A un anno esatto dalle Olimpiadi Invernali di Pechino, la capitale cinese aggiunge un altro tassello a quella che, secondo i piani, sarà l’area che ospiterà molti degli impianti sportivi dei Giochi. È stato infatti svelato in questi giorni il concept del nuovo hotel extra-luxury Shangri-La Shougang Park, parte del gruppo Shangri-La di Hong Kong, che porta la firma del “made in Italy” di Lissoni Casal Ribeiro. Lo studio milanese consolida così la sua posizione nel Paese dell’Asia Orientale: dopo il Middle House Hotel di Shanghai completato nel 2018 – vincitore del Prix Versailles “Central Asia and the Northeast Hotels Exterior” –, questo è il secondo progetto di Lissoni in Cina.
La nuova struttura sorgerà a 20 km dalla Città Proibita in una zona industriale dismessa, lo Shougang Park appunto, accanto a quelle che saranno il trampolino per il salto con gli sci e i palazzetti dove si alleneranno le squadre nazionali hockey, pattinaggio sul ghiaccio, curling e pattinaggio di velocità.
Un intervento integrato, quello per l’hotel a 5 stelle Shangri-La – il sesto del gruppo dell’hospitality nella capitale cinese – che riguarderà l’architettura delle facciate, la progettazione delle aree verdi, sia esterne che interne, ma anche l’interior design: l’albergo comprenderà una serie di strutture interconnesse tra loro e suddivise tra il corpo principale, chiamato Main building (che ospiterà le aree comuni), e il Guestrooms building, dove saranno collocate le 282 camere per gli ospiti.
“Un giardino d’inverno contemporaneo”, così lo studio Lissoni ha definito l’architettura del corpo principale. La struttura originale dell’edificio, pur conservando volutamente l’assetto preesistente con i muri in cemento e le capriate in acciaio, segni del passato industriale del volume, è rivestita da una facciata in vetro, una “pelle trasparente” capace di calibrare la luce e la temperatura interna. Attenzione al verde e, in generale, alle piante scelte per gli ambienti interni dedicati alle aree food e lounge, sono le altre cifre del progetto, quasi a voler sottolineare la “rinascita” dell’immobile dopo il periodo di abbandono. Accanto al corpo principale sorgerà la zona benessere, provvista di piscine e palestra e uno spazio per eventi (prima c’era spazio anche sopra, se non sbaglio, quindi adesso si può mettere), con facciate in laterizio nero alternate ad aperture verticali e orizzontali. In questo caso, i tubi di ventilazione e gli elementi tecnici rimangono esposti diventando parte integrante dell'architettura.
Il secondo blocco, progettato per accogliere le 282 camere, è collegato a quello principale attraverso un ponte sopraelevato: soluzione, questa, che ha permesso di ammorbidire visivamente la massa complessiva, suddividendola in volumi più piccoli. Per proporzionare la struttura, la facciata è qui idealmente suddivisa in tre livelli orizzontali: il piano terra presenta terrazze e tettoie a sbalzo, che contribuiscono a staccare l’edificio dal suolo conferendogli maggiore leggerezza; il secondo livello è quello con il corpo più compatto, mentre un grande baldacchino che si staglia sopra il tetto termina la facciata, riparandola dalla luce diretta del sole e nascondendo le aree tecniche. In questa seconda struttura i richiami al mondo industriale sono meno evidenti, e i materiali scelti, come ad esempio il mattone, presentano toni caldi.
Per Lissoni Casal Ribeiro, divisione del gruppo Lissoni & Partners specializzata in masterplan, architettura e progettazione del paesaggio, lo Shangri-La Shougang Park non è l’unico progetto in ambito hospitality in via di realizzazione. Tra gli altri interventi di prossimo completamento figurano anche quello per il Dorottya Hotel & Residences di Budapest e per il Roza Rossa Hotel and Residences a Mosca: anche in questo caso lo studio Lissoni curerà l’architettura, gli interni e gli spazi verdi esterni di entrambi in progetti.
In copertina: Shangri-La Shougang Park - Lissoni Casal Ribeiro - render © Alessandro Massi Mauri, Alberto Massi Mauri, Alessandro Grasso
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