Milano oltre l’Expo. Lombardini22 ha concluso il progetto del ponte pedonale sul Naviglio Grande, vincitore del concorso indetto nel 2012 da Metropolitana Milanese per conto di Expo2015. “I ponti per noi rappresentano un progetto sul nostro territorio, un territorio fatto di cesure, di terreni divisi, di confini, di margini: questa è una ricucitura” spiega Franco Guidi L22.
Si tratta di un ponte assemblato il più possibile in officina per minimizzare il lavoro in cantiere. “Abbiamo realizzato l’impalcato del ponte in due conci pari all’intera lunghezza del ponte e metà larghezza, compatibili con le massime dimensioni trasportabili. Sono stati poi uniti a piè d’opera mediante saldatura. A quel punto il ponte è stato varato direttamente sugli appoggi definitivi” spiega Buro Happold che ha curato l’ingegneria del progetto.
Come una libellula, un attraversamento leggero e non invasivo. O come la spina dorsale di un animale antico. O ancora come uno scalmo, uno scafo da canottaggio, una lancia fluviale. Con queste immagini lo studio L22 descrive il nuovo ponte che ha preso come riferimento anche la qualità tecnica dei ponti di ferro d’inizio secolo.
Nell’ambito dell’anello del progetto Vie d’Acqua di Expo è stato ultimato il primo ponte ciclopedonale che collega la Ripa di Porta Ticinese con l’Alzaia Naviglio Grande, ricucendo un pezzo di città rimasto separato per molto tempo. Un secondo ponte è in cantiere.
“Quasi tutti i ponti oggi esistenti hanno un indiscutibile valore dal punto di vista paesaggistico, storico e spesso artistico - spiega Marco Amosso, capoprogetto dell’intervento. Ponti in pietra, in muratura, calcestruzzo o ferro rappresentano il momento storico nel quale sono stati realizzati e sono testimoni dei fatti che hanno caratterizzato la storia dei luoghi e dei milanesi. Oggi sono in forte crisi da un punto di vista funzionale, perché non è più accettato essere discriminati nell’uso di un’infrastruttura come un ponte. Fino da oggi i ponti hanno privilegiato la navigabilità dei Navigli. Noi pensiamo invece che oggi non sia più prioritaria questa funzione, ma riteniamo che la continuità urbana e la connessione lenta di qualità lo sia”.
La geometria del ponte è complessa perché la sua sezione varia in tutta la sua lunghezza: le lamelle sembra siano tutte uguali, in realtà sono tutte diverse perché si adattano alla forma sinuosa della piastra e della trave. La curvatura cambia in modo incrementale. “Non si è disegnato manualmente un modello 3d ma è stata scritta una funzione nell’algoritmo – spiega Lombardini22 - che ne controlla la posizione, la geometria e anche quantità. Si potrebbero quindi generare infiniti numeri di ponti con design simili ma con caratteristiche dimensionali diverse”. Un progetto di un ponte pensato quindi come elemento di design: flessibile e in grado di inserirsi in contesti diversi.
La struttura. In pianta l’impalcato superiore suggerisce la tolda di una barca, il cui profilo variabile crea al centro uno spazio accogliente: un luogo di sosta e di osservazione. Grazie all’uso dell’acciaio, le sezioni sono snelle; le balaustre, leggere e trasparenti, minimizzano l’impatto del ponte che sembra così composto quasi solo da struttura e impalcato. La struttura prevede una trave a sezione trapezoidale variabile su 2 appoggi, cui sono fissate con passo regolare le costolature di sostegno dell’impalcato. Longitudinalmente la trave ha una pendenza massima del 8%, sollevata a 2,5 m dal livello delle sponde, staccando così l’elemento funzionale dal manufatto monumentale del Naviglio. Quattro puntoni convergenti in tre punti, mai verticali, costituiscono gli attacchi al suolo perfettamente controventati. Due scale metalliche a rampa unica sui lati contrapposti e due piattaforme elevatrici aperte permettono a tutti una fruizione piena e indipendente e completano lo schema.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: spazi pubblici