La scuola cerca di rinnovarsi ed evolvere per mettersi al passo coi tempi, ma come tutte le innovazioni da applicare in modo capillare, anche con il supporto del pubblico, l’iter è lungo e pieno di ostacoli. Tuttavia il cambiamento sta entrando in punta di piedi attraverso soluzioni sperimentali che stravolgeranno la scuola dagli arredi all’approccio allo studio.
H-Campus ad esempio è la nuova struttura che mette al centro la persona, l’individuo e le sue necessità. È stato progettato con la mission di creare un luogo in cui è possibile studiare e creare network di studenti e nuovi talenti. La struttura si trova a pochi chilometri dalle Dolomiti e dal mare di Jesolo ed è affacciata sulla laguna di Venezia, dialoga con l’ambiente grazie alle ampie vetrate e alla scelta di impiegare materiali a km0. L’apertura è programmata per il 2018 e sarà un “modello di formazione moderna e internazionale, pensato e progettato tenendo conto della trasformazione digitale in corso". Questo progetto sarà presente alla Biennale di Aravena dove H-Campus proporrà dei laboratori per i bambini.
Come scrive Pierangelo Soldavini sul settimanale Nova del Il Sole 24 Ore il 20 marzo “l’aula tradizionale cambia struttura perché il docente deve scendere dalla cattedra e affiancare gli studenti nel processo di formazione del sapere. Il design dello spazio-classe diventa fondamentale perché l’arredo si trasforma in un elemento attivo nell’abilitare il processo di apprendimento. Pochi interventi possono essere sufficienti – riprendendo le parole di Giuseppe Mannino, docente di psicologia dinamica presso la Lumsa - lo spazio classe deve essere poco formalizzato, non seriale, flessibile e modulabile”. Nell’inchiesta del Sole 24 Ore un secondo articolo di Guido Romeo un caso concreto, il liceo Lussana di Bergamo dove il designer Daniele Lago ha riprogettato gli spazi per studenti e professori. “L’educazione che riceviamo non è fatta solo dalle nozioni che ci vengono trasferite, ma anche degli spazi che viviamo e con cui entriamo in contatto, bisogna avere il coraggio di lasciare un po’ di follia nei progetti per indicare che l’individuo è libero di crescere, la scuola – sono le parole del progettista - oggi deve puntare soprattutto a essere strumento per liberare e far crescere talenti”. Il costo è stato di circa 13mila euro per aula, cifra tra l’altro inferiore alle più innovative classi 3.0.”
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