Doveva nascere il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, poteva essere una delle opere simbolo per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, oggi almeno c’è la Piazza del Cinema. Siamo al Lido, dove a fine anno si sono conclusi i lavori per coprire quel “buco” che anticipava un cantiere e che per anni è stato al centro di polemiche e battaglie legali. Il progetto è dello studio veneto C+S Architects, di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, coinvolto dall’impresa Sacaim (gruppo Rizzani de Eccher) che esattamente undici anni fa (febbraio 2008) si era aggiudicata la gara (appalto integrato) per dare vita al progetto del nuovo Palacinema che portava la firma dello studio genovese guidato da Alfonso Femia e Gianluca Peluffo con il francese Rudy Ricciotti, scelti nel lontano 2005 con un concorso internazionale indetto dalla Biennale di Venezia.
Si conclude almeno con uno spazio pubblico di qualità, la lunga e travagliata vicenda per anni sotto i riflettori. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a restituire ai cittadini del Lido un pezzo della loro terra. Crediamo fermamente nelle potenzialità di uno spazio pubblico libero – hanno dichiarato gli architetti - ben disegnato e capace di essere attivato dalle persone, dai loro ricordi, dai loro sogni e dalle loro esperienze che contribuiranno a creare memorie future”.
C+S ha disegnato la piazza del Cinema ricucendo gli elementi che hanno creato l’identità di questo spazio urbano: gli edifici storici vincolati (Palazzo del Cinema e Casinò) sono stati riuniti grazie a un tappeto continuo di pietra bianca, che esalta la dimensione generosa dello spazio storico e della Belle Epoque. “La quota della piazza – spiegano gli architetti – è stata alzata per permettere la vista del mare. La pietra Apricena, monocroma ed estesa a tutta la superficie della piazza, è stata utilizzata per la sua capacità di confrontarsi con la grandeur dei Palazzi. I dettagli sottili dell’orientamento delle pietre, il loro trattamento superficiale, i tagli per lo smaltimento delle acque, i tasselli della fontana invisibile che occupano la parte centrale della piazza e i preziosi dettagli dei corrimani e parapetti di ottone, fanno si che questo progetto sia un continuo dialogo tra storia e contemporaneità”.
Il verde del giardino storico, di cui vengono conservate tutte le alberature secolari, si innesta nel disegno della pietra a tracciare la presenza invisibile del terzo edificio mai costruito sulla piazza. “Pini marittimi già adulti – spiegano - concorrono alla creazione di zone d’ombra insieme a sedute generose e preziose dove è possibile riposare e sedersi”.
La piazza è invisibilmente infrastruturata per essere attivata a molteplici usi, restituendo agli abitanti del Lido uno spazio pubblico da attivare durante diversi momenti della giornata: mamme con le carozzine, bambini che giocano all’uscita di scuola con l’acqua della fontana, skaters, ciclisti, anziani seduti a guardare il mare. I lavori, oltre il disegno della piazza (20.100 mq di cui 12.400 pavimentati) hanno compreso anche la risistemazione delle facciate del Casinò, le hall interne e alcuni impianti del Palazzo del Casinò rispettando i materiali e i disegni originali. Importo lavori: 13,5 milioni.
Un segno di contemporaneità in un’isola in fermento. Con la giunta Brugnaro e con l’impegno dell’Agenzia Sviluppo Venezia si è acceso un faro sulla rigenerazione del Lido dove ad oggi si stimano 200 milioni di investimenti pubblico-privati. Intanto nelle scorse settimana l’Agenzia del Demanio ha sottoscritto il contratto di locazione per l'Ex Caserma della GdF Alberoni al Lido di Venezia a favore della società Hotel d'Orange e si lavora per la valorizzazione dei due grandi hotel-simbolo: il Des Bains, terminato nel 1900 e l’Excelsior, completato nel 1908.
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