La Vespa Piaggio, la macchina da scrivere Olivetti, la moka Bialetti, ma anche i pneumatici Pirelli, le locandine della birra Peroni, la poltrona da salotto progettata dagli architetti e designer Lella e Massimo Vignelli. Gli oggetti dell’industria del design e dell’artigianato, presenti per molti anni nelle case degli italiani, ritornano protagonisti quasi sessant’anni dopo la loro creazione nel libro “Icone d’impresa” di Francesca Molteni.
Un viaggio tra i prodotti nati dal boom economico degli anni ’50 e frutto di una rivoluzione nei modi di vivere e pensare. “Sono icone che hanno fatto la storia di un paese, plasmato l’immaginario di una nazione, segnato un progresso tecnologico, o accompagnato una storia d’amore – ha affermato l’autrice -. Non sono cimeli, si comprano ancora e funzionano. Utili, sì, ma anche belli. Spesso ben disegnati, da un architetto, un ingegnere o un artigiano sconosciuto”.
Dal modello di contatore energetico a moneta, nel quale era necessario inserire una lira per ogni 1,382 kW di energia erogata, al Cestello, la lampada da museo disegnata Gae Aulenti e Piero Castiglioni nata per le sale di Palazzo Grassi a Venezia. E ancora, dalla blue box, la scatola di colore blu per la pasta Barilla, alle confezioni in metallo delle Amarelline, piccole caramelle di liquirizia.
Oggetti di uso quotidiano ma anche mezzi di trasporto come elicotteri, treni e aerei. Il libro edito da Carocci per la collana Sfere unisce, in una sequenza temporale, le biografie di tutti questi prodotti, per “mettere in mostra connessioni nascoste, cortocircuiti dell’immaginazione, salti e progressi della storia. E far così conoscere a tutti, cosa c’è dietro una piccola, grande invenzione che ci accompagna ogni giorno”.
Il libro è scritto da Francesca Molteni che è autore di progetti multimediali, mostre, documentari, e fondatore di MUSE Factory of Projects. Ha ricevuto anche il Premio per l’Innovazione della Presidenza della Repubblica Italiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: cultura; industria