Oggi ci si chiede che influenza avrà la pandemia sulle città di domani e come progettare lo spazio per incentivare pratiche urbane virtuose. C’è chi continua a immaginare il futuro nei centri urbani, ma costruire la città del futuro è un processo collettivo che passa anche dalla raccolta delle idee utopistiche. All’inizio sembrava una follia. Oggi Milano ha un filo rosso che tiene unite due città, la città che c’era e quella dei grattacieli. Si continua a ridisegnarla, questa città contemporanea e sempre in verticale. Dritti e inclinati, sono tantissimi i grattacieli in progettazione nel capoluogo lombardo.
L’ultimo della lista, presentato lunedì scorso, è la Torre dell’A2A, chiamata la “Torre Faro”. Inclinata di qualche grado, quasi una moderna torre di Pisa, è il primo grattacielo di Milano Sud, primo tassello dello Scalo Romana. Sarà la nuova sede milanese per 1.500 lavoratori della multi-utility italiana. Il progetto dello studio Antonio Citterio e Patricia Viel, prevede la riqualificazione degli edifici esistenti del primo Novecento, sia esternamente che internamente, la costruzione di una stecca sul retro, lungo il perimetro dello Scalo Romana e di un nuovo elemento iconico, la torre, che raggiungerà un’altezza di 144 metri.
La torre cilindrica e rastremata avrà una pianta circolare e prevederà i primi 12 piani ad uso uffici, uno Sky Garden a 60 metri di altezza e aperto su uno dei suoi lati, seguiranno altri 10 piani di uffici ed un belvedere, accessibile dal pubblico, posto sulla sommità della torre.
A terra, oltre alla presenza di nuovo verde sarà presente l’elemento dell’acqua, che circonderà l’edificio con una vasca lasciando libera solo la parte di accesso allo stesso. L’area è strategica per la sua funzione di collegamento tra il centro e le zone oltre lo Scalo di Porta Romana. Attualmente Piazza Trento è uno spazio privo di funzione, svuotato da funzionalità sociali, ma necessario per il futuro Villaggio Olimpico. Perciò è prevista la riqualificazione di Piazza Trento e via Crema. Dove saranno create aree pedonali e aree verdi, oggi inutilizzate, questo sino al sagrato della chiesa di sant’Andrea.
Corre velocissima la corsa verso il cielo dell'edilizia milanese, non più limitata soltanto agli uffici per manager, ma sempre più aperta anche ai progetti residenziali.
Le ultime architetture a iscriversi alla competizione verticale sono le Park towers di Asti architetti per Bluestone al quartiere Feltre: 77 (e 55) metri di altezza con vista sul parco Lambro (avrà un giardino privato di 5.500 metri quadri) per 130 appartamenti pronti entro il 2023 su un’area dagli anni 50 dedita ai trasporti e alla logistica. Un progetto, presentato la settimana scorsa, che assieme ad altre operazioni cercherà di essere motore della riqualificazione del quartiere tra Udine e Cimiano. Il giardino è progettato prestando particolare attenzione alle esigenze di bassa manutenzione e basso fabbisogno idrico, vedrà un’alternanza tra porzioni di prato, arbusti, alberi e parti fiorite a creare un mix di colori, profumi e gradazioni cromatiche che si susseguiranno nelle varie stagioni in forma sempre diversa, a creare scenari in continuo mutamento. Nel parco sarà presente anche un’area adibita ad orto urbano, che sarà lasciata alla gestione dei condomini, un’area per la tolettatura degli amici a 4 zampe oltre che un’area attrezzata per bambini, sia in che outdoor.
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