Chi ha progettato, chi ha costruito e gestito il processo e chi abiterà il nuovo edificio. Jacques Herzog dell’omonimo studio svizzero, Dario Giambelli di Finval, Manfredi Catella di Coima, Carlo Feltrinelli, promotore dell’iniziativa e Carlo Purassanta, ad di Microsoft sono i protagonisti della presentazione in anteprima del progetto Feltrinelli Porta Volta in via Pasubio a Milano. Inaugurazione fissata per la fine del 2016.
“Questo è uno degli interventi più importanti della nostra città che si proietta concretamente in una dimensione internazionale. Progetto importante per la parte hardware, ma anche per il software che ospiterà” l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani cita in particolare i partner dell’innovazione che abiteranno il nuovo edificio: la Fondazione Feltrinelli e Microsoft che ha scelto questo sito per il suo nuovo quartier generale. “Come Comune – ha aggiunto - guardiamo con interesse ad entrambi gli aspetti, alla nuova architettura e a quello che germoglierà tra le facciate vetrate del nuovo edificio”.
L’architettura è di Herzog & de Meuron, Cmb è il costruttore, Coima ha assistito il team sul fronte del management e della commercializzazione, Microsoft si farà casa a Porta Volta.
“Cercavamo un luogo aperto all’innovazione, antitetico al tradizionale headquarter. L’innovazione un tempo si faceva in laboratorio ma oggi, in una rivoluzione digitale, prevedendo l’interazione continua, bisogna investire sull’open innovation. Porta Volta rappresenta già questo nuovo mondo, e noi come Microsoft abbiamo trovato in questo sito un luogo che comunica apertura e innovazione, perfetto per la nostra nuova sede” così Carlo Purassanta, Amministratore Delegato Microsoft Italia ha spiegato come il colosso dell’informatica abbia scelto di abitare nell’edificio di Porta Volta. “Da una parte c’è il verde, guardando dall’altra parte ti ricordi che sei a Milano. Il piano terra sarà aperto alla città con showroom, con eventi e luoghi polifunzionali per riunioni, per ragazzi. Ci sarà anche una classe digitale per le scuole che vorranno essere coinvolte – spiega Purassanta – ci saranno spazi per start up, clienti, ragazzi”. A Porta Volta ci sarà il nuovo headquarter che accoglierà circa 600 persone.
“Questo progetto era un sogno” ha detto Carlo Feltrinelli. Un desiderio diventato realtà grazie all’incontro con Jacques Herzog che ha ribadito da parte sua che “il cliente è l’ingrediente principale. Il nostro progetto parla di un connubio con la tradizione. Abbiamo fatto una maratona per realizzare questo progetto e vogliamo che il contributo politico e culturale sia ben compreso e testimone tangibile di un mondo che sta cambiando. L’edificio è tradizionale e moderno allo stesso tempo – ha aggiunto l’archistar – sviluppato lungo le mura, lineare, in questa sua estrusione riprende il progetto urbanistico di Milano”. Herzog ha sottolineato che quello di Porta Volta è un edificio totalmente aperto. Centrale il tema della trasparenza. “Vogliamo che chi lavora internamente viva il rapporto con la città e da fuori si veda chi c’è all’interno”.
Dalla posa della prima pietra, avvenuta a novembre 2014, l’operazione restituisce a Milano non solo un importante intervento di valorizzazione di Porta Volta, ma un progetto architettonico e civico nel cuore del capoluogo lombardo, diventato un grande polo di innovazione culturale e sociale. Negli ultimi anni, infatti, tutta l’area è stata al centro dei più importanti progetti di urbanizzazione che hanno cambiato il volto della città, dalla riqualificazione di Piazza XXV Aprile, alla rinascita di tutta l’area di Porta Nuova con il progetto di sviluppo più grande d’Europa.
Protagonista è l’architettura ma anche il mondo immobiliare con Manfredi Catella, ceo di Coima sgr, anima della vicina Porta Nuova. “Quest’opera è espressione di una committenza forte. I grandi progetti nascono da una dialettica tra il committente e l’architetto che sa interpretare un’idea forte”. Manfredi Catella racconta come questo progetto sia simbolo della riappropriazione italiana del ruolo della committenza. “L’Italia ha bisogno di imprenditori italiani capaci di riaffermare l’attrattività del Paese”. E ribadisce il concetto riprendendo anche il “no” alle Olimpiadi appena annunciato dal sindaco Raggi a Roma, con la connessione diretta alla questione della “cementificazione”. “L’Italia e Milano stanno dimostrando che sta avvenendo una rivoluzione. L’Italia deve riacquistare la reputazione di una città intelligente. Porta Nuova c’è, Porta Volta è quasi pronta – riprende Catella – dobbiamo fare meglio e fare altro. Milano deve diventare un motore positivo anche per altre città. Non dobbiamo mai più trovarci di fronte ad amministrazioni che rifiutano grandi eventi temendo per gli investimenti privati. Bisogna investire sulle città. Non si può rifiutare lo sviluppo economico, a monte bisogna investire e porre le basi”.
L’intervento, voluto e pensato dal Gruppo Feltrinelli che ha affidato a Coima sgr la gestione dell’immobile tramite la costituzione del fondo immobiliare Fondo Feltrinelli Porta Volta, ha interessato l’area fra Viale Pasubio e Viale Crispi, lungo il tracciato delle antiche Mura Spagnole, risalenti al Quindicesimo secolo, ultime di una serie di fortificazioni che, a partire dai tempi romani, hanno definito i confini della città. Coima srl ha curato il development management dell’intervento che sarà certificato Leed con target Gold.
“L’area oggetto del nuovo intervento – spiega Dario Giambelli, ceo di Finaval, immobiliare del gruppo Feltrinelli - faceva parte dei cosiddetti corpi santi, oltre le mura spagnole. Qui si era insediata la Feltrinelli legnami. Il nuovo progetto è stato fortemente voluto da Carlo Feltrinelli che per molti anni ha avuto il sogno di creare una casa per la Fondazione, proseguendo un impegno costante nella vita immobiliare e culturale di Milano, iniziato più di cento anni fa”. Il sogno di recuperare questo spazio è nato già nel primo dopoguerra, ma nel 2005 è stato scritto il primo documento di proposta alla Pa, modificato poi nel 2008 con l’ingresso del team dello studio Herzog & de Meuron, approvato nel 2001 dal Comune, “nel 2012 abbiamo iniziato con gli scavi di bonifica, poi archeologici, poi di bonifica bellica – spiega Giambelli -. È stato scavato un buco di 200 metri, largo 50 e profondo 20. Nel 2014 sono iniziati i lavori e due anni dopo sono stati conclusi”. Sette anni per idearlo, due per prepararlo, due per costruirlo. “Un tempo lungo ma molto meno dei 70 anni in cui quest’area è stata deserta” ha commentato Giambelli. Un’iniziativa pubblico-privata volta alla valorizzazione del privato con ricadute importanti per il pubblico.
La nuova sede di Microsoft Italia, collocata nel secondo edificio del progetto Feltrinelli Porta Volta, vuole diventare un punto di riferimento per tutti i cittadini e tutti gli appassionati di tecnologia. Saranno, infatti, realizzati spazi dedicati come: la classe digitale dove professori e studenti potranno avvicinarsi alle nuove tecnologie; il Microsoft Technology Center, per la creazione di progetti di trasformazione digitale e l’area showcase per i consumatori dove scoprire e sperimentare le ultime soluzioni tecnologiche anche in ambito SmartBuilding, con sensori, assistenti virtuali, schermi multimediali e applicazioni che renderanno sempre più dinamica l’interazione tra persone, spazi e informazioni per divertirsi, comunicare e innovare. Infine, sarà presente anche un laboratorio per gli sviluppatori, startup e professionisti IT per la formazione e consulenza sulle soluzioni Microsoft.
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