Le città attrattive sono quelle affidabili ed efficienti, capaci di rispettare i tempi attraverso procedure lineari e inattaccabili, custodendo e anzi accrescendo i loro stessi patrimoni. Milano deve ancora crescere a livello Internazionale, per Roma la burocrazia è il principale freno all’attrattività dei capitali. Nonostante questo, le due principali città italiane si confermano attrattive per il mondo delle costruzioni, stando ai numeri dell’International Construction Cost Index 2021 di Arcadis. I due capoluoghi mantengono la loro posizione a metà della classifica tra due estremi: altissimi costi di costruzione e di investimenti per l’ambiente da un lato e minimi costi per edificare e zero attenzione alla sostenibilità dall’altro. Come nella precedente edizione, Ginevra, Londra e Copenaghen continuano a essere in cima alla lista.
La classifica fornisce una fotografia del mercato delle costruzioni nelle 100 più importanti città del mondo evidenziando la costante necessità per l'industria di evolversi verso progetti edilizi resilienti, in grado di contrastare i cambiamenti climatici, tracciando al contempo una rotta verso un futuro a zero emissioni di carbonio. Infatti, i singoli processi di costruzione sono responsabili di quasi il 12% delle emissioni globali di Co2 relative al consumo di energia mentre i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento degli edifici sono una delle principali cause del global warming.
Un alto posizionamento nella classifica significa che il mercato accetta gli alti costi economici per avere una città a impatto zero, contribuendo all’evoluzione sostenibile delle costruzioni, dei materiali impiegati e dell’intero settore. Costi di costruzione non elevati in territori attrattivi indicano un maggiore potenziale di crescita. È il caso delle due città italiane presenti nella ricerca: Milano e Roma che si posizionano, come anticipato, a metà classifica.
L’indice diventa quindi un importante strumento di lettura della salute delle città, secondo cui la forza di un Paese viene valutata anche attraverso la lente della concorrenza tra metropoli globali.
«La concorrenza tra paesi passa anche e forse soprattutto attraverso la sfida tra città – commenta Carlo Masseroli, City Executive di Arcadis Italia – Milano è la città trainante del nostro Paese, ponendosi come modello di resilienza ed evoluzione verde già da diversi anni, innovando e partecipando a programmi di riqualificazione internazionali come Reinventing Cities (e Arcadis si è appena aggiudicato in un team guidato da Ceetrus Nhood il progetto di Piazzale Loreto, esempio virtuoso in cui il capoluogo meneghino è impegnato con numerosi progetti che porteranno nuovo valore ai suoi abitanti ed investitori entro le prossime Olimpiadi 2026».
«La rigenerazione urbana è uno dei fattori chiave dichiarati dal governo nel PNRR – conclude Masseroli – È una sfida cruciale per il governo Draghi, da cui passa il rilancio del Paese. Da questo punto di vista è indispensabile che il testo della nuova legge urbanistica in discussione sia radicalmente rivisto, innanzitutto dal punto di vista culturale: l’approvazione dell’attuale proposta (si legga su thebrief anche un commento dell’Inu sulla riforma del governo del territorio) rappresenterebbe infatti un ulteriore freno allo sviluppo».
In copertina: foto di Albrecht Fietz da Pixabay
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