Come rendere il contesto urbano più a misura d’uomo? I quotidiani nazionali ogni giorno riportano storie sulla vivibilità delle città. Come quello dell’ambiente o del consumo di suolo, la rigenerazione urbana è un tema ormai entrato nell’agenda delle priorità. La stampa dà un supporto seguendo notizie che arrivano dalle istituzioni o dai privati relative a proposte, interventi di riqualificazione e progetti per risolvere le problematiche più diffuse nella dimensione cittadina.
Installazioni artistiche popolano centri storici durante l’estate 2016, come a Tempio Pausania dove, da un’idea di Renzo Piano, gli architetti Alvisi e Kirimoto sono partiti per realizzare un’opera temporanea con vele di tela colorata che fluttuano nella piazza centrale della cittadina sarda. Il futuro delle città è nell’arte e nella rigenerazione urbana.
Per quanto riguarda la città di Bologna, in un’intervista di Repubblica del 19 luglio Mario Cucinella sostiene che con la pedonalizzazione del centro storico si potranno “aprire spazi e renderli vivibili”. Secondo l’architetto della nuova sede del Comune si tratta di una “scelta di modernità” che rende necessaria “una visione per i prossimi 15 anni, una progettualità sulla riduzione degli accessi al centro storico, garantendo il trasporto pubblico”.
Oltre alle zone centrali, ci sono problematiche che ricorrono ai margini delle città e che risiedono nel difficile rapporto dei nuovi quartieri con il paesaggio urbano e naturale. Le istituzioni, il patrimonio pubblico e i talenti creativi possono fare la loro parte nel processo di riqualificazione delle periferie nell’ottica di fornire al cittadino la migliore fruizione possibile in modo da contribuire alla crescita culturale del nostro Paese. Il costruito incrocia positivamente le politiche del welfare di interesse pubblico dove le residenze sono dotate di servizi urbani, di spazi di socializzazione e di verde, di una qualità anche estetica dei luoghi pubblici. In questa direzione si muove il Comune di Genova. L’edizione locale di Repubblica, datata 19 luglio, riporta la notizia che entro il 2016 avverrà la cessione dell’ex caserma Gavoglio da parte del Demanio al Comune dando il “via allo studio dei primi passi concreti nella rinascita dell’area”. Verrà, così, recuperata un’area di 60mila mq in stato di abbandono da oltre 30 anni. Il piano urbanistico comunale per il quartiere Lagaccio prevede entro il 2020 la realizzazione di un parco urbano attraverso la demolizione di edifici, eccetto l’ex caserma e l’ex proiettificio che saranno affidati alla Croce Rossa. Grazie all’accordo di valorizzazione stipulato con Mibact e Demanio, si avrà la “restituzione di spazi al quartiere e la creazione di spazi per attività economiche che rendano il tutto sostenibile”, ha detto l’assessore Emanuele Piazza al giornalista Matteo Macor.
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