Flessibilità e innovazione, senza dimenticare il contesto dell’ambito d’intervento. Attorno a questi tre concetti cardine lo studio di architettura Cinque A e la società d’ingegneria Sertec Engineering Consulting, hanno sviluppato la proposta risultata vincitrice al concorso bandito dalla Regione Valle d’Aosta lo scorso luglio (ancora aperta la gara per un altro convitto). Una volta completata l’operazione, la nuova casa dello studente, ricavata dalla rigenerazione di uno degli edifici dell’ex cotonificio Brambilla, ospiterà alcuni alunni della scuola secondaria del Comune di Verrés. Costo dell'intervento previsto di 3,9 milioni, per una superficie totale dell'area di 2mila mq. La procedura, digitale e in due fasi, si è conclusa da pochi giorni con la proclamazione al primo posto del gruppo guidato dall’architetto Marco Gatti. Un successo determinato dalla capacità di porre al centro del progetto la figura dello studente e la qualità della sua esperienza formativa. A completare la graduatoria provvisoria, dal secondo al quinto posto, i team di Michael Sorgato, Alessandro Ferrazzano, Davide Maggio e Daniele Rangone.
Si conferma così la propensione a partecipare ai concorsi dello studio d’architettura con base a Treviso, già vincitore nel novembre del 2019 di una procedura telematica e in due gradi bandita dal Comune di Ancona. Diverso, in quel caso, l’ambito di intervento, con il team veneto che si era confrontato con la riqualificazione del mercato coperto della Piazza d’Armi e dell’area circostante. Un’operazione da 7,3 milioni caratterizzata dall’attenzione alla sostenibilità, dalla multifunzionalità degli ambienti e da una luminosità degli spazi garantita da grandi vetrate. Un modus operandi che, in parte, è possibile individuare anche nella proposta che ha vinto il concorso della Regione Valle d’Aosta.
Il concept del progetto di Verres. A raccontare gli elementi che caratterizzano il progetto è lo stesso studio Cinque A, realtà nata nel 2018 a Treviso dalla collaborazione di cinque giovani architetti provenienti da tutt’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia. Il team si è trovato a dover affrontare una sfida peculiare, considerando la necessità di disegnare ambienti legati alla scuola in un periodo in cui si dibatte molto sulle forme degli spazi dedicati alla formazione, ultimo esempio arriva dalla Festa dell’Architetto 2020/2021, manifestazione che si è incentrata proprio su questo tema. «Nostro obiettivo principale in fase di progettazione – raccontano da Cinque A – è stato quello di realizzare ambienti in grado di stimolare gli studenti sotto diversi aspetti: conoscenza, socialità, approfondimento, condivisione e convivenza». Un approccio che ha influito in maniera diretta sulla distribuzione degli spazi della nuova casa dello studente che «si imposta su una matrice neutra che consente di realizzare ambienti flessibili capaci di declinare le proprie caratteristiche in base alla funzione».
L’intervento è caratterizzato da due tipologie principali di spazi: uno privato e raccolto ai piani superiori, uno pubblico e permeabile al piano terra. Quest’ultimo è configurato per ottenere la completa rimodulazione degli ambienti e proiettare verso l’esterno le aree dove si svolgono le attività conviviali, compresa la mensa che è strutturata per ospitare fino a 100 utenti, con un sistema di tendaggi che permette di dividerla in due zone più piccole con affaccio sull’esterno. Tre i nuclei principali: il blocco servizi, la lavanderia e gli elementi di distribuzione verticale. Ai piani superiori si trovano delle aree lounge nei pressi della scala centrale, luoghi adatti all’incontro per ampiezza e luminosità. Ad ogni livello si trovano 13 camere doppie, di cui una per disabili. Lo spazio aperto a sud-ovest, invece, svolge il ruolo di filtro tra la formalità dell’edificio scolastico e l’informalità del convitto. Esternamente, poi, è previsto il ripristino dei prospetti alla loro immagine originale risalente agli inizi del XX secolo.
Funzioni. Due, come detto, le aree principali: «quelle conviviali e pubbliche – spiegano i progettisti – sono state inserite al piano terra. Hall, mensa e zona ricreativa si proiettano trasversalmente verso l’esterno, favorendo l’interazione tra gli studenti e il libero utilizzo degli spazi». Quali le funzioni ospitate ai piani superiori? I livelli rialzati, invece, «sono scanditi dall’alternanza delle camere, una modalità che rispecchia la volontà di creare ambienti raccolti e intimi in grado di facilitare lo studio e la concentrazione». Fondamentale per realizzare volumi familiari e adattabili in grado di accompagnare gli studenti nel loro percorso formativo, la sintonia fra progettazione architettonica e strutturale. «Grazie alla stretta collaborazione con la Sertec Engineering Consulting – sottolineano da Cinque A – abbiamo definito un intervento completamente flessibile e indipendente dall’involucro».
Sostenibilità. Cifra fondamentale dell’operazione è anche un altro obiettivo che i progettisti si sono prefissati di raggiungere: la certificazione NZEB (Nearly Zero Energy Building). Un livello che è stato raggiunto anche grazie ad un’attenta analisi dell’ambito, come dimostra lo studio sulle ombre proiettate dall’edificio scolastico antistante al convitto e l’influenza di queste sulle prestazioni energetiche dell’immobile oggetto dell’intervento. Fra le altre soluzioni troviamo «un impianto fotovoltaico e solare termico in copertura – ricordano gli architetti – ma anche una vasca situata nell’area esterna che servirà a raccogliere le acque piovane da utilizzare per i servizi e l’irrigazione delle aree verdi. Focus anche sull’illuminazione, totalmente a Led, mentre il riscaldamento sarà collegato alla centrale posta a servizio del polo scolastico». Altro elemento innovativo è rappresentato dalla gestione della domotica che sarà centralizzata, con un sistema in grado di controllare e gestire tutti gli impianti del convitto. Ancora, il verde sarà funzionale alla valorizzazione delle aree aperte e caratterizzato da alberature e manto erboso.
In copertina render dell'area d'ingresso e la pensilina ©Studio Bark
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