San Pellegrino è stata riconosciuta tra le quattro migliori strutture termali del mondo. A selezionarla è stato il gruppo di lavoro formato dai principali tour operator ed enti del settore cinesi, incaricato dal governo di Pechino e dalle massime autorità della provincia di Jilin, a Nord della Cina, di individuare i luoghi turistici di maggiore fascino.
Prestigio per il percorso di rigenerazione che la località termale bergamasca ha compiuto negli ultimi anni con un’operazione di rinnovamento urbano e architettonico promossa dalla società Stilo Immobiliare Finanziaria – Percassi per un investimento di 25 milioni di euro. Meta prestigiosa agli inizi del Novecento, il complesso era stato gradualmente abbandonato a causa della dismissione degli edifici industriali della S. Pellegrino (gruppo Nestlè) posti a ridosso della fonte storica dell’acqua minerale.
Il successo della prima fase di rigenerazione urbana ha indotto anche la multinazionale Nestlè (proprietaria del brand San Pellegrino) a ripensare al proprio ruolo sul territorio. Dopo anni di disinteresse, constatando la rinascita del luogo, il gruppo ha deciso infatti di indire un concorso a inviti per ridisegnare lo stabilimento all’ingresso della località termale: Big, Snhoetta, Mvrdv e Amdl presenteranno il prossimo settembre quattro soluzioni alternative ad una giuria presieduta da Luca Molinari con i rappresentanti dell'azienda.
Tornando alle terme, primo tassello dell'operazione, si risale al 2008, anche in questo caso con un concorso privato. Il piano di riqualificazione dell’area industriale dismessa era stato affidato infatti in un primo momento al francese Dominique Perrault. Successivamente la realizzazione del progetto architettonico è passato ai locali DE8 architetti che hanno proposto una soluzione alternativa, sposando le terme e le sorgenti termali. Il primo passo verso la rinascita è iniziato nel 2009 con gli interventi al Kursaal-Teatro conclusi nel 2013. Realizzato con un costo di 3,2 milioni per una superficie di 1.100 mq, il progetto architettonico e dell’interior design firmato da DE8 architetti con Tobia Scarpa ristabilisce un rapporto di equilibrio tra il costruito e il paesaggio circostante. Con un rivestimento leggero in corten traforato, dai toni avvolgenti e bruni simili a quelli dell’ambiente naturale della valle, si è creata una nuova decorazione tracciata dalla luce che filtra nel pattern, un’immagine armoniosa e calda che si contrappone all’originario utilizzo di stampi in cemento.
La seconda fase di rinnovamento urbanistico e architettonico di San Pellegrino si ha nel dicembre del 2014 quando le nuove Terme sono state riaperte al pubblico. Il cantiere è durato un paio d’anni e ha interessato una superficie di 10mila mq: oltre al restauro di edifici storici, sono stati realizzati interventi moderni e di design, un’efficace dimostrazione di come il patrimonio storico e culturale si possa rivalorizzare con un approccio contemporaneo.
Le nuove Terme, di proprietà di Stilo Immobiliare Finanziaria – Percassi, sono gestite da QC Terme: il nuovo complesso incorpora le strutture pre-esistenti dell’ex Hotel Terme e dell’antica Fonte, e il nuovo edificio, quale rilettura contemporanea dell’apparato decorativo degli edifici Liberty.
Un monumento all’acqua che intende celebrare la sorgente termale, la faglia geologica che permette all’acqua minerale di risalire in superficie. Le “Terme Nuove” si presentano come una sorta di icona del luogo: concepisce l’acqua, natura e architettura Liberty come parte integrante del recupero urbano della storica zona termale.
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