Durante i giorni della settimana del design molti hanno dato i numeri. Non solo quelli delle presenze ai Saloni e in città. Nella settimana che consacra Milano come “The Place To Be”, anche Scenari Immobiliari e CSIL hanno parlato di tendenze.
In fiera e fuori. Il ruolo attrattivo del Salone del Mobile, e l’assoluta internazionalità, sono stati confermati dai dati di affluenza alla fiera: 434.509 presenze, in 6 giorni, provenienti da 188 paesi, con un incremento del 17% rispetto all’edizione 2016, che proponeva le medesime biennali dedicate alla cucina e al bagno, e del 26% rispetto a quella 2017. Gli espositori sono stati 1.841, di cui il 27% da 33 paesi, suddivisi tra Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno, a cui si sommano i 650 designer under 35 del SaloneSatellite.
L’eccezionalità dell’evento, però, non si è fermata ai padiglioni della fiera e ha fatto registrare cifre memorabili anche in città, negli ormai noti distretti urbani (5vie, Brera, Tortona, Ventura Centrale e Lambrate, Isola, Porta Romana, Sant’Ambrogio): 500mila le persone che hanno invaso la città per partecipare ai 1367 eventi della settimana più attesa dell’anno.
Un fenomeno, quello della settimana del design, che è cresciuto e si è modificato in accordo con la città, definendo un modello di sviluppo imitato in tutto il mondo.
Audience in crescita, anche digitale. Dovunque, in fiera, sulla metropolitana, per le vie della città, nelle location protagoniste del Fuorisalone, si sono incontrate persone di ogni cultura e provenienza, che hanno condiviso l’interesse e la passione per uno dei settori produttivi di maggiore importanza per il nostro Paese, quello del furniture e interior design.
Una moltitudine di presenze che ha generato una mole importante di traffico anche sui media digitali. Secondo i dati di Mimesi, i social hanno registrato un incremento importante di audience registrando:
• 83.700 post;
• 1.500.000 di engagement;
• 31.400 utenti che hanno postato contenuti (2,7 post per utente);
• 10.500 post al giorno;
• 109 milioni di impression.
Quasi 2 milioni sono stati i contatti del sito Fuorisalone.it, il più aggiornato sugli eventi in città durante la kermesse mondiale, provenienti da 143 paesi.
Furniture attorno al mondo. Mentre nei padiglioni di Rho-Fiera le aziende erano impegnate a consolidare contatti e a implementare il proprio giro di affari, nell’area meeting CSIL, istituto specializzato nelle ricerche di mercato, analisi economica e consulenza per l'industria del mobile, legno e arredamento, apparecchi per l'illuminazione ed elettrodomestici, presentava il suo Outlook 2018 fotografando lo scenario mondiale di mercato.
I dati forniti da CSIL provengono da fonti ufficiali, sia nazionali che internazionali, dei 100 paesi più importanti a livello mondiale.
La produzione worlwide di mobili vale circa 440 miliardi di dollari; un terzo del valore viene esportato, mentre due terzi vengono venduti nei paesi in cui si produce. Oltre la metà della produzione mondiale è in Asia e nel Pacifico; l’Europa, seguita dal Nord America, sono le due principali regioni manifatturiere su scala mondiale. Alcuni dei principali produttori sono anche importanti esportatori, in particolare Cina, Italia e Germania, ma anche in Polonia e Vietnam le esportazioni sono il principale motore per la crescita della produzione. Tra i dieci principali paesi consumatori, quattro provengono dall'Asia e dal Pacifico (Cina, India, Giappone e Corea del Sud), quattro dall'Europa (Germania, Regno Unito, Francia e Italia) e due dall'America del Nord (Stati Uniti e Canada).
Last but not least, l’importante settore del Contract. La produzione europea di mobili e arredi di questo comparto vale circa 10 miliardi di euro, in aumento sia nel 2016 che nel 2017. I maggiori produttori si confermano il Regno Unito, l'Italia e la Germania.
I segmenti più importanti del mercato sono gli spazi retail, compresi i segmenti della vendita al dettaglio e della grande distribuzione oltre agli showroom del lusso, seguiti dagli spazi per l’ospitalità e per l'ufficio.
Uno sguardo al futuro di Milano. Negli stessi giorni del Salone, anche Scenari Immobiliari, istituto indipendente di studi e di ricerche che analizza i mercati immobiliari, e in generale, l'economia del territorio in Italia e in Europa, in collaborazione con Vittoria Assicurazioni, si concentrava sulla città presentando il suo Rapporto 2018.
Milano è l’unica realtà metropolitana italiana saldamente agganciata alla ripresa economica e urbanistica dei grandi Paesi europei. Tra il 2010 e il 2017 gli investimenti immobiliari a livello nazionali sono stati pari a 38,8 miliardi, di cui 16 (il 41 per cento) nell’area metropolitana milanese. Per il 2018 si prevede un ulteriore incremento degli investimenti immobiliari italiani ed esteri, con altri sette miliardi su Milano e dintorni.
Gli interventi di trasformazione urbana ed edilizia attualmente in corso o previsti in città, interesseranno una superficie territoriale di circa 12,5 milioni di metri quadrati che potrebbe generare una superficie sviluppata di sei milioni di metri quadrati, concentrata prevalentemente nel settore residenziale (2,9 milioni metri quadrati), terziario (1,2 milioni metri quadrati) e commerciale (800mila metri quadrati). I servizi di interesse pubblico (ospedali/ambulatori, biblioteche, strutture per l’istruzione primaria e per l’infanzia, sedi associative) occuperanno una superficie di circa 700mila metri quadrati e gli spazi aperti di fruizione urbana avranno un’estensione pari a 4,3 milioni di metri quadrati, corrispondente al 34 per cento dell’intera superficie territoriale interessata. Si può ipotizzare un investimento complessivo di quasi 21 miliardi di euro.
Solo nei prossimi cinque anni, le principali trasformazioni urbane già avviate riverseranno sul mercato immobiliare una superficie complessiva di 730mila metri quadrati con un impatto di valore aggiunto di circa 2,4 miliardi di euro, concentrato prevalentemente nel comparto direzionale e commerciale (29 per cento). Il settore residenziale e dei servizi di interesse pubblico occuperanno una quota di nuova superficie sviluppata rispettivamente del 24 e 18 per cento.
In tema di trasformazioni urbane è di grande rilevanza il dato relativo al contributo delle attività immobiliari e dall’edilizia della città metropolitana di Milano, che pesa per l’8,5 per cento del valore aggiunto a livello nazionale, per un totale di oltre 22 miliardi di euro, pari al 15 per cento del valore aggiunto metropolitano. Con oltre 56mila compravendite nel 2017, pari al 2,6 per cento dello stock, per 3,7 compravendite ogni cento nuclei familiari, la città metropolitana di Milano ha conseguito la maggiore concentrazione di transazioni in Italia.
La premiata ditta. Come da tradizione, il venerdì della settimana del design viene assegnato il “Salone del Mobile. Milano Award”, premio dedicato a quanto di meglio il mondo dell’arredo e del design ha presentato durante l’edizione in corso; a tre aziende selezionate da una giuria di professionisti è andato il Premio Speciale della Giuria mentre al Sindaco di Milano Giuseppe Sala è stato consegnato il Premio del Presidente per l’attenzione e la collaborazione prestata alla manifestazione. Riconoscimento che suggella l’inscindibile rapporto tra la fiera e il suo territorio, tra l’imprenditoria italiana e lo sviluppo della città. Un modello che i dati presentati negli stessi giorni del Salone ci dicono stia funzionando.
Foto di milano.corriere.it
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