Riqualificare è una necessità e un'opportunità: se si riescono a ridurre tempi e costi degli interventi si riuscirà ad accelerare esponenzialmente la trasformazione edilizia conosciuta fino ad oggi. In Olanda, nell’ambito dell’iniziativa Platform31, opera con importanti risultati l’azienda Energiesprong che sta sperimentando soluzioni capaci di riqualificare una casa in meno di 15 giorni con un costo che si ripaga con la riduzione dei consumi. Proprio grazie alle nuove metodologie industrializzate è stato reso appetibile per il mercato un maxi progetto di rigenerazione che riguarderà oltre 100mila alloggi. “L'idea di base è che se noi non creiamo misure di efficienza energetica in un prodotto che la gente vuole comprare, non riusciremo mai a risolvere il problema. Non solo, troppo spesso le persone spendono molto per la propria bolletta energetica e vivono in case dove troppo spesso i livelli di comfort sono scarsi. Inoltre quando guardiamo al settore delle costruzioni – spiega Ron van Erck, una delle anime del progetto di Energiesprong - ci rendiamo conto di quanto poco sia industrializzato rispetto ad altri mercati: stiamo costruendo ancora le case come facevano i romani. Se consideriamo tutti questi elementi, è facile capire quali siano i parametri per definire un prodotto innovativo e desiderabile. E attivarsi per ottenerlo”. Van Erck anticipa a PPANthebrief i contenuti della sua presentazione prevista a Riva del Garda il 25 e 26 giugno nell’ambito di Rebuild 2015.
Van Erck, dal suo punto di vista, che caratteristiche ha un prodotto attraente oggi per il mercato immobiliare?
Oggi un prodotto edilizio interessante deve prima di tutto essere un buon investimento: deve avere una garanzia di performance sul retrofit a lungo termine, sia sul rendimento energetico che sul microclima interno. Si deve puntare ad una rapida installazione degli elementi edilizi: penso che non si dovrebbe superare il tempo di una settimana, anche perché nessuno gradisce avere operai in casa per tre mesi. Qualsiasi intervento deve essere economicamente vantaggioso: nei Paesi Bassi vogliamo che il retrofit sia finanziato dai risparmi dei costi dell’energia, il che implica che il costo della vita resti lo stesso. Ancora, ogni intervento deve essere appetibile per l’utente finale: è necessario che il prodotto sia facile da acquistare (pensiamo a quando si compra una cucina Ikea) e che ci sia un evidente miglioramento anche estetico e di confort della casa.
Bisogna cambiare approccio. Come ottenere questi risultati?
L’unica via è considerare il mondo delle costruzioni come un settore che agisca come un’industria che produce prodotti invece di sviluppare soltanto progetti. Sarebbe utile una riorganizzazione complessiva della catena di approvvigionamento e dei canali di vendita con una società che operi da intermediario (Original Equipment Manufacturer - OEM, un’azienda tipo la Fiat pensando all’Italia) e che abbia la responsabilità ultima della ristrutturazione del prodotto, basato sulla personalizzazione di massa della produzione industriale.
Cos’è e cosa fa Energiesprong in Olanda?
Siamo un team di sviluppo no profit indipendente, incaricato dal governo nazionale olandese, per sviluppare soluzioni di efficientamento energetico per gli edifici destinati al mercato immobiliare. Energiesprong è impegnata sul tema residenziale (ha iniziato con le case popolari e ora lavora su edifici per il privato) ma anche su uffici e centri di cura. La prestazione standard è a energia zero con una garanzia di prestazione per il lungo periodo.
Per le residenze in modo particolare ci proponiamo di utilizzare i costi della bolletta per reinvestirli in lavori sulla casa stessa, e migliorarne la viviblità. Questo significa che si avrà una casa più bella (in termini di microclima interno ma anche di design) senza incidere sul costo della vita degli inquilini.
Che rapporto ha Energiesprong con il governo centrale?
Il governo nazionale finanzia Energiesprong. La collaborazione è fondamentale per trovare soluzioni che cercano anche di bypassare eventuali ostacoli normativi. Inoltre lavoriamo con organi regionali e locali per informare e formare i portatori di interesse e i potenziali azionisti.
Ci descrive in pillole cosa prevede e come funziona il piano energetico nazionale olandese?
Il piano nazionale olandese si chiama "Energieakkoord " o “Energie Agreement” ed è un accordo tra le diverse parti interessate, comprese le imprese, il governo e le ONG, che si prefiggono obiettivi comuni: un risparmio medio annuo dell’1,5 %, il risparmio energetico di 100milioni di GW (energia finale) da raggiungere entro il 2020, la condivisione del 14% di energia rinnovabile entro il 2020 e del 16% entro il 2023; almeno 15.000 nuovi posti di lavoro.
Da dove siete partiti per mettere in moto la macchina?
Energiesprong ha strutturato la domanda quando questo prodotto non era ancora esistente e ha fatto in modo che il finanziamento fosse disponibile e la normative funzionassero per queste soluzioni tecniche. In un secondo momento ha lanciato la sfida al settore delle costruzioni per avviare un rapido processo di innovazione e trasformazione basato sul miglioramento della qualità, sulla riduzione dei tempi e dei costi. Ha funzionato: da quando abbiamo iniziato i prezzi si sono dimezzati, i tempi d'intervento diminuiti e i risultati sono migliorati. Il tutto con garanzie reali di performance a lungo periodo.
Qual è il vostro obiettivo e quanto tempo ci vorrà in Olanda per completare il programma?
Dipende dal settore. In ogni caso il nostro obiettivo è che alla fine del 2017 il social housing non abbia più bisogno del supporto da parte di un team di sviluppo e il mercato si sia rigenerato. La rete energetica a costo zero sarà in pratica lo standard di ristrutturazione per la maggior parte delle case popolari. Constatiamo già risultati concreti grazie alla collaborazione con le associazioni di categoria e con quanti sono impegnati nel social housing. Per il settore dell'edilizia privata si dovrà attendere poco di più ma anche questo mondo dovrebbe diventare autosufficiente quando le aziende faranno buone offerte e le persone inizieranno a comprarle nei negozi (o online).
Chi paga e chi ottiene i ricavi?
Per quanto riguarda l’housing sociale gli inquilini pagano un piano energetico all’organizzazione dell’edilizia residenziale sociale, invece di pagare una bolletta direttamente alle multiutility del settore dell’energia. Questo introito permette alle cooperative di fare l'investimento del processo di retrofit. Per quanto riguarda il mercato privato il meccanismo è analogo: le persone pagano una rata aggiuntiva sul prestito (mutuo) al posto della bolletta energetica.
Il pubblico investe nel programma?
Da parte sua il governo nazionale ha pagato l’attività di comunicazione e marketing.
Cos’ha fatto Energisprong per il settore privato?
Oggi, dopo una fase di start up, anche gli investitori apripista stanno di fatto contribuendo finanziariamente al progetto. Energiesprong è riuscita infatti a fare da volano creando un mercato dalle enormi potenzialità: per l’affare dei primi 111.000 alloggi per cui è previsto un piano di retrofitting si stima un investimento di alcuni miliardi di euro.
Come hai convinto gli utilizzatori finali?
Per noi non è stato necessario lavorare sul consenso. Sono state le imprese di costruzione a gestire il retrofit e a convincere gli inquilini: se la gente non compra il prodotto, significa che non è buono.
La vostra forza è l’industrializzazione del prodotto. Qual è il ruolo delle aziende dei professionisti?
Energiesprong non fa prodotti ma crea il mercato per le imprese di costruzione affinché siano loro a sviluppare le soluzioni. Noi collaboriamo per ridurre il loro rischio sugli investimenti ingegneristici, prototipizziamo i singoli elementi in fabbrica per creare questo mercato con le giuste condizioni. In sintesi: sarà il potere innovativo del mercato privato che riuscirà a portare le soluzioni adeguate.
Grazie a questo processo in Olanda siete riusciti a offrire sul mercato case riqualificate con l’abbattimento totale dei costi per l’energia. Qualche suggerimento per gli altri paesi, in particolare per l'Italia? Da dove cominciare?
Se si utilizzano gli stessi ingredienti, si otterrà lo stesso risultato. Ma se si continuano a far sedere ai tavoli decisionali le stesse persone non si cambierà mai nulla. In Italia penso ad esempio serva un mediatore di mercato indipendente che ha l’unico e preciso obiettivo di fare questo lavoro. E’ difficile immaginare che in regia ci sia un soggetto diverso dal governo per finanziare questa squadra e mantenere l’indipendenza, ma non può essere il governo stesso ad agire perchè è anche lui un portatore di interessi con una missione e sue società operative.
In ogni caso ogni mercato è diverso ma anche per l’Italia gli elementi di forza stanno nella certezza di una domanda iniziale sufficiente e in un mercato tutto da sviluppare. Servono degli apripista: si deve lavorare sulla domanda e sull’offerta. Nei Paesi Bassi ma anche in Francia e nel Regno Unito il tema dell’housing sociale è stato un ottimo punto di partenza. In questo caso è stato più facile organizzare il volume di lavoro e condividerlo con le cooperative come tema di business, il che è meno complicato di quando ci si deve confrontare con singoli proprietari che hanno diverse esigenze. Una volta che il prodotto edilizio sarà stabilito e i prezzi saranno scesi, anche il privato apprezzerà il cambio di passo.
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