Programmazione nazionale, indagini diagnostiche, #scuolesicure, #scuolebelle, fondi PON, alluvione in Sardegna del 2013, #scuolenuove. Sono questi alcuni dei capitoli all’attenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che dopo essersi tradizionalmente occupato di insegnanti e didattica ha acceso un faro sulle scuole, da riqualificare e da costruire. A novembre il Miur lancerà il bando per un cconcorso internazionale di architettura per 54 nuove scuole: saranno le #scuoleinnovative. Sul portale istruzione.it il Miur ha dedicato un’area specifica all’edilizia scolastica raccontando e condividendo con Pa e insegnanti il piano fortemente voluto dal premier Matteo Renzi fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014. Sono molteplici i filoni di intervento con oltre 20mila interventi per più di tre miliardi di euro di investimenti tra il 2013 e il 2015. “Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due – si legge nel sito – sono protagonisti di questo primo progetto”. La presidenza del consiglio dei ministri ha anche istituito un ufficio ad hoc: “da circa un anno lavoriamo per coordinare i temi che il governo ritiene di interesse prioritario per il paese” spiega l’architetto Laura Galimberti che guida la Struttura di missione per l'edilizia scolastica.
Architetto Galimberti, i primi risultati della struttura di missione?
Per molto tempo il tema dell'edilizia scolastica è stato frammentato e gestito da diversi ministeri ed enti locali: le Regioni si sono occupate della programmazione dei finanziamenti statali, si sono occupati di scuole vari ministeri tra cui quello dell’Ambiente, dei beni Culturali e delle Infrastrutture, in campo anche la protezione civile e l'agenzia per la coesione territoriale, tutti con una pluralità di finanziamenti e con ricadute su una governance verticale complessa, difficile da monitorare. Tra i primi risultati della struttura di missione c’è stato proprio il Fondo unico per l’edilizia scolastica promosso presso il Miur: un primo passo per la semplificazione.
Un tecnico che coordina la struttura di missione, un’iniezione di cultura del progetto a partire dai vertici della struttura. Qual è il suo compito?
Sono una figura tecnica, un architetto, e dopo una lunga esperienza come dirigente del Comune di Milano, quindi confrontandomi direttamente con i problemi degli enti locali, sono stata incaricata di coordinare i diversi interlocutori sul tema dell’edilizia scolastica, a partire dalla questione finanziamenti, guardando con attenzione all’aspetto della comunicazione e della divulgazione delle buone pratiche, con un impegno mirato al miglioramento della qualità diffusa dei progetti, fino al lavoro propedeutico alla stesura della nuova normativa tecnica. Abbiamo riattivato l’Osservatorio istituito nel 1996 e trascurato negli anni.
Il Governo investe sul tema edilizia scolastica e parla ai dirigenti scolastici e ai sindaci anche attraverso il portale. Con quale obiettivo?
Vogliamo che i dirigenti scolastici, i cittadini, i sindaci trovino sul sito le informazioni che cercano sul tema ‘scuola’, sulle novità della legge di stabilità, sulla pubblicazione di bandi, sulle buone pratiche. Diamo visibilità con degli album fotografici a chi sta lavorando con qualità ed efficienza e monitoriamo direttamente i progetti/cantieri.
Un architetto a guidare la struttura ministeriale. Come si fa a divulgare e promuovere la sperimentazione e l’innovazione nel progetto?
Non è facile ma il concorso che lanceremo a novembre per 54 nuove scuole va in questa direzione. Vogliamo attivare un dialogo e un confronto su soluzioni innovative, sul tema della ricerca, integrando architettura e pedagogia. Sono gocce che vogliamo diffondere perché il patrimonio edilizio e scolastico italiano ha bisogno di buoni modelli di riferimento.
Che tipo di concorso si devono aspettare i professionisti?
Sarà un bando unico promosso dal Miur, un concorso internazionale in una sola fase per 54 nuove strutture, anche con demolizione e ricostruzione, ma sempre realizzate da zero. In questo caso ci si confronta con le nuove costruzioni chiedendo ai professionisti di investire in creatività per promuovere nuovi percorsi pedagogici. Ci aspettiamo che gli architetti traducano in spazialità gli obbiettivi delle linee guida della buona scuola e parallelamente al concorso prevediamo della attività di workshop e partecipazione con i ragazzi e la cittadinanza. Il bando sarà pronto per fine novembre, speriamo poi di partire con i cantieri tra fine 2016 e inizio 2017. Sicuramente entro la primavera avremo i risultati dei concorsi e conosceremo i progetti vincitori.
Come si passerà dal concorso alla realizzazione?
Per legge saranno gli enti locali ad affidare gli incarichi per le successive fasi della progettazione agli studi vincitori. L’Inail partecipa a questa operazione finanziando le opere, pertanto si dovrà attendere che l’area venga ceduta dagli enti locali all’Inail, nell’ambito di un accordo quadro fatto con il Miur. Come struttura di missione cercheremo di affiancare gli enti locali in questa procedura, ma già le amministrazioni sono state scelte sulla base di una determinazione e di precise condizioni per dare seguito alle iniziative.
In Italia ci sono 42mila istituti scolastici, oltre alle 54 scuole innovative oggetto di concorso, quali altre iniziative avete in programma?
Il tema della sicurezza è prioritario e tutti i finanziamenti di #suolesicure, #scuolenuove o dei mutui concessi dalla Bei sono andati in questa direzione. Stiamo cercando di unificare le risorse destinate all’efficientamento, con quelle per l’anti-sismica in modo tale che si intervenga con un progetto complessivo e integrato sugli edifici che necessitano di un nuovo progetto. E’ sicuramente un risultato importante, sul tema delle risorse, la rimessa in funzione del fondo rotativo di Cdp con un capitolo dedicato alle scuole, necessario per quegli enti locali che fino ad ora dovevano anticipare risorse per la progettazione avanzata degli istituti scolastici. Ora è uno strumento nelle mani dei sindaci.
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