Con la proclamazione della graduatoria provvisoria, lo scorso 28 novembre, si è concluso il “Rondò dei talenti” di Cuneo. Un concorso di idee dedicato a professionisti under 40 che prende la dicitura da Rondò Garibaldi, nome dell'edificio quando era sede di UBI Banca, ma che sta anche a indicare come l'immobile sarà un contenitore di attività didattiche e formative. Saranno gli architetti Marco Luigi Oriani e Giuseppe Carlo Tagliabue a guidare le fasi progettuali della riqualificazione di un edificio a Cuneo in pieno centro storico (sul di 1765 mq). La proposta dei due professionisti ha superato quelle dei gruppi composti da Enrico Ferraresi, Andrea Chiarelli ed Elisa Mazzola (secondi) e quello di Igor Grippaldi (terzo).
A convincere la giuria circa la bontà del progetto è stata soprattutto la ridefinizione della facciata che, con 50 punti sui 100 totali, rappresentava il vero focus della gara. Si chiude così il concorso pubblicato sulla piattaforma concorsiarchibo dell’Ordine degli architetti di Bologna e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con il patrocinio del Comune della città piemontese e dell’Ordine degli architetti locale. Ai vincitori un premio di 20mila euro oltre all’assegnazione della direzione dei lavori con un compenso previsto superiore ai 220mila euro.
Il concept. Quattro le azioni su cui è stato impostato il progetto: completare la figura del cerchio per enfatizzare il carattere dell’edificio, valorizzare l’ingresso tramite un atrio accessibile e permeabile, rinnovare la facciata sul rondò Garibaldi e fondere interno ed esterno tramite una pavimentazione dal disegno omogeneo. Obiettivo dei proponenti, quello di realizzare un’operazione di riqualificazione sia sotto il profilo architettonico, che urbanistico. Importante, in questo senso, l’analisi del contesto che ha permesso di individuare nelle direttrici adiacenti al volume due vocazioni molto diverse. Da un lato Viale degli Angeli, ampia e con maggiore traffico veicolare e pedonale, dall’altro via Gallo, dalla natura domestica e meno movimentata.
Il progetto. Dato il tessuto urbano circostante, la prima scelta è stata quella di aprire il lotto verso il viale dando così vita ad un nuovo spazio pubblico. La rampa d’accesso pedonale verrà liberta dalle due aiuole esistenti per assumere un carattere di guida verso il portale d’ingresso. Il disegno della pavimentazione esterna, elemento importante per trasmettere un senso di apertura del volume stesso, prenderà spunto dalla sezione finale delle travi a soffitto che caratterizzano il piano terra trasformandosi così in una loro trasposizione a pavimento. Allo scopo di aprire il più possibile l’edificio all’intorno, i progettisti hanno optato per il completamento della figura del cerchio, occupando l’angolo svuotato con un nuovo atrio d’ingresso a quadrupla altezza pensato per mettere in collegamento tutti i livelli. Questo ambiente ospiterà una reception da cui gestire e distribuire i flussi verso l’area espositiva che, grazie alle scelte progettuali, occuperà la quasi totalità del piano. Assenti elementi di partizione fissi, scelta che garantirà la massima flessibilità d’uso degli spazi.
La facciata. La porzione semicircolare esistente verrà parzialmente conservata, mentre verrà rimossa quella che copre il piano terra per liberare il più possibile la visuale. Gli elementi prefabbricati in calcestruzzo verranno mantenuti, al pari dei tamponamenti interni in forati. Nelle intenzioni dei progettisti i nuovi marcapiani, rivestiti in Kinkler, aiuteranno a definire meglio l’edificio legandolo al contesto urbano. Una volta che l’intervento sarà completato, risulteranno evidenti i due volti dell’edificio con un’ampia superficie vetrata che garantirà la continuità visiva tra esterno e interno negli ambienti pubblici, mentre quelli privati risulteranno protetti dalla massiccia facciata esistente. Di sera, infine, l’illuminazione artificiale del volume è stata studiata per creare un effetto lanterna che lo renderà riconoscibile.
In copertina il render dell'edificio ©Marco Luigi Oriani, Giuseppe Carlo Tagliabue
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