L’architettura è entrata nel vocabolario di tutti, anche in Italia. Per anni si è detto che l’architettura era materia per addetti ai lavori, anche il cinema per anni ha descritto in modo parziale la figura professionale dell’architetto, le associazioni di categoria lamentano un’attenzione da parte degli organi di governo. Ma se ci limitiamo ad osservare l’approccio dei media è oggettivamente cambiato il vento. In un tempo dove le riviste specializzate risentono di una forte crisi, per seguire la cronaca, per conoscere le iniziative più recenti, per intercettare le tendenze, per avere qualche scoop e appassionarsi di qualche curiosità che hanno a che fare con l’architettura, il design, il mondo del costruito basta comprare un quotidiano. Oggi 6 settembre, con Repubblica e Corriere (escludendo i femminili IoDonna e DDonna) e aggiungendo L’Espresso, si contano almeno una ventina di articoli sul tema.
Su RClub il tradizionale appuntamento estivo del sabato dedicato al ‘design’ ospita un articolo di Irene Maria Scalise dedicato ad un loft romano firmato dallo studio Labics (Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori). Ogni settimana dall’inizio dell’estate Repubblica ha deciso di dedicare una pagina ‘case&stili’ raccontando il progetto di un interno e mettendo in evidenza attraverso le fotografie singoli elementi di arredo e di design. Nella stessa pagina il ‘contrappunto’ di Doriana e Massimiliano Fuksas dedicato in questa puntata a Lina Bo Bardi e alla mostra che gli ha dedicato la Triennale di Milano.
Sempre Repubblica nella sezione dedicata alla Cultura dedica due pagine al nuovo museo di Renzo Piano a Parigi. L’articolo di Anais Ginori “Il Museo di Piano. Un mio folle sogno tra Parigi e il cinema” racconta l’inaugurazione della Fondazione Pathé, “un cantiere difficile cominciato nel 2008. Il teatro diventato cinema era stato chiuso nel 2003. La forma ovale dell’edificio incastonato tra vecchi palazzi è stata dettata dalla necessità”. Circa duemila metri quadrati di superficie, un guscio ricoperto di vetro e acciaio, “un’arca di Noè – dice Piano – pronta a salpare co il suo tesoro”.
Dalla cultura alla cronaca. E il tema ‘stadi’ è all’ordine del giorno grazie alle novità della AS Roma (due pagine nella cronaca di Roma sono dedicate al commento di Zingaretti, al gioiello del Flaminio in rovina e ad un’intervista al presidente del Coni) ma anche per un articolo di Enrico Currò che denuncia: “Caos stadi, solo tre agibili per gli azzurri”. “Il San Nicola di Napoli, architettonicamente unico quanto strutturalmente ferito da una manutenzione precaria – si legge nell’articolo – ha ribadito anche un’altra verità: che quasi tutti gli stadi italiani sono ormai reperti archeologici. E soprattutto che se non verrà sfruttata l’occasione della stretta impsota dall’Uefa sui requisiti standard per le riqualificazioni a Euro 2016, la Nazionale itinerante si trasformerà in ricordo”. Secondo i nuovi canoni sono a norma solo l’Olimpico di Roma, il Meazza di Milano e il nuovo Juventus Stadium di Torino.
Cinque articoli sul costruito finora. Ma di interesse per il mondo della progettazione e delle costruzioni è anche il servizio di Daniele Autieri sulla Cronaca di Roma dedicato a Risorse per Roma, “5 anni fuori controllo” per l’azienda del Campidoglio: dura relazione degli ispettori del Mef per il 2008-2013; in 130 pagine la foto di un sistema di privilegi e regalie; la Corte dei Conti pronta ad aprire un’inchiesta.
“L’estate 2014 è stata la stagione delle biblioteche” scrive Paolo di Stefano sul Corriere della Sera del 6 settembre. “Libri, wi-fi, corsi e incontri: così resistono le strutture più piccole”. Un tour di belle sorprese che parte da Bassano del Grappa e arriva a Vibo, “non solo luoghi di lettura ma anche di svago e ritrovo”. Non è un articolo sulle biblioteche griffate come se ne sono letti negli anni passati, ma un racconto informale che “nel diluvio della depressione non solo economica – andrebbe preso molto sul serio”. Una mappa di biblioteche pubbliche che offrono servizi a realtà comunali e quartieri: “non cattedrali ma piazze del sapere”, una buona lettura per ideare e progettare spazi nuovi e riqualificare quelli esistenti in linea con una “domanda di cultura e di socialità enorme”.
Repubblica dedica la pagina dell’Urbanistica al nuovo stadio, il Corriere della Sera sceglie di aprire la sezione con un aggiornamento sulla strategia di pedonalizzazione proposta dal sindaco Marino. “Un parco archeologico unico. Insediata la commissione. Marino: ‘tram di vetro ai Fori” scrive Ernesto Menicucci. Si parla di un piano strategico entro l’anno, di un tram per ammirare l’area archeologica, “un Colosseo recintato non da sbarre ma da una cancellata di luce”. E tra le righe (alla fine del pezzo) si leggono anche delle notizie preziose per chi fa progettazione: “Marino conferma anche i contatti con mecenati stranieri: ‘Stiamo lavorando, ad ottobre annunceremo il progetto nel suo complesso’. Tra le idee da sottoporre agli investitori esteri anche quello di un Museo della Storia di Roma”.
E i giornali ospitano anche i botta e risposta degli architetti. Ieri Paolo Portoghesi ha scritto un intervento sul Corriere sulla dibattuta questione di Via Giulia e oggi sono i progettisti Stefano Cordeschi e Zizzi Accame a replicare “Via Giulia, il concorso non avrebbe senso”.
Su Repubblica il loft di Labics viene presentato lasciando ampio spazio alle immagini e alle didascalie sugli elementi di design, sul Corriere della Sera una delle pagine della rubrica ‘Abitare’ dedica un focus allo studio Archea prendendo come spunto il parco dedicato al vino appena ultimato in Cina per l’Expo internazionale del vino a Yangqing. In questo articolo a cura di Irene Soave si presenta una novità anche per gli addetti ai lavori: un maxi-progetto firmato da italiani all’estero, vincitore di un concorso del 2010, una nuova architettura che integra tradizione italiana e cinese, in un parco di 200 ettari ai piedi della grande muraglia con orti, vigneti, laghi artificiali e centri per i visitatori. Per raccontarlo si privilegiano anche in questo caso le immagini, accompagnate da un testo fresco dedicato allo studio e al suo rapporto con le architetture del vino (citando ovviamente la recente cantina Antinori). Il progetto è un pretesto: agli addetti ai lavori si consiglia una ricerca sul web, magari tra i giornalisti esperti di vino.
L’architettura interessa a tutti, ma il pubblico ampio probabilmente non va tediato con descrizioni approfondite. Più interessanti forse sono le storie delle persone, ecco allora che nella stessa rubrica Stefano Landi scrive un articolo dedicato alla storia di un’italiana all’estero, Bona Maggi che 34 anni fa è andata a Bali e lì ha costruito un nuovo mondo: quattro bungalow in stile giavanese con una piscina stretta e lunga al centro del giardino e una cucina aperta sulla natura. Una casa dove si vive all’aperto tutto l’anno. “Tra pochi anni scadrà il mio contratto di affitto della terra. Penso – scrive Landi citando la signora di Bali – che smonterò la casa e la porterò via con me. Lontano dal paese dei bambini che ridono, in cerca di un nuovo paradiso senza cemento”.
Il Cemento è anche il protagonista della terza pagina della rubrica ‘Abitare’ dove Silvia Nani scrive un pezzo dedicato all’uso del materiale negli arredi, “colorato, flessibile e gentile” e dove Luca Molinari pubblica un suo commento “Tra poesia e condanna. Il destino del re del ‘900”.
L’Espresso che ha vinto il premio Inarch-Ance per la diffusione della cultura architettonica questa settimana (numero 36, 11 settembre) dedica l’apertura della rubrica Economia alla Casa. “Un aiuto per la casa”. Nell’articolo di Stefano Vergine si fa il punto: In tutt’Europa fioccano sconti fiscali e incentivi per dare ossigeno al mattone. L’Italia non decide nulla. Così i prezzi continuano a perdere terreno. E tra i casi illustrati anche quello di CityLife dove per un progetto lussuoso come quello della riqualificazione dell’ex Fiera di Milano si sta puntando sull’affitto con riscatto: “si paga subito il 10% del valore dell’immobile poi si versa una rata mensile compresa tra i 400 e i 600 euro di cui la metà viene calcolata come acconto per l’acquisto e a partire dal quinto anno si riscatta”. E con questa linea la richiesta è stata quattro volte superiore alla domanda.
Sempre sull’Espresso nella sezione ‘Società’ Emanuele Coen racconta il progetto avveniristico di 100 smart city per l’India con una dotazione iniziale di 900 milioni di euro “per rilanciare l’economia e attirare investimenti dall’estero”. Lo stesso giornalista racconta in quattro pagine la storia di architetti italiani all’estero: Fabio Mazzeo e Vito Taddei “Architetti senza frontiere. Progettano case da sogno per miliardari, da Rio a Pechino. Rigorosamente made in Italy”. Ultima pillola di architettura con Fuksas in un testo dedicato alla casa di Frank Gehry a Santa Monica che ha cambiato destinazione d’uso ed è stata modificata internamente da uno studio diverso da quello dell’archistar. “Se l’aspetto esterno è stato mantenuto, anche lo spirito?” chiede Fuksas.
Un libro da leggere? Lo consiglia Enrico Arosio sull'Espresso a pagina 133: "Nuove isole. Guida vagabonda di Roma" edito da Einaudi e scritto da Marco Lodoli. "E' il diario di un anno da fleneur urbano, però miracolosamente alieno da snobismi. Lodoli non separa la città monumentale da quella minore e periferica".
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