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Architettura contemporanea con dettagli e materiali della tradizione

Noa* firma il punto di ristoro del Campionato Mondiale di Biathlon

di Teresa Giannini | pubblicato: 21/02/2020
“Vogliamo creare qualcosa su misura per un certo luogo e per un certo progetto. Si tratta di soluzioni individuali”
Stefan Rier
Noa* firma il punto di ristoro del Campionato Mondiale di Biathlon
“Vogliamo creare qualcosa su misura per un certo luogo e per un certo progetto. Si tratta di soluzioni individuali”
Stefan Rier

L’interior design della Südtirol Home è a marchio noa* network of architecture. Un padiglione per eventi inaugurato pochi giorni fa ad Anterselva (piccolo comune della provincia di Bolzano) per il 51° Campionato Mondiale di Biathlon - in chiusura il 23 febbraio. Un’esperienza nel core delle tradizioni ladine, in duecento metri quadrati ideati per il ristoro dei visitatori e degli sportivi che prenderanno parte alle gare, per i meeting della stampa e delle personalità influenti.

A commissionarla è stata l’IDM Alto Adige – società di servizi e consulenza per lo sviluppo economico della Regione – affidando la realizzazione della struttura alla Rubner House, azienda leader in Italia nel settore delle costruzioni in legno, che ha completato il cantiere in appena due mesi. Il testimone è stato poi passato allo studio degli architetti Lukas Rungger e Stefan Rier – già noti per aver firmato la nuova sauna dell’Apfelhotel di Saltusio – che hanno sviluppato il progetto degli interni.

Il team bolzanino, attivo da un decennio in Italia e all’estero - con sedi a Milano, New York, Londra e Berlino - si distingue per la particolare attenzione ai dettagli e per le scelte nell’organizzazione spaziale che riflettono un approccio contemporaneo e creativo.

Sbirciando attraverso le pareti vetrate, si coglie un’atmosfera intima ed informale: colori tenui e luci morbide per un open space dallo stile nordico e sofisticato. Arredo e materiali seguono tre filoni narrativi: la tavola, la fattoria e il paesaggio naturale che raccontano l’Alto Adige nelle sue unicità.

“Vogliamo creare qualcosa su misura per un certo luogo e per un certo progetto - spiega Stefan Rier, uno dei partner - Si tratta di soluzioni individuali”. Ciò ha voluto dire recuperare una parte del mobilio da altre tenute del territorio, e optare per elementi concepiti e prodotti in loco.

È così che il bancone del lounge bar diventa un patchwork di listelli in legnami tipici della zona, finito da un piano in basalto dell’Alpe di Siusi.

La riproduzione di una Stube – il soggiorno tipico delle cittadine alpine – occupa l’intero soppalco: un volume in legno di abete rosso con porta d’ingresso e finestra con vista, dove ci si siede vicini e si fa conversazione a tu per tu. Qui e intorno ad ogni tavolino della grande “Casa” altoatesina, è messo in scena il senso dello “stare insieme” – il Miteinander, nella lingua locale: convivialità e spirito di aggregazione di cui la comunità di Anterselva si sente portatrice.

Vasi di erbe aromatiche e piante medicinali spuntano tra scaffali e poltroncine. Truciolati di pino e il fieno raccolto sugli alpeggi della Val Passiria, pressato in pannelli, ricoprono gli schienali dei divanetti a parete. Il profumo dei pascoli e delle valli è la scintilla che anima il design dell’ambiente, giocando sull’ultimo dei cinque sensi: il Sudtirolo è nell’aria.

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Tag: spazi pubblici; sport
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