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Negli spazi pubblici aperti, micro-architetture e oggetti di design diventano punti di riferimento per la comunità

Pensiline anti distanziamento e panchine a energia solare, come evolve l’arredo urbano

di Francesca Fradelloni | pubblicato: 07/04/2021
L'arredo urbano diventa un “punto di riferimento”, ovvero un oggetto dello spazio velocemente identificabile, anche a distanza, che funziona come punto di orientamento
Pensiline anti distanziamento e panchine a energia solare, come evolve l’arredo urbano
L'arredo urbano diventa un “punto di riferimento”, ovvero un oggetto dello spazio velocemente identificabile, anche a distanza, che funziona come punto di orientamento

Dalla panchina foresta, all’atollo seduta. Dai colori che fanno superare lo stress al verde verticale che diventa un capolavoro per gli occhi. L’arredo urbano ha mille declinazioni e non hanno a che fare solo con l’estetica. Sono oggetti che vengono pensati, disegnati e posizionati con l’intento di rendere più funzionale un luogo, risolvere un problema o rispondere ad un’esigenza.
Quindi non solo panchine o lampioni, l’arredo urbano è un caleodiscopio di idee e soluzioni per vivere gli spazi all’aperto e favorire un’urbanizzazione più sostenibile.

Quando si pensa alla città, incoraggiando l’uso dello spazio pubblico, non è raro associare il concetto ad una panchina come punto di ritrovo, o avere la propria area gioco preferita, per esempio. Arredo urbano che, detto alla maniera dell’urbanista statunitense Kevin Lynch, diventa un “punto di riferimento”, ovvero un oggetto dello spazio velocemente identificabile, anche a distanza, che funziona come punto di orientamento.

E le città stanno investendo tanto in questo senso. E le norme dell’amministrazione pubblica stanno semplificando via via i passaggi. Tanti i casi. E cosa succede quando un interior designer incontra un territorio fortemente segnato dalla sua storia e dal suo ambiente? Nasce un arredo urbano “identitario”. Come la pensilina “Lolla” inaugurata ad Arzana, piccolo centro della Sardegna in Ogliastra, sabato 3 aprile. Si chiama “Lolla”, nell’Isola, la loggia delle case tradizionali campidanesi (nel sud Sardegna) e questa pensilina racconta il territorio con i segni della cultura sarda. È un nuovo progetto nato grazie al sodalizio di Opera Blue house, azienda sarda, con l'artista e designer Mara Damian, l'apporto creativo di Luca Poerio, interior design.
I progettisti hanno ideato dei veri e propri hub di design, dei luoghi da vivere “oltre”, con ricariche usb per gli smartphone, ma soprattutto con l’idea che attraverso i codici identitari riportati nelle pareti, si possa riportare i cittadini, in questo caso di Arzana, alla propria identità e comunità, alla scoperta delle potenzialità del paese e delle opportunità che possono nascere con il turismo e i trasporti. Infatti, nella Lolla sono presenti anche dei banner con informazioni utili al turista riguardo servizi ed attrazioni dell'area circostante, ma è anche molto versatile: può essere trasportata su ruota e spostata interamente senza alcuna difficoltà. 

Sempre tecnologiche sono anche le panchine Kuube, modello nato in Ungheria, da una start up, che permette di ricaricare lo smartphone e navigare sul web, grazie alle porte usb e ai caricatori wireless integrati. Il vantaggio è che queste panchine possono essere installate ovunque, laddove ci siano abbastanza ore giornaliere di cielo soleggiato, poiché si alimentano con l’energia solare, oltre a un terreno stabile e la copertura 3G/4G. Sono realizzate in alluminio con un rivestimento in vetro temperato, mentre la superficie per sedersi è in legno di frassino, e sono disponibili in tre versioni: Eco, Nano e Plus, in grado di ospitare, nell’ordine, un massimo di 3, 4 e 8 persone (Coronavirus permettendo). Tutte e tre, sono in grado di monitorare la qualità dell’aria e il livello di umidità. 

Idee e immaginari che raccolgono anche premi prestigiosi come le stazioni del corridoio Smart Transoceânica BHLS a Niteroi, in Brasile, progettate per l’azienda Metalco, dal designer Guto Indio da Costa che hanno ottenuto l‘IF DesignAward 2020.
La Bhls Transoceânica BHLS, è una delle più avanzate linee di autobus urbani implementate al mondo. Con un design a piattaforma aperta che li integra armoniosamente nel panorama cittadino, le stazioni sono caratterizzate da un sistema smartmobility, volto a ottimizzare e rendere il servizio di trasporto complessivo molto più efficiente attraverso l’integrazione di strumenti automatizzati e digital.

In copertina: Kuube Nano. Foto tratta da kuube.hu

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Tag: città; spazi pubblici
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