Prato al Futuro è il percorso di comunicazione e partecipazione attivato dal Comune di Prato per accompagnare la redazione del nuovo Piano Operativo della città. “Nell’ottica di fare il lavoro più approfondito possibile, chiediamo lo sforzo dell’intera la comunità” ha dichiarato Matteo Biffoni, sindaco della città. Un appello ai cittadini per raccogliere in pochi mesi più suggestioni e indicazioni possibili e trasformarle in un Piano Operativo davvero in grado di leggere il territorio e scrivere il futuro della città. “È una scelta ardita, ma a chiederci di procedere in questo modo, sono i tempi: se non lo facciamo - ha commentato il sindaco - rischiamo di non essere efficaci proprio nel momento in cui invece vogliamo essere ambiziosi. Credo non ci sia una alternativa al chiedere il massimo coinvolgimento possibile delle migliori forze della città, sia di quelle più avvezze ad appuntamenti e contenuti di questo genere, sia di quelle che sono espressione della cosiddetta saggezza popolare e che conoscono la città in un modo diverso e profondo”.
Il programma di Prato al Futuro, oltre a contare su una molteplicità di azioni di incontro con i cittadini, si realizza a partire da una serie di incontri con professionisti, esperti, portatori di interessi, i quali sono invitati a interpretare i temi proposti dalla città di Prato e a condividere la propria esperienza e le proprie idee, per generare opportunità di intervento e di qualificazione dell’ambiente costruito. Ogni mese, davanti a ciascuno dei quattro assi tematici (Connessioni, Ambiente e agricoltura, Patrimonio da rigenerare, Spazio pubblico), Prato accoglie professionisti ed esperti, spesso giovani e portatori di nuove idee. Alcuni degli architetti invitati, come ad esempio Alfonso Femia, Flores & Prats, Anne Lacaton, Marco Poletto, Labics e Iotti + Pavarani architetti, vestiranno il ruolo di ispiratori per un dibattito aperto a tutti i più validi progettisti intenzionati a prendere parte al confronto con le linee definite dal Comune di Prato. Una modalità di incontro ad hoc, chiamata Crowdlab, è stata messa a punto da Sociolab, alla guida del percorso partecipativo, per inaugurare ciascuno dei mesi evento.
“Siamo in una fase di ripensamento dei confini disciplinari e se è vero che ciascuno deve fare bene il proprio lavoro, deve anche farlo in stretta connessione con quello degli altri. Stiamo lavorando per collegare il Piano Operativo e la Smart City, che non a caso vuol dire città intelligente. La tecnologia - ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis - è solo un elemento: la città intelligente è la città che fa partecipare i cittadini, attenta all’ambiente e alla salute, che si gestisce in maniera responsabile, che fa seguire, alla visione strategica, le normative e gli atti necessari per rendere la visione realtà”.
Prato guarda al futuro contando su alcuni risultati già raggiunti e tesi alla trasformazione urbana e all’innovazione. Sono testimonianze di questa visione della città il concorso internazionale per il Parco Centrale di Prato, l’espansione e il rilancio del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, il progetto Riversibility, con il quale si è dato avvio alla realizzazione del parco fluviale lungo il Bisenzio, il Piano di Innovazione Urbana sviluppato per attivare la riconversione del “Macrolotto 0”, e così anche il workshop Beyond the Boundary, che ha avuto per oggetto il tema della “Declassata”. “Queste e diverse altre iniziative – spiega Marco Brizzi, consulente per la comunicazione - contrappuntano una sistematica serie di interventi nelle tessiture urbane del centro storico e dei quartieri limitrofi, dalla ridefinizione delle piazze allo sviluppo dell’edilizia scolastica, oggetto di inediti micro-concorsi di progettazione”.
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