Nella settimana in cui si conferma la ripartenza del calcio il 12 e il 13 giugno con le semifinali di Coppa Italia e il 20 giugno con il campionato di Serie A, dopo la pausa dovuta all’emergenza Coronavirus, arriva anche la notizia dell’accordo tra il Gruppo Fincantieri, con la sua controllata Fincantieri Infrastructure, e la Bologna Stadio spa, società del Bologna F.C. 1909, per la progettazione e la realizzazione dei lavori di riqualificazione e ammodernamento dello stadio “Renato Dall’Ara”. Una “prima” per il gruppo di Trieste che, dopo l’impegno per il Ponte Morandi a Genova, sigla un importante accordo anche per la ristrutturazione dell’impianto bolognese, il cui progetto è a firma dell’architetto Gino Zavanella, già autore dello Juventus Stadium a Torino.
Come si legge in una nota della società: «In un momento in cui anche il calcio, come altri comparti del Paese, necessita di investimenti e strategie per ripartire, questa collaborazione rappresenta un’importante iniziativa per consegnare al club e alla città un’infrastruttura moderna e funzionale alle attuali esigenze del pubblico e dei partner commerciali». Un investimento che dovrebbe aggirarsi sui 70 milioni di euro, dei quali 30 saranno coperti dal Comune di Bologna, che rimarrà proprietario dell’impianto, e il resto a carico della società Bologna Stadio spa – costituta dal club calcistico lo scorso mese di febbraio proprio con oggetto la riqualificazione dello stadio –, in collaborazione l’Istituto per il Credito Sportivo. Sarà infatti mantenuta la concessione che Palazzo D’Accursio aveva stipulato con il Bologna calcio negli anni passati, il quale si incaricherà della gestione e manutenzione. Una notizia, quella dell’accordo con Fincantieri Infrastructure, che arriva dopo un lungo e travagliato iter, iniziato ancora nel 2016 con la presentazione del primo progetto di restyling. E forse è per questo che il sindaco della città Virginio Merola, appresa la notizia della partnership, non ha potuto non dichiararsi soddisfatto dell’operazione, come lascia intravedere una nota diramata ieri dal comune: «Un grande passo avanti per la città, un segnale concreto di ripartenza. Il progetto, un forte partner industriale, l’intera operazione per il nuovo Dall’Ara, che vede il Comune protagonista assieme al Bologna F.C., rappresentano la chiave strategica per la profonda riqualificazione di un importante quadrante della nostra città. La scelta del Comune – continua –, determinato nel puntare da subito sulla ristrutturazione dello stadio esistente, struttura di proprietà pubblica e quindi di tutti i bolognesi, era giusta e il progetto ne sarà l’indicazione tangibile. Bologna va avanti».
Il progetto di Zavanella per il Dall’Ara prevede il mantenimento e l’ammodernamento della struttura originaria dello stadio, costruito nel 1927, ma con una riduzione delle sedute dalle attuali 31mila alle future 27mila (estendibili fino a 29mila), che avverrà attraverso l’abbattimento della struttura in acciaio aggiunta in occasione dei Mondiali di Italia ’90. L’impianto ospiterà anche il negozio e il museo ufficiale del club, oltre ad altri spazi con destinazione ludica e terziaria. Rivoluzione anche per le tribune che, seguendo il modello all’inglese, saranno vicinissime al campo, a soli 7,5 metri dalla linea di gioco. Ma l’opera di ammodernamento non si fermerà solo “dentro” allo stadio. Saranno infatti anche oggetto di riqualificazione l’antistadio, con il campo di calcio e la pista di atletica, che rimarranno di proprietà pubblica e a disposizione delle associazioni sportive del territorio. Secondo il progetto, dovrebbero essere raddoppiati anche i parcheggi della bocciofila.
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