“No Fuksas”. Sul Corriere del Mezzogiorno di oggi, in Puglia, in prima pagina si racconta la lite con gli occupanti della caserma Rossani, mentre la star firma l’accordo per il recupero dell’areale di Bari (Baricentrale), progetto nato da un concorso internazionale aggiudicato allo studio romano nei mesi scorsi.
“Attimi di tensione ieri in Comune tra gli occupanti dell’ex caserma Rossani, il sindaco uscente Michele Emiliano e i vigili urbani. All’ordine del giorno c’era la firma del contratto per affidare a Massimiliano Fuksas la riqualificazione del fascio dei binari che taglia la città e la caserma Rossani. Una cinquantina di ragazzi del collettivo ex caserma liberata – scrive la giornalista Samantha Dell’Edera – si è presentata in comune sistemandosi nella sala consiliare. Qui il sindaco li ha incontrati e sono nate le prime polemiche”. Il motivo della lite? “Gli occupanti hanno duramente attaccato l’amministrazione per non aver rispettato le promesse (prime tra tutte gli allacci di acqua e luce)” ma poi l’attacco duro è stato contro Fuksas. “Non capiamo per quali motivi si debbano dare 115mila euro all’architetto quando ci siano noi che gratuitamente possiamo occuparci della progettazione”.
I tafferugli sono continuati e un gruppo di occupanti ha fatto irruzione nella stanza del primo cittadino tentando di impedire la firma con atti di forza.
A prescindere dal fatto che per definizione la progettazione è questione a carico di un progettista, i temi in ballo qui sono quelli della partecipazione e dei ruoli, del consenso e delle scelte strategiche per il futuro della città.
La partecipazione. I cittadini vogliono evitare la cementificazione: non vogliono parcheggi interrati e un auditorium. E nel corso dell’incontro il sindaco li ha rassicurati che non ci saranno nuovi edifici, Fuksas ha anche commentato “mai vista una protesta contro la piantumazione di alberi. Non ci sarà nessuna nuova costruzione ma creeremo un grande Central park linare regalando 30 ettari in più alla città”.
Resta che la caserma è in stato di degrado da anni e il sindaco Emiliano, uscente, "in quanto capo dell’amministrazione da dieci anni – scrive Adriana Logroscino, sulla stessa pagina del Corriere del Mezzogiorno – è il primo colpevole dello stato di abbandono in cui versa l’area, e due mesi fa ha tentato di intestarsi il creativo recupero avviato con un’azione spontanea degli occupanti, quindi si è impegnato a una progettazione partecipata, andando anche oltre il concorso Baricentrale che assegnava a Fuksas una comprensibile autonomia di progettazione”.
Il processo. La caserma Rossani è di proprietà del comune da quattro anni, il bando di concorso Baricentrale è stato annunciato per mesi e bandito con ritardo rispetto alle promesse proprio per un’indecisione sulla caserma (l’inclusione o meno nell'oggetto della progettazione).
I ruoli. Baricentrale non parte sotto una buona stella. Si consideri tra l’altro che, come precisa Logroscino, “il sindaco sia pure in attesa di proclamazione è ormai Antonio Decaro: Emiliano, non sarebbe stato più elegante lasiare che fosse il suo successore, democraticamente eletto, ad occuparsi di firmare il contratto con Fuksas?”.
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