Materiali ecocompatibili, spazi modulari e soluzioni innovative. È questo l’identikit dei cinque progetti vincitori del bando Eco_Luoghi 2017/18 – Case per un abitare sostenibile”, promosso da Associazione Mecenate 90, Unioncamere e Ministero dell’Ambiente, e giunto quest’anno alla quinta edizione. La cerimonia di premiazione è stata l’occasione per fare il punto sulle opportunità e le criticità proprie di un processo, la rigenerazione urbana, non più rinviabile. Dal 21 settembre al 15 ottobre a Roma, presso la facoltà di architettura dell’Università Roma Tre, sarà quindi possibile osservare ed accedere ai prototipi dei cinque progetti, ma anche visitare la mostra “La casa e la città, nuovi modi dell’abitare sostenibile”, dove troveranno spazio sette proposte di rigenerazione urbana, ottenute tramite un’altra call.
“Lo sviluppo urbano, non può fare a meno della sostenibilità – ha ricordato Luca Montuori, Assessore all’Urbanistica di Roma, intervenendo alla premiazione –. Serve un modello dell’abitare: non solo sostenibilità negli oggetti, ma anche nei comportamenti. Interessante notare come ci sia una tendenza a ritornare alle cellule abitative, che si trasformano in una sorta di rifugio dalla città. Come istituzioni, inoltre, reputiamo siano centrali iniziative come questa che mettono insieme le forze del settore pubblico-privato, per dare vita a prodotti innovativi”.
Le strutture, realizzate da aziende attive nel settore dell’edilizia sostenibile e raggiunte grazie anche alla mediazione di Federlegno, si trovano negli spazi esterni della facoltà, essa stessa esempio di riqualificazione e riuso, in quanto ospitata dagli ambienti dell’ex mattatoio cittadino. I volumi, di circa 45 mq, mostrano come l’approccio sostenibile possa dar vita a soluzioni diverse e legate alle identità dei luoghi per le quali sono state pensate. Esempio paradigmatico è il caso di una delle proposte vincitrici, “Rural Revolution”. Il team di architetti, ha infatti dato vita ad uno volume pensato per essere inserito nel contesto del Parco Agricolo dei Paduli (Salento), con l’obiettivo di aprire il territorio al turismo ecologico, attraverso un modello di recupero sostenibile del patrimonio rurale costruito, formato da casette, fienili e alloggi di fortuna.
“Nel corso di questi anni, attraverso le varie edizioni di questa iniziativa, ci siamo accorti di due cose. Da un lato – ha spiegato Ledo Prato, segretario generale dell’Associazione Mecenate 90 –, dell’impoverimento dell’architettura contemporanea, che ha rinunciato a misurarsi con contesti specifici, con uno stesso oggetto che si trova nella pianura Padana e le Madonie. Dall’altro, dell’importanza della rigenerazione urbana non solo sotto il profilo costruttivo, ma anche per la capacità di invertire la deriva di aree socialmente ed economicamente degradate. Questa iniziativa, quindi, nasce per dare la possibilità ad architetti e ingegneri, senior e junior, di realizzare progetti innovativi e creare dei link con delle aziende attive e disponibili”.
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