Il gruppo vincitore del concorso internazionale per la rifunzionalizzazione della ex caserma Simeto di Cagliari è quello guidato dallo studio Corvino + Multari. Oltre al primo premio di 290mila euro, a loro andranno la progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento. Una nuova sfida per lo studio partenopeo che si è cimentato nella riqualificazione di un’area di 28.954 mq ricca di preesistenze, disegnando quello che sarà il nuovo polo del Ministero dell’economia e delle finanze nel capoluogo sardo. Importo complessivo del progetto, diviso in due lotti, è di 50 milioni di euro (primo stralcio 25,3 e secondo 24,7 milioni). Inizio dei lavori previsto per il 2021. E sempre in questi giorni sta prendendo il via il cantiere per rifunzionalizzare l’ex ospedale militare di Catanzaro in una nuova sede della Procura della Repubblica. In questo caso l’incarico è stato affidato a Corvino + Multari in seguito ad una gara di progettazione.
Cagliari. Oltre ad ospitare rilevanti testimonianze archeologiche, l’ex caserma Simeto si compone di numerosi immobili, alcuni dei quali di interesse storico. L’operazione rientra fra le azioni di rigenerazione di un ampio quadrante situato ad ovest del centro storico, il quartiere Sant’Avendrace, ed è prevista nell’ambito del Piano per le Periferie. Allo stesso tempo, con l’accorpamento di diversi uffici dell’Agenzia delle Entrate, si offrirà un servizio più funzionale ai cittadini e si abbatteranno i costi di gestione di circa 4 milioni di euro all’anno. Nel team di progettisti anche Rina Consulting, Tecnolav Engineering, DFP e l’architetto Gianluca Vosa.
Concept. «L’impostazione tiene conto del rapporto con il tessuto urbano ed edilizio circostante – raccontano dallo studio Corvino + Multari – particolare attenzione è stata rivolta alle relazioni con il paesaggio ed al rapporto non solo con le preesistenze storico/archeologiche, ma anche con le architetture moderne presenti nell’area». Altro tema che ha influenzato l’impostazione progettuale è quello della stratificazione, suggerito in particolare dalle testimonianze archeologiche. Un approccio riscontrabile nella presenza di tre diversi livelli identificati con quello ipogeo (strato archeologico), in alzato (edifici da rifunzionalizzare) e intermedio (con possibile esplorazione dello spazio in verticale e orizzontale grazie alla presenza di aree private e in parte pubbliche). Due, invece, le visuali offerte. «Una a campo ristretto, in quanto a livello del suolo, fruibile da tutti. L’altra – si legge nella relazione – a campo aperto, data da elementi come i tetti e la piazza situati sul nuovo volume e su quello contenente l’asilo».
A caratterizzare l’operazione saranno ambienti flessibili, fasce perimetrali in acciaio, facciate in vetri bassi emissivi e sistemi frangisole in vetro rosso. Importante anche il contributo della metodologia BIM (Building Information Modeling). Quattro gli interventi principali: conservazione degli edifici aventi valore storico testimoniale con adeguamento strutturale e funzionale; demolizione della ex mensa circolo ufficiali e dei cosiddetti hangar inglesi; realizzazione di un nuovo volume che andrà ad inglobare alcune delle preesistenze; costruzione di un parcheggio multipiano. Attenzione anche alla sostenibilità con diversi elementi concepiti per rendere il progetto capace di ottenere la certificazione LEED, uno degli obiettivi della committenza (Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lazio – Abruzzo – Sardegna).
Catanzaro. Ad essere oggetto dell’incarico, su committenza dell’Agenzia del Demanio, l’ex convento degli Osservanti con aree esterne di pertinenza, oltre ad una serie di edifici accessori realizzati in epoca precedente. Anche qui la scelta dei progettisti è stata quella di valorizzare il contesto (dichiarato bene di interesse storico artistico nel 2004), adeguando gli ambienti alla nuova destinazione d’uso attraverso interventi di restauro dell’edificio storico, di riqualificazione delle aree esterne e di rimozione di superfetazioni e volumetrie incongrue. Termine previsto dei lavori, il cui importo supera di poco gli 8,5 milioni di euro, il 2021.
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