L’edificio denominato “S12” si inserisce in un programma di riqualificazione all’interno di un’ampia area industriale dismessa, il cui masterplan è opera degli architetti dello studio Archi2 con Jo Coenen. La nuova architettura è inserita in un tessuto urbano consolidato posto nel margine meridionale della città di Parma e accoglie al suo interno attività terziarie. Il progetto è firmato dagli stessi architetti.
L’area ridisegnata dal masterplan si propone di recuperare, riprogettandolo, un intero brano di città posto al margine esterno del tessuto di espansione urbana. Il disegno di questa parte di città, compresa tra le arterie urbane di ingresso via Emilia e via Traversetolo, si struttura sul tracciato e sull’orientamento dei terreni agricoli che segnano il carattere della campagna padana. La suddivisione ancora oggi visibile della centuriazione romana, i nuclei di produzione agricola che segnano il territorio, e l’asse strutturante della via emilia, sono gli elementi principali costituenti il tessuto urbano parmense. Il masterplan si pone in rapporto critico con questi elementi fondativi, disponendo e dimensionando gli elementi in continuità con l’orientamento e la misura romani: gli edifici, a corte e a sviluppo lineare, si affacciano su uno spazio pubblico che li connette e li comprende alternando gli spazi verdi a servizio delle residenze e gli spazi pubblici di relazione. L’area di intervento, mantenendo comunque una forma ben precisa attestandosi sulla via emilia, all’incontro con la direttrice radiocentrica di via traversetolo genera un taglio irregolare nel suo margine occidentale. Proprio su quest’area di margine, di forma triangolare, si pone il nuovo edificio di Jo Coenen e di Archisquare.
L’edificio dunque si pone come interprete delle nuove relazioni urbane, incuneandosi tra l’area di progetto e la via di accesso alla città. Il carattere di porta urbana che assume l’edificio viene quindi rimarcato dalla sua forma cuneiforme, rimarcando la direzione di espansione della città e tutelando la relazione con la storia locale rappresentata dal sedime romano.
L’edificio si costituisce come un volume ben definito suddiviso in due elementi architettonici principali: un basamento contenente negozi ed attività commerciali e uno sviluppo verticale contenente uffici ed attività terziarie. Al basamento, completamente vetrato, in continuità con l’idea di trasparenza e permeabilità funzionale all’attività commerciale, si oppone il volume opaco degli uffici, che risulta visivamente indipendente dall’elemento basamentale. Il prospetto è scandito da una misura regolare, alternando tamponamenti, frangisole fissi e scorrevoli, colorati in bianco e in nero, al fine di dare movimento e carattere alla facciata. A sottolineare la scansione orizzontale dell’edificio ogni piano e’ stato definito da un elemento marcapiano aggettante che permette di leggere i diversi livelli, unendo visivamente la varietà modulare della facciata.
Il blocco degli uffici è costituito da un gioco di volumi ad “L” intersecanti, che generano alla loro intersezione una corte a tutta altezza che illumina gli ambienti interni e che trova espressione nei prospetti con un vuoto, alternato ogni due piani, aggiungendo un ulteriore valore di profondità al volume. Una copertura vetrata sovrasta la corte del terzo e quarto piano, lasciando trapelare la luce che illumina inaspettatamente fino al primo piano. I piani intermedi, secondo e quarto, sono collegati con delle passerelle esterne che mantengono la trasparenza materica senza interrompere la continuità visiva al centro dell’edificio. L’edificio si sviluppa quindi attorno a questa corte, un centro vuoto e luminoso.
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