I bolognesi di Mate Società cooperativa, i milanesi di Stefano Boeri Architetti e i romani di Studio Bargone Architetti Associati. Questi sono i tre capigruppo dei team selezionati per il progetto Open Taranto. Menzioni per i gruppi guidati da Arup Italia e Mario Cucinella Architects. E’ stata annunciata a Roma nella sede di Invitalia la graduatoria del concorso internazionale di idee indetto per offrire una visione di sviluppo della Città Vecchia di Taranto, per avviare il motore della rigenerazione articolata in un piano di interventi.
Sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Comune e dall’Inu, con il supporto della Regione Puglia, il concorso ha un ricco montepremi di 115mila euro.
L’iniziativa è stata guardata con interesse dai professionisti che hanno partecipato numerosi: inizialmente sono state più di cento le iscrizioni e tra queste 46 gruppi hanno consegnato una proposta. Una ventina di team sono stati ammessi alla seconda fase e tra le 18 proposte ammesse, la giuria composta da rappresentanti di Invitalia, della Regione Puglia e dell’Inu ha individuato le prime tre proposte meritevoli e due menzioni.
Sono 160 gli studi coinvolti, 250 i consulenti e 100 i giovani coinvolti. Tra gli altri gruppi in gara, oltre ai vincitori e ai menzionati, anche lo studio di Paola Viganò, il consorzio Stabile Caire (che a Firenze si è appena aggiudicato il concorso per il recupero della Caserma Vittorio Veneto), Podrecca, Labics, Federico Oliva Associati, Alvisi Kirimoto+Partners, Schiattarella Associati, Telos, Calogero Montalbano, T Studio di Guendalina Salimei, Abdr, Giovanni Maciocco e Francesco Cellini.
I primi tre gruppi hanno vinto rispettivamente con un punteggio di 94.8, 86.5, 85.6 punti; i menzionati si sono distinti con un punteggio di 80.1 e 79.6.
Nel team del gruppo vincitore ci sono oltre al capogruppo Francesco Nigro, Spsk, Jose Maria Ezquiaga Domínguez, Paola Eugenia Falini, Maria Cristina Petralla e Daniele Frediani.
“Non è stato un lavoro semplice – ha fatto sapere la commissione - pensavamo di dover lavorare meno, invece siamo stati intensamente impegnati anche in tutto il periodo festivo. Se mi mettessi nei panni del Comune di Taranto, a questo punto – ha dichiarato il presidente, rappresentante di Invitalia – inizierei a lavorare per comporre un piano degli interventi facendo tesoro delle molte idee suggerite. Con questo spirito, noi di Invitalia consegniamo al Comune le 18 proposte: le prime classificate si sono presentate come sistema, ma da tutte si può recuperare qualcosa. Mi auguro che non si faccia un lavoro alla Frankenstein, tagliando un pezzo da una proposta e un pezzo da un’altra: ne verrebbe fuori un mostro, ma alcuni temi si rintracciano in tutte le soluzioni. Tutti ad esempio si sono sentiti obbligati a dare risposte a domande non esplicitate, come quella di unire Mar Piccolo e Mar Grande, compresa la circolazione sui lungomari, fino ad arrivare alla questione dell’autonomia energetica. Tutti hanno dimostrato un atteggiamento amorevole nei confronti di questa città”.
Concluso il concorso, quali gli step successivi? “Noi di Invitalia daremo una mano al Comune per capire come utilizzare quello che i professionisti hanno proposto – ha aggiunto il presidente – non saranno utilizzate le soluzioni solo dei primi tre e dei due menzionati. Faremo capire al Comune che tutti hanno qualcosa di buono da poter attuare, sarà un lavoro macchinoso anche solo per realizzare dieci cose”. La commissione fa trasparire che le proposte sono state ricche e complesse, quasi “un’emorragia celebrale. Vi siete sentiti in dovere di dire tutto su tutto, dalle cozze alla bonifica e alla produzione di energia sfruttando il moto ondoso. Ora serve setacciare e capire cosa il Comune realisticamente riuscirà a portare avanti - Invitalia ribadisce il concetto - ancora guardando a tutte le 18 proposte”.
Taranto ha un'eredità importante in termini umani e culturali. “Grazie a tutto il lavoro fatto insieme, spero che il Comune – ha concluso il presidente della giuria – riesca a dare seguito alla ricchezza che ha in mano. Non è l’unica strada – ha precisato però Invitalia – per Taranto, è una strada possibile. Vedremo”.
"La rigenerazione del quartiere - ha dichiarato Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno - si configura come un tassello importante tra i numerosi interventi previsti dal Governo col Contratto Istituzionale di Sviluppo, un mosaico di misure che punta al risanamento ambientale e al rilancio complessivo -urbanistico, produttivo, culturale e sociale - di Taranto e del suo territorio".
Grande la soddisfazione del Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno: "Apprendiamo con viva soddisfazione gli esiti del concorso d'idee sulla Città Vecchia di Taranto giunti a loro completamento nei tempi previsti. Sottolineiamo la bontà strategica di aver affidato i compiti di centrale di committenza ad Invitalia e per questo crediamo che i futuri passaggi di confronti e di dibattito che nell'ambito cittadino si svilupperanno successivamente alla conoscenza delle soluzioni progettuali, saranno utili e risolutivi per le immediate scelte strategiche di rilancio del cuore della città di Taranto che è la Città Vecchia. Aspettiamo, dunque, con ansia l'avvio di tutte le prossime successive azioni che si svolgeranno nella nostra città".
"Il concorso - si legge nel comunicato di Invitalia - è stato funzionale all’identificazione di un piano degli interventi da realizzare: il Comune di Taranto può cosi estrarre ampi suggerimenti, modelli generali e progetti specifici dalle tante idee presentate in vista della costruzione del Piano degli interventi per il recupero. A tal fine, sarà avviata a breve una fase di presentazione e discussione di quanto emerso dalle proposte presentate, anche attraverso una mostra dei progetti ed un primo convegno, in cui la città potrà confrontarsi con queste idee".
Team vincitore. Il team guidato dalla cooperativa Mate illustra il suo progetto spiegando l'intento mirato a ricostruire "una trama di legàmi ordinari che ha nella Città vecchia la sua matrice ordinante, ovvero - spiegano i professionisti - ridefinendo quei legàmi tra elementi di cittadinanza, oggi estranei, e parti di città che si confrontano sulle rive dei due mari senza avere corrispondenze virtuose. L’obiettivo di ricostruire #legàmi_ordinari tra i sistemi presenti sul territorio e quello che resta della Città Vecchia, è necessario per scongiurarne la conservazione passiva, la musealizzazione e la gentrificazione senza regole e per promuovere modelli di sviluppo economico e di turismo sostenibile, alternativi e vitali, utili alla costruzione di un modello da contrapporre all’inevitabile percorso di deindustrializzazione che rischia di desertificare un territorio ricco e vitale".
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