La Fondazione Unipolis ha annunciato i sei progetti selezionati dal bando Culturability 2018 che riceveranno un contributo economico di 50mila euro. Prevista anche la possibilità di prendere parte ad un percorso di mentoring gestito da Avanzi/Make a Cube3 e Fondazione Fitzcarraldo, partner dell’iniziativa. Le proposte, equamente divise fra nord, sud e isole, riguardano la riqualificazione e valorizzazione di una scuola di Modena, di un’ex stabilimento enologico a San Vito dei Normanni (Br), del complesso minerario Argentiera vicino Sassari, dell’ex padiglione 18 dell’area della Zisa a Palermo, del Convento Meridiano a Cerreto Sannita (Bn) e di un’area di imbarco sul fiume Po a Torino.
Arriva così al termine la quinta edizione del bando promosso dalla Fondazione Unipolis “Culturability – Rigenerare spazi da condividere”, nato per sostenere progetti di riqualificazione di spazi, edifici o ex siti industriali abbandonati o sottoutilizzati. Indirizzato a soggetti come organizzazioni non profit, imprese, cooperative, reti di partenariato o team informali, legati ad attività culturali, il concorso punta a coinvolgere soprattutto i giovani under 35 (almeno il 51% dei proponenti) nella riattivazione di spazi “dimenticati”. Il tema del recupero e della valorizzazione degli spazi, da riattivare attraverso iniziative culturali, quest’anno assume particolare rilievo in quanto sia il Parlamento Europeo che il Consiglio dell’Unione, hanno dichiarato il 2018 come “anno del patrimonio culturale europeo”.
Dopo una prima selezione, che ha portato i progetti dai 341 iniziali a 15, è avvenuta un’ulteriore scrematura in seguito alla quale sono stati dichiarati i vincitori. Ai 400mila euro stanziati da Unipolis, si è aggiunto un contributo di 50mila euro da parte della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibac, che ha permesso di portare il numero dei vincitori a sei. Numeri importanti quelli di Culturability che, con la quinta edizione, ha ricevuto un totale di oltre 3mila progetti per una cifra complessiva di 1,8 milioni di euro investiti.
I vincitori hanno realizzato progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale, in grado di rigenerare e riattivare luoghi abbandonati o sottoutilizzati. Vista l’alta qualità delle proposte, la Commissione, composta da nomi noti dell’architettura come Massimo Alvisi e Mario Cucinella, oltre al presidente di Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis, Pierluigi Stefanini, e diversi docenti universitari, ha optato per le progettualità più vicine agli obiettivi indicati dalla call.
Fare Scuola | L’insegnamento di Cesare Leonardi nel Villaggio Artigiano di Modena ovest. Scelto dal Mibac, il progetto nasce per formare e creare dei link fra i giovani e le imprese, in particolar modo nel campo del design, dell’architettura e dell’artigianato. L’iniziativa, di cui è capofila l’Associazione Amigdala, si sviluppa all’interno di OvestLab, ex officina trasformata in fabbrica civica per la riattivazione del Villaggio Artigiano della città emiliana. La scuola ha come uno dei suoi fondamenti l’approccio collaborativo e vuole unire in un unico contenitore formazione, domanda e offerta di lavoro.
Da grande sarò un teatro! San Vito dei Normanni (Br). L’idea scaturisce dalla voglia di rifunzionalizzare e gestire in condivisione un grande volume in disuso dell’ex stabilimento enologico “Dentice di Frasso”. Associazioni di giovani locali, guidate dalla World Music Academy e attive in diversi ambiti artistici, come musica, danza e recitazione, avvieranno un’azione di co-progettazione e avviamento di un centro dedicato alle arti performative. Una sorta di teatro non convenzionale aperto e diretto da artisti, operatori culturali, attivisti e cittadini.
Landworks Plus in-segnare il paesaggio, Sassari. Promosso dall’omonima associazione, LandWorks, il progetto mira alla rivitalizzazione e tutela dell’antico complesso minerario dell’Argentiera che ad oggi risulta in disuso, con più di 90 edifici abbandonati su un’area di 61 kmq. Attraverso installazioni artistiche e architettoniche, l’obiettivo è quello di presidiare la zona in modo permanente. Per far questo si prevedono la costituzione di un museo, conferenze, seminari visite guidate, festival e attività di marketing culturale.
Spazio Franco, Palermo. La sede dello spazio Franco si trova nei Cantieri Culturali della Zisa, in particolare nel Padiglione 18, locale un tempo adibito a falegnameria, riconvertito a magazzino prima e a discarica poi. Dopo alcuni lavori di ristrutturazione, è stato inaugurato ad inizio 2018 come luogo dedito alla sperimentazione artistica. A questa vocazione si uniranno attività residenziali e percorsi formativi, con la programmazione di eventi culturali gestiti dall’associazione Babel e altre organizzazioni partner.
ConMe – Convento Meridiano, Cerreto Sannita (Bn). Scopo di questa iniziativa condotta dall’associazione Mediterraneo Comune, è quella di trasformare l’ex convento delle Clarisse in un centro culturale ibrido e inclusivo. Le arti performative si combineranno con servizi di welfare, una ludoteca, un coworking e, in futuro, un ostello. L’area verde verrà trasformata in un orto sociale con il duplice obiettivo di recuperare le colture autoctone, e creare occupazione per persone e famiglie fragili.
Imbarchino, uno spazio per vivere la cultura a Torino. La proposta riguarda la riqualificazione della struttura presente all’interno del Parco Valentino distrutta dall’alluvione del 2016. Luogo storico di incontro per la cittadinanza, il suo recupero è stato affidato dal Comune ad un network di tre organizzazioni locali con capofila l’associazione Banda Larga. Le operazioni di rigenerazione porteranno l’imbarco ad essere uno spazio di socialità e cultura immerso nel verde. Prevista la costruzione di un anfiteatro, una sala multimediale e uno studio radiofonico.
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