Mille case nel centro storico di Venezia, per un totale di 3000 nuovi residenti, pensando soprattutto alle giovani coppie e alle nuove famiglie. Case accessibili, con prezzi e canoni più agevolati rispetto al mercato. È questo il “Modello Venezia” pensato per frenare lo spopolamento e favorire una residenzialità a costi sostenibili, promosso dal CERV - Consorzio delle Cooperative edilizie del Veneto e messo a punto dalla società di ricerche Smart Land srl.
Un vero e proprio dossier che propone una serie di interventi per riportare le famiglie in centro storico. Un dono, un progetto, una proposta di collaborazione, che il Consorzio delle Cooperative edilizie del Veneto ha fatto alla città di Venezia per festeggiare il suo 40esimo compleanno. Il Modello Venezia propone in particolare il recupero di contesti ora abbandonati, dove realizzare case accessibili e che coniughino le esigenze di riduzione dei consumi energetici con il comfort abitativo. Il tutto da attuarsi ovviamente, con la collaborazione, e la “regia”, del Comune di Venezia, per favorire magari, in tempi brevi, l'avvio di alcuni interventi “campione” in aree già individuate, a partire dall’area Ex Umberto I a Sant’Alvise, piuttosto che alla Giudecca con il piano di un ecoquartiere lungo la Fondamenta Novissima.
“Proposte interessanti - ha commentato l'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin – per fermare la 'decrescita', che le proiezioni statistiche confermano almeno sino al 2028, ma anche per favorire l'insediamento di nuove famiglie”. In questo contesto l’amministrazione ha ricordato che sta lavorando anche per rendere la città più 'appetibile' a chi la abita o vorrebbe abitarla, migliorando una serie di servizi: “dalla creazione di nuovi posti barca e di ormeggio, allo scavo dei rii (ripresi dopo anni), alla manutenzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici e degli impianti sportivi, ad un più razionale metodo di raccolta dei rifiuti. A livello normativo abbiamo emesso una serie di provvedimenti per limitare l'aumento delle strutture ricettive, disciplinare l'attività dei take-away”, favorire, con la riduzione della Tari, i negozi di vicinato. Ogni contributo che arrivi per affiancarci in questo lavoro è ovviamente gradito: non ci servono però 'compiti da fare' ma proposte che abbiano solide basi, che prevedano finanziamenti sicuri, nonché costi e tempi di realizzazione certi”.
Quella del Cerv è una proposta concreta e pronta per l’uso, come spiegano Fiorella Angeli e Federico Della Puppa di Smart Land srl. Un messaggio quello partito da Venezia che Confcooperative Habitat, presieduto da Alessandro Maggioni, fa proprio anche per ripensare la propria strategia e operatività nel medio-lungo periodo, in altre realtà del territorio italiano.
Il Modello Cortina. L’idea del Cerv, elaborata da Smart Land, parte dall’analisi delle dinamiche demografiche nella città storica, descrivendo la popolazione e con un focus sulle famiglie veneziane, in considerazione di un caso di successo portato a termine dal consorzio veneto a Cortina D’Ampezzo dove due cooperative hanno realizzato una trentina di alloggi. Qui i prezzi medi e di locazione si attestano intorno ai 10.600 e ai 19,63 euro/mq: condizioni che rendono difficile la costruzione e l’acquisto della prima casa in proprietà, determinando ripercussioni sul tessuto sociale della comunità. Ecco che l’amministrazione di Cortina ha consentito l’ottenimento o l’acquisto della prima abitazione a prezzi accessibili, da parte dei residenti che altrimenti non potrebbero supportare i prezzi del mercato corrente e che di conseguenza sarebbero costretti a trasferire la loro residenza nei comuni limitrofi. Il Comune ha attivato due bandi pubblici funzionali a dare in concessione in diritto di superficie dei lotti di terra comunali a privati al fine di costruire la prima casa a prezzi agevolati e nettamente inferiori rispetto quanto offerto dal mercato immobiliare. Tra i criteri di ammissibilità: i cittadini privi di alloggi, residenti nel Comune e con redditi inferiori a 150mila euro. Partendo da qui sono già stati costruiti un centinaio di alloggi con un prezzo di acquisto che si è attestato sui 2.500-2.800 euro/mq.
“Stesso approccio per ripopolare la città storica di Venezia, recuperando gli spazi abitativi finora sottratti alla residenza, trovando una soluzione – ha precisato il presidente del Cerv, Claudio Pianegonda – per il ceto medio con un migliaio di alloggi da realizzare nei prossimi 5-10 anni. Partendo dall’esperienza di Cortina suggeriamo di valorizzare il ruolo del Comune e di coinvolgere le persone rendendole protagoniste, mettendo al centro il valore d’uso delle case rispetto alla mercificazione immobiliare e alla deriva turistica”.
Il Comune è in regia, a lui il compito dell’individuazione degli ambiti di intervento e della ricerca di nuovi residenti tramite bando, anche controllando i requisiti degli assegnatari e il controllo delle rivendite in modo da far mantenere tale stock nell’ambito della prima casa per residenti della città storica. “Trattandosi di interventi su immobili pubblici – spiega Pianegonda - il pallino delle iniziative lo si deve dare in mano, secondo la nostra esperienza, ai portatori di bisogno abitativo, coalizzati in cooperativa. Oltre alla proposta di prime case su immobili e aree in diritto di superficie alcune cooperative del consorzio sarebbero anche disponibili – aggiunge il presidente – a rinvenire una quarantina di alloggi da destinare alla locazione a canoni convenzionati”. L’idea è quella di collaborare da soggetti immobiliari no profit, con alloggi in affitto per il ceto medio.
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