La Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna dell’Agenzia del Demanio sceglie lo strumento del concorso di progettazione in due gradi per la sua nuova sede nell’ex Caserma Perotti di Bologna. Pubblicato il bando per dar vita ad un progetto ex novo, demolendo una tipica caserma a padiglioni, per la quale la Soprintendenza non ha inteso porre il vincolo di interesse culturale. Il concorso è rivolto a progettisti, architetti e ingegneri, richiede in primo grado la formulazione di un masterplan di tutta l’area e un’ipotesi per la nuova sede e l’archivio dell’Agenzia delle entrate che occuperà circa un terzo della superficie.
L’iniziativa, promossa insieme al Comune di Bologna e all’Ordine degli Architetti della provincia, trasformerà un lotto ai margini del quartiere Fossolo nel quadrante est della città: area liminare, delicata per la presenza su lato della ferrovia per la Romagna, confinante con il deposito di autobus degli anni '80 a firma dell’architetto Enzo Zacchiroli, ma anche in un contesto residenziale dotato di servizi e verde. «L’opera è interamente finanziata – precisa Pier Giorgio Giannelli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna – per la parte dell’Agenzia delle Entrate, mentre la parte restante, di proprietà del Demanio militare, dovrà essere valorizzata successivamente, ed in questo caso il masterplan potrebbe aiutare a fornire soluzioni ed attivare delle riflessioni».
In giuria anche gli architetti Dominique Perrault (presidente) e Leopoldo Freyrie, ex presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti. «Siamo riusciti ad instaurare un ottimo rapporto tra i nostri Ordini e l’Agenzia del demanio, nato quasi casualmente. Con una comune visione di come trasformare i nostri territori – spiega Giannelli – ci siamo trovati a dialogare con professionisti desiderosi di sperimentare una procedura totalmente aperta, meritocratica e trasparente, cosa affatto scontata. Gli Ordini, ma anche il Comune, hanno supportato l’Agenzia del Demanio in tutte le fasi preparatorie che sono importantissime per la migliore riuscita della competizione. Speriamo che questo possa essere il primo di molti altri concorsi da fare anche qui in città».
Il nuovo edificio (costo dell’opera 9,7 milioni di euro) dovrà potersi integrare al meglio nel non facile contesto, con particolare attenzione ai temi ambientali sia esterni che interni. Sarà il primo passo per la riqualificazione dell’intera area e si auspica che questo ne consenta una valorizzazione che possa andare a vantaggio della città. «Ora la palla è in mano ai progettisti. La sfida – conclude Giannelli – è sempre quella di dimostrare che i grandi temi urbani come questo, ma anche le piccole agopunture, possono essere di qualità se ottenute con una concorrenza basata unicamente sulla capacità progettuale che la comunità degli architetti e degli ingegneri è in grado di fornire. Il vantaggio non è certo dei professionisti - uno solo vince - ma è di tutti i cittadini».
Le cinque migliori proposte ideative saranno invitate alla seconda fase. Nel rispetto dei costi, sarà chiesta un’elaborazione progettuale avanzata. Criteri di valutazione per la short list? La qualità del progetto dal punto di vista compositivo, l’inserimento urbano, le soluzioni tecnologiche per proporre un edificio Nzeb con riferimento al ciclo di vita degli immobili e alla riciclabilità dei materiali, la funzionalità e flessibilità degli spazi interni e, ancora, la sostenibilità tecnica ed economica con attenzione ai costi di gestione e manutenzione.
Il concorso si concluderà il 20 maggio 2020, in poco più di cinque mesi, come è ormai consuetudine nelle competizioni organizzate sulle piattaforme ad oggi esistenti.
Montepremi di 47mila diviso per quattro studi (dal secondo al quinto), a disposizione della giuria per i premi. «Abbiamo preferito questa formula, mutuata dai concorsi svizzeri – spiega Giannelli – al posto di prevedere degli importi prefissati: anche in questo modo si premia la qualità ed il merito». Al vincitore andrà un primo di 50mila euro come acconto, per una parcella di oltre 1,2 milioni di euro, inclusa la direzione lavori.
In copertina l'ingresso della caserma Perotti a Bologna ©maps.google.it
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