Da Modena a Taranto, da Paestum a Firenze il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo cerca direttori per 20 musei. E’ online il bando internazionale per la selezione su curriculum dei nuovi manager che dovranno potenziare le strutture culturali rafforzando le politiche di tutela e di valorizzazione del patrimonio, con autonomia finanziaria e amministrativa. I dipendenti resteranno ancora dipendenti del Ministero ma si fa un passo avanti: il museo che fino ad oggi è stato un semplice ufficio della Soprintendenza guidato da funzionari, diventerà un istituto dotato di autonomia tecnico-scientifica assicurando la pubblica fruizione delle raccolte.
Dal Palazzo Ducale di Mantova alle Gallerie dell’Accademia di Venezia alla Reggia di Caserta si apre una call “tra persone - specifica il Mibact - di comprovata qualificazione professionale nel settore del patrimonio culturale e gestionale degli istituti di cultura in Italia o all’estero. La scadenza è fissata per il 15 febbraio 2015; 5 esperti di chiara fama valuteranno i curriculum la procedura si concluderà entro il 15 maggio. A partire dal 1 giugno i 20 musei avranno i nuovi direttori.
Pur offrendo compensi e condizioni non competitive con quelle dei musei internazionali, il Mibact lancia un appello internazionale per togliere 20 musei dalle Soprintendenze e dai loro funzionari: “i soprintendenti - ha dichiarato il ministro Dario Franceschini - torneranno ad occuparsi del territorio, ai musei sarà data autonomia fiscale, contabile e amministrativa, sotto la guida della nuova Direzione nominata a fine anno. Ci aspettiamo una buona risposta: potranno partecipare architetti, storici dell’arte, archeologi con requisiti in termini di contenuto scientifico e di capacità gestionale. Pensiamo sia un’occasione per tanti professionisti per giocarsi il proprio curriculum”.
Il Mibact cerca direttori internazionali, sperando anche in un ritorno di italiani che hanno fatto esperienza all’estero - come ha precisato il ministro Dario Franceschini in occasione della conferenza stampa -. A loro il compito di gestire il complesso, di attuare e sviluppare il progetto culturale e scientifico, di occuparsi della promozione e comunicazione del museo “magari prendendo esempio da quello che si fa per le grandi mostre” ha aggiunto il ministro. Il direttore può stabilire il prezzo dei biglietti, l’orario di apertura, promuovere innovazione nella didattica, assicurare una stretta relazione con il territorio, predisporre apposite convenzioni con i privati a sostegno della cultura.
Titoli richiesti? Titolo di studio: laurea specialistica o magistrale. Esperienza professionale: essere dirigente di ruolo del Ministero o avere ricoperto ruoli dirigenziali per almeno un quinquennio in organismi e enti pubblici o privati o in aziende private o pubbliche in Italia o all’estero; essere in possesso di una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria o post, da pubblicazioni o da concrete esperienze lavorative; provenienza da settori della ricerca e della docenza universitaria in Italia e all’estero.
L’incarico avrà durata di 4 anni e la retribuzione annua lorda è di 145mila euro (più eventuale premio fino ad un massimo di 40mila euro) per l’incarico di direttori dei mesi di uffici di livello dirigenziale generale, per quelli di livello dirigenziale non generale la retribuzione sarà di 78mila euro (più eventuale premio di 15mila euro).
“La forza dei musei italiani sta nel numero di musei diffusi, nel loro rapporto con il territorio, è veramente difficile - ha dichiarato il ministro Franceschini - pensarli avulsi dal contesto architettonico, paesaggistico e territoriale. Il grande museo italiano è fatto da 4mila musei messi insieme, motore del turismo italiano. L’Italia si conferma la meta preferita dal bacino del turismo mondiale, con particolare attenzione da parte di quei paesi come Cina, India e Russia che recentemente si sono affacciati sul mercato del turismo globale. Bisogna investire sull’offerta turistica e lo si fa anche con questa ‘rivoluzione’ che parte dai musei”.
Nel 2014 su oltre 400 musei e luoghi della cultura dello stato e altri 4.000 monumenti e siti di comuni e privati ci sono stati 40.287.393 visitatori (+6,2% rispetto al 2013). Tra le curiosità, guardando i numeri: al Museo di Palazzo Ducale di Mantova si è registrato un +26,3% di visitatori (anche grazie alla riapertura di alcune sale dopo il restauro).
“In Italia solo 4 musei hanno al loro interno un ristorante, pochissimi ancora hanno un bookshoop adeguato: sicuramente non basta occuparsi delle collezioni e serve lavorare sui servizi aggiuntivi - ha aggiunto il ministro - anche per fare cassa”.
Questo bando per i musei viene letto anche come occasione per la valorizzazione delle città. “Torino è stato un modello - ha aggiunto Franceschini - e lo è ad esempio per Taranto: ha saputo rinascere riscoprendo una vocazione culturale e turistica. Taranto potrebbe fare altrettanto nel Mezzogiorno riscoprendo la città vecchia che si presta per il recupero di un’intera porzione urbana, valorizzando la bellezza dell’Arsenale che resterà operativo in parte, ma che il ministro Pinotti ha già garantito potrà essere restituito parzialmente alla città. Quello che sta avvenendo a Matera potrà accadere anche in altre città del Sud”.
La selezione riguarda i seguenti musei: Galleria Borghese (Roma), Gallerie degli Uffizi (Firenze), Galleria dell’Accademia (Firenze), Galleria Estense (Modena), Galleria Nazionale delle Marche (Urbino), Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma), Gallerie dell’Accademia (Venezia), Gallerie Nazionali d’arte antica (Roma), Museo Archeologico Nazionale (Napoli), Museo Archeologico Nazionale (Reggio Calabria), Museo Archeologico Nazionale (Taranto), Museo Nazionale del Bargello (Firenze), Museo di Capodimonte (Napoli), Palazzo Ducale (Mantova), Palazzo Reale (Genova), Parco archeologico di Paestum (Paestum), Pinacoteca di Brera (Milano), Polo Reale (Torino), Reggia di Caserta (Caserta).
Il bando
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