A Castelfranco Veneto in provincia di Treviso è stato completato un nuovo centro socio-sanitario destinato ad accogliere 30 pazienti in fase non completamente degenerativa dell’Alzheimer. Il Centro Diurno Terapeutico Alzheimer Domenico Sartor, progettato da Martina Davanzo di Davanzo Architetti, è stato concepito come parte integrante della terapia di riabilitazione degli ospiti, per i quali la stimolazione cognitiva e le tecniche di riabilitazione consentono il mantenimento delle capacità residue. “L’obiettivo era quello di offrire uno spazio in grado di fornire soluzioni diverse per le varie fasi della malattia - sottolinea l’architetto veneto Martina Davanzo - dall’esordio fino alla fase finale, garantendo una totale presa in carico del paziente e della famiglia”.
Architettura contemporanea che si integra ma si distingue dal vicino Centro Residenziale per Anziani Domenico Sartor, progettato negli anni '70 dai genitori Giuseppe Davanzo e Livia Musini. Non mancano i punti di dialogo nella scelta dei materiali: per entrambi i volumi infatti sono stati utilizzati cemento, legno e guaina rossa per il rivestimento della copertura. Particolare attenzione è stata data inoltre all’efficienza energetica del complesso, garantita da un’adeguata coibentazione dell’involucro.
Gli ambienti interni sono disposti su un unico livello. Spazi flessibili con una dimensione domestica, stanze ampie e pochi corridoi con percorribilità semplici e dirette, realizzati con un unico colore per facilitare l’orientamento dei pazienti. “La distribuzione planimetrica - spiega l’architetto Davanzo - differenzia gli spazi come se fossero gli ambiti di una casa con diverse funzioni. La sala da pranzo accoglie la cucina e si affaccia su una loggia verso il giardino per permettere di mangiare o sostare all’aperto. Il soggiorno è suddivisibile in aree più piccole per diverse attività personalizzate o per pochi ospiti”. Il progetto prevede anche un’aula insonorizzata per la produzione o l’ascolto della musica.
All’esterno inoltre sono stati previsti diversi giardini, collegati tra loro attraverso un percorso circolare coperto per consentire, anche in condizioni di mal tempo, la deambulazione continua “wandering” tipica di alcuni pazienti a un certo stadio della malattia.
Ph Credits immagine di copertina: Alessandra Chemollo.
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