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A Milano aggiudicato il concorso per lo scalo, un nuovo pezzo di città con la scommessa delle Olimpiadi

Porta Romana, si punta sui big dell’ingegneria e dell’architettura internazionale

di Chiara Brivio | pubblicato: 31/03/2021
«Il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali»
Porta Romana, si punta sui big dell’ingegneria e dell’architettura internazionale
«Il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali»

È la cordata guidata da OUTCOMIST ad aggiudicarsi il concorso internazionale per il masterplan per l’ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano, con il progetto ‘Parco Romana’, che ospiterà il Villaggio Olimpico dei prossimi giochi invernali Milano-Cortina del 2026. Tre i colossi dell’ingegneria internazionale parte del raggruppamento: Artelia, Arup e Aecom. Insieme a loro qualche nome del cosiddetto Coima Lab come Carlo Ratti (Carlo Ratti Associati), Elizabeth Diller (Diller Scofidio + Renfro, già vincitore, insieme a Stefano Boeri Architetti, del progetto per Pirelli 39) e Christopher Choa (oggi Outcomist ed ex Aecom). Nel team anche PLP Architecture, Gross. Max, Nigel Dunnett Studio, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini e Land. Una competizione – indetta dal Fondo Porta Romana, partecipato da Coima Esg City Impact Fund, Covivio e Prada Holding – dai tempi strettissimi e che si è conclusa in poco più di 3 mesi (il bando era stato presentato lo scorso dicembre) con l’annuncio del vincitore.

Per la giuria, presieduta da Gregg Jones, design principal dello studio Pelli Clarke Pelli Architects, anche lui nel Coima Lab «il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a nord e a sud, il masterplan realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo».

Un intervento, quello del team OUTCOMIST, che unisce natura e città. Caratterizzato da 100mila mq di parco, con servizi e connessioni pedonali, ha al centro, come ha spiegato Carlo Ratti, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione, l’idea della città a 15 minuti. Sarà inoltre un progetto che seguirà principi di sostenibilità e di eredità, pensato già per una futura trasformazione delle strutture del villaggio in uno studentato, oltre a diverse unità residenziali, insieme a funzioni di servizi e di ricucitura del tessuto urbano, e della riqualificazione dello snodo ferroviario di Porta Romana. «Il progetto di rigenerazione degli Scali mette insieme sia la nostra volontà di essere una città nuova, più verde – ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervenuto all’evento – sia la nostra idea di lavorare sulla città a 15 minuti e su un vero policentrismo. Sarà un quartiere per i giovani» ha concluso. Plauso anche di Vincenzo Novari, ceo della Fondazione Milano-Cortina 2026, che ha dichiarato «questo è uno step importantissimo per le olimpiadi. Ora attendiamo i prossimi 2 appuntamenti: la nomina degli architetti per il progetto del Villaggio Olimpico e la scelta, in chiave legacy, su chi dovrà gestire le residenze universitarie. Un passo fondamentale per ridisegnare il villaggio olimpico».

Sarà Coima a gestire la realizzazione di queste strutture (circa 1000 posti letto), anche se il nome del progettista che firmerà l’intervento non è ancora stato reso noto (ma secondo indiscrezioni alcuni studi sono stati invitati nelle scorse settimane per altre competizioni ristrette sul tema specifico). Covivio svilupperà funzioni a uso ufficio e servizi, e la Fondazione Prada si occuperà del verde, oltre a realizzare un edificio che ospiterà un laboratorio e degli uffici.

Prossimo passo è la consultazione pubblica alla quale la proposta sarà sottoposta, come da Accordo di programma sugli scali, che si concluderà il prossimo 30 aprile. Si corre: per la fine di maggio è prevista la presentazione del masterplan definitivo.

Il team vincitore ha avuto la meglio sugli altri 5 finalisti:

BIG - Bjarke Ingels Group, Buro Happold, Atelier Ten, MIC - Mobility in Chain, Atelier Verticale, Ubistudio, SCE Project; 

Cobe A/S, SD Partners S.R.L., TRM Group S.R.L., AKT II, Hilson Moran, Urban Foresight;

John McAslan + Partners, Meinhardt, Barker Langham, Makower Architects, Urbn’ita, MVVA, ESA Engineering;

Skidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOM, Michel Desvigne Paysagiste (MDP), TSPOON, Work in Progress srl. (WiP), Drees & Sommer (DRESO), Elisabetta Lazzaro, United Consulting srl;

Studio Paola Viganò, Inside Outside, OFFICE KGDVS, Piovenefabi, Ambiente Italia, F&M Ingegneria, TPS PRO, Antonella Faggiani - Smart Land Srl.

Immagine di copertina: render di progetto 'Parco Romana' ©OUTCOMIST

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Tag: città
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