Rubner Objektbau è riuscito a portare a casa 25milioni di lavori per Expo Milano 2015: 43 Padiglioni per 4 Cluster (spazi espositivi che raggruppano circa 70 Paesi), una parte del Children Park e tre padiglioni per Slow Food. Nessuna commessa per i Paesi stranieri ma “nelle ultime settimane Expo 2015 S.p.A. ci ha affidato un nuovo incarico per le sistemazioni esterne dei Cluster”. Alessandro Lacedelli, Ad Rubner Objektbau, racconta le modalità e le strategie con cui il gruppo altoatesino è arrivato al cantiere milanese, il rapporto con i progettisti e il valore aggiunto portato e appreso da questa esperienza. “Dal punto di vista tecnico sono state realizzate opere abbastanza semplici in relazione alle competenze della nostra azienda, mentre la gestione del cantiere Expo, con molte interferenze e difficoltà logistiche, è stata complessa. Un’esperienza - racconta Lacedelli - che a questo punto potremo valorizzare in altre opportunità simili future”. Il 5 febbraio Rubner Objektbau, general contractor del Gruppo Rubner ha consegnato le chiavi ufficiali di due padiglioni del Cluster Bio-Mediterraneo alle delegazioni del Montenegro e di Malta: si tratta dei primi paesi che potranno, grazie alla rapidità in fase esecutiva dell'opera, iniziare i lavori di allestimento all'interno del proprio Padiglione.
Il vostro appalto più importante, 21 milioni, è quello per i Cluster. In cosa consiste questo progetto?
Parliamo complessivamente di 4 Cluster - Bio-Mediterraneo, Isole, Zone Aride e a Cereali e Tuberi - con edifici che al loro interno ospiteranno vari paesi espositori. Una realizzazione in tempo record. Il 4 settembre 2014, in soli 2 mesi, le strutture in legno erano già state montate grazie alla stretta collaborazione delle due aziende fiore all’occhiello del Gruppo Rubner: Rubner Objektbau e Rubner Holzbau. Rubner Objektbau, responsabile del progetto, consegnerà a Expo 2015 S.p.A. i lavori finiti “chiavi in mano” (inclusi: strutture, impianti, finiture, ecc.) e questi saranno messi a disposizione dei Paesi che esporranno in tali edifici. Ogni spazio sarà costruito in modo personalizzato e caratterizzato da tratti distintivi tipici delle zone del mondo che rappresentano e da un’area comune dalle molteplici funzioni.
Quando siete arrivati nel cantiere Expo?
Il primo contratto l’abbiamo firmato il 28 marzo 2014 e siamo entrati in cantiere a maggio dello scorso anno. Ad oggi abbiamo realizzato il 93% dei Cluster.
Come vi siete affacciati al mercato Expo? Particolari strategie di procurement?
Questa manifestazione si è rivelata fin dall’inizio molto interessante per il nostro tipo di costruzioni, il prefabbricato in legno. La nostra associazione di categoria, Federlegno, si è mossa fin da subito con una campagna di promozione e noi siamo partiti da lì, abbiamo partecipato al bando per i Cluster che aveva requisiti molto stretti (pochi in Italia hanno un'elevata categoria SOA) e ce lo siamo aggiudicati .
Avevate partecipato ad altre gare?
Grazie ad Expo, per la prima volta Rubner si è affacciato sul mercato degli eventi temporanei e ci siamo trovati a confronto con altri player che da sempre operano in questo settore. Abbiamo partecipato a varie gare pubblicate da Expo 2015 S.p.A. ed anche ad alcune gare per la costruzione dei padiglioni self build indette dai Paesi espositori. Quest’ultimo era per noi un mercato nuovo e, purtroppo, non siamo stati vincenti nella fase di aggiudicazione dei lavori.
In occasione come queste, sono più le aziende o i progettisti a fare da traino?
Rubner è stata coinvolta da vari progettisti a supporto tecnico per le opere in legno dei padiglioni self build dei Paesi espositori.
Che ruolo ha per voi l’architetto?
I progettisti sono il veicolo per arrivare al cliente. Esiste un’ottima collaborazione tra progettisti e aziende e siamo grati al mondo degli architetti e degli ingegneri che in tante occasioni ci hanno permesso di accompagnarli nelle loro creazioni, portandoci a migliorare le nostre competenze tecniche. Internamente disponiamo di un ufficio tecnico con forti competenze per le strutture in legno che trasforma in progetto di produzione per i nostri stabilimenti il lavoro degli architetti, ma l’idea non parte da noi.
Complessivamente, cosa pensa dell'operazione Expo?
Tutti i padiglioni sono davvero accattivanti, ci sono idee di architettura molto belle. Guardando le ultime riprese del drone ho l’impressione che in queste ultime settimane sia stata data un’incredibile accelerazione. E’ diffusa in Italia la consapevolezza che sappiamo fare in tempi stretti e che il sistema Paese alla fine si sa aggregare per raggiungere il risultato, sarà così anche per l'evento milanese.
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