino a esaurimento posti

C’è niente come l’architettura nazionale?? 15.00 – 16.00?, British Pavilion?. Nel periodo dei mercati mondiali, delle tecniche universali, dei viaggi intercontinentali e delle comunicazioni transnazionali, molti ancora si schierano per una rappresentazione “locale” dell’architettura. Stephan Petermann (OMA), Ma Yansong (MAD architects) e Diébédo Francis Kéré (Kéré Architects) discuteranno se l’architettura debba seguire forme “nazionali” o rivelarsi in una cultura globalizzata.?Presentato da Vicky Richardson (British Council).?Organizzato in collaborazione con Phaidon Press.? L’incontro è gratuito ma lo spazio limitato; si prega di RSVP a venice@phaidonatlas.com

Navigando sulla rete, alcuni approfondimenti 

1. Ecco il sito dedicato all'evento promosso dal British Council

2. Aspettando Venezia, il giornalista del RIBAJ Hugh Pearman ha incontrato i curatori del padiglione inglese, Sam Jacob di FAT e Wouter Vanstiphout di Crimson architectural historians e ha chiesto il loro punto di vista, i contenuti e l’approccio del loro lavoro. Dalle interviste si deduce che A Clockwork Jerusalem combinerà serietà e visione di alto livello, coprendo un ampio spettro di scenari e di protagonisti, citando le poesie di William Blake e i video di Cliff Richard, fino alle macerie dell’utopia demolita e la speranza di una migliore. I curatori offrono il loro punto di vista anche sull’ipotesi del Governo di creare nuove città giardino: un sogno nel dopoguerra ma anche l’ambiente ideale nel prossimo futuro.

3. Sul sito British Council I temi e i protagonisti del Padiglione britannico a Venezia negli anni precedenti.

4. Ecco come sono stati scelti i curatori del padiglione britannico 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tag: arte; cultura
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