Anche in assenza della Biennale, a Venezia si celebra l’architettura: dal 1 al 5 settembre 2020 si è infatti tenuta la prima edizione del Venice Architecture Short Film Festival, manifestazione organizzata dall’associazione culturale ArchiTuned in collaborazione con il Comune di Venezia, in concomitanza con il Festival Internazionale del Cinema di Venezia.
Con il titolo Living Together Again la rassegna, frutto di un concorso, ha portato alla selezione di venti cortometraggi sull'architettura, tra cui brevi documentari, docu-film, animazioni e filmati sperimentali di autori internazionali. Oltre alla proiezione dei corti, il programma prevedeva la presentazione di una rassegna di film d’autore, curata da Beka & Lemoine – duo di artisti, registi, produttori ed editori noti per il loro approccio innovativo alla comunicazione cinematografica dell’architettura – che ha selezionato nuove forme narrative in relazione a quella contemporanea. La manifestazione è stata anche l’occasione per presentare una proposta culturale inedita per la città di Venezia, reagire agli ultimi difficili mesi e per mostrare una solida vocazione civica per generare iniziative volte a creare nuovi ponti e connessioni, coinvolgendo il tessuto locale e tenendo gli orizzonti aperti a collaborazioni internazionali.
Cornici delle 5 giornate di proiezioni gratuite, alcune delle più suggestive location della città di Venezia, tra cui i Giardini della Marinaressa, il Chiostro di San Francesco della Vigna e il Padiglione Venezia presso i Giardini della Biennale.
Vincitore del concorso il corto “Le Troiane”, diretto da Stefano Santamato e prodotto da Paolo Soravia - The Blink Fish per Stefano Boeri Architetti. Soggetto del racconto sono i 400 alberi abbattuti dalla piogge torrenziali che hanno colpito la zone della Carnia nel 2018, alberi successivamente recuperati e portati al teatro greco di Siracusa, dove i tronchi di abete friulani sono diventati protagonisti della scenografia ideata da dall’architetto Stefano Boeri per Le Troiane di Euripide, come dei muti testimoni di entrambe le tragedie. La storia viene narrata dal punto di vista degli alberi, seguendoli per oltre 1.500 km, nell’avvicendarsi di paesaggi, colori e suoni.
Il cinema si è dunque dimostrato un efficace strumento per comunicare e riflettere su argomenti vicini alla comunità di professionisti; tra i temi esplorati quelli della città, del paesaggio, dell’utilizzo e della riappropriazione dello spazio pubblico, della socialità e della condivisione in contesti sociali, geografici, culturali e politici diversi. I corti hanno raccontato spazi, espressioni di civiltà, di bisogni dei cittadini e dei turisti, di contesti urbani e di paesaggi reali e possibili.
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