Massimo Basile e Floriana Marotta sono i protagonisti di MAB Arquitectura, studio italiano con base a Barcellona che a breve aprirà una sede a Milano. In un tempo dove per tutti la parola d’ordine è internazionalizzazione, i soci dello studio di origine palermitana, affermatisi rapidamente grazie all’opera prima realizzata a Milano in via Gallarate (vincendo il concorso Abitare a Milano) hanno scelto di investire sull’Italia.
MAB aprirà una base a Milano forte anche di una collaborazione sempre più stretta con lo studio Beretta & Associati, ma mantenendo una vocazione europea. “Da anni coltiviamo una intensa collaborazione con lo studio Beretta con cui stiamo sviluppando alcuni progetti residenziali, due dei quali sono in fase di ultimazione. Nel capoluogo lombardo – racconta Massimo Basile – abbiamo vinto recentemente anche una gara per conto di un operatore privato. Abbiamo scelto di spostarci a Milano ma continueremo a tendere reti con studi internazionali come facciamo da anni. A Parigi abbiamo appena realizzato il Patronage Laïque, un centro socio-culturale con 30 alloggi (vincitore del premio Inarch Ance per la sezione ‘italiani nel mondo’), frutto della collaborazione con una collega di Palermo con cui abbiamo condiviso il percorso universitario, socia dello studio francese Laps”.
Collaborare con altri studi per MAB significa trovare nuove opportunità e condividere punti di vista. “E’ impegnativo – dice Basile – dobbiamo fare molti viaggi ed è un grande investimento ma ci crediamo”.
In Romania, a Timisoara, lo studio ha avviato il cantiere di un grande progetto di urbanizzazione dove sono previste 80 unità abitative di diverse tipologie per conto di uno sviluppatore romano. “È un grande progetto, avanziamo per fasi, a fine estate saranno pronte le prime dieci case – dice Basile – un mix di tipologie, da ville a schiera a case unifamiliari, che serviranno anche per avere dei riscontri concreti da parte del mercato”.
La vincita del concorso Abitare a Milano per MAB è stata un importante biglietto da visita. Quasi dieci anni fa, quando il tema dell’housing sociale non era di tendenza come lo è ora, l’allora giovane studio ha portato dai rendering al cantiere un progetto particolarmente apprezzato. Una carta che lo studio si è speso in Europa, a partire da quei paesi dove è forte la tradizione sul tema del residenziale e dove si spinge per la sperimentazione. “Abbiamo guardato da subito con interesse alla Francia – dicono i progettisti – per la possibilità di cimentarsi in progetto cantierabili”.
MAB in Italia partecipa ai concorsi ma guarda con più interesse alle opportunità dei privati. Poche le opportunità con il pubblico, anche se il Comune di Milano in questi mesi ha lanciato insieme all’Ordine degli architetti dei nuovi concorsi con formule al passo con i tempi: "procedure semplificate e bandi chiari. Su questi temi ci stiamo lavorando - dicono i progettisti - si tratta di iniziative pubbliche per micro-interventi che, sull’onda di quello che è stato fatto a Barcellona per le Olimpiadi, dovrebbero essere moltiplicati all’infinito anche per il buon esito di un evento come Expo”.
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