Arriverà al taglio del nastro dopo l'estate 2014 il progetto di ampliamento di 5+1AA per il campus Iulm sviluppato già dieci anni fa e diventato realtà a Famagosta, nella prima periferia milanese. "Costo 1400 euro/mq per realizzare l'edificio, se si includono i parcheggi - racconta Gianluca Peluffo, socio 5+1AA - si arriva anche a 1000 euro/mq".
Per Iulm è stato realizzato un edificio di servizi aperto alla città (Knowledge Transfer Center: una "macchina per i trasferimento della cultura alla città" con un grande auditorium da 700 posti e usi flessibili (cinema, musica, conferenze), uno spazio espositivo di 800mq e una torre per il design. "Il progetto è nato con queste funzioni già dieci anni fa, a parte la torre che, dovendo ospitare una biblioteca digitale, era stata concepita con una rampa che si sviluppava lungo il perimetro, all'interno della quale si articolavano le aule" spiega Peluffo. La biblioteca non è stata fatta ma nel core della torre sono rimaste le aule dedicate allo studio del design.
L'edificio è stato sviluppato con particolare attenzione al rapporto tra pieni ed vuoti, "progettati nella stessa maniera, secondo gli stessi principi: il recinto è progetto importante come gli spazi aperti e quelli della circolazione".
In pianta la composizione volumetrica è semplice. Sviluppandosi come spazio diviene ricca e complessa proprio nel rapporto con gli spazi intermedi. La torre con i laboratori è il cuore del progetto, è in mattoni rossi ed è rivestita da una rampa continua, una promenade spigolosa ma unica. Nell'alternarsi di pieni e vuoti, a sorpresa si scopre la grande sala da 700 posti, rivestita di ceramica verde.
Il KTC potrà ospitare spin-offs che individuano nella collaborazione con l’ambito universitario un’occasione importante di specializzazione e crescita: istituzioni pubbliche e private, aziende nel settore della comunicazione giornalistica, televisiva, d’impresa, del settore moda, arte, design e stile.
Un’osmosi che supera i concetti e le pratiche oggi in voga per articolare il rapporto sapere/produrre, università/azienda: quelli della consulenza universitaria o di stage aziendale. "A questa logica della collaborazione episodica e settoriale - dicono gli architetti - si sostituisce quella dell’osmosi organica, del saper produrre, riempiendo di contenuti concreti il concetto anche troppo abusato di knowledge based economy".
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